mercoledì 28 ottobre 2009

Notte di lacrime e preghiere.

Le lacrime son quelle del portafoglio.
Le preghiere sono quelle rivolte da noi verso la ridente città di Frosinone.
Ieri sera clodrunner, meglio conosciuto come "lo sciacallo del quarantaduesimo km", giuste intese verbali del pomeriggio stesso, è giunto a casa mia con svariato materiale informativo.
Bisogna stabilire il programma di allenamenti per Vienna '10.
Ah si, dimenticavo, il giorno dopo il nostro ritorno da Amsterdam ci siamo iscritti alla maratona austroungarica di Vienna che si terrà il 18 aprile p.v.
Chi si ferma è perduto.
Dopo le solite schermaglie iniziali su quanto orribile è il lavoro che facciamo, è iniziato lo studio delle varie tabelle in nostro possesso.
Tra un messaggio alla morosa-madrina-mezza maratoneta (lui) e una grattata di chiappe (io) è iniziata la stesura.
Sostanzialmente abbiamo deciso di svolgere un allenamento di 24 settimane, in cui le prime sei saranno volte a prepararci più sulla breve distanza, finalizzando il lavoro a compiere i 10.000 mt nel modo migliore possibile; le restanti 18 settimane saranno, invece, il vero e proprio allenamento per la maratona, sempre basato su tre uscite settimanali, ma leggerente diverso dal solito: abbiamo infatti inserito svariati giorni di allenamento in salita. Vi sapremo dire.
Al termine della stesura e dopo un intenso scambio di sguardi, abbiamo deciso di fare il passo che il mentore ci consigliava da tempo: comprarci il Garmin!


Dopo una serie innumerevole di password inserite su ebay e un paio di testate alla mensola della mia cucina come conseguenza dell'eccessiva ilarità che si era andata via via sviluppando, l'acquisto è andato a buon fine.
Paypal, paccocelere, homebanking e cazzimazzi ci fanno un baffo.
Morale della favola: il vecchio clodrunner è uscito da casa mia alle 00.00 con un salame sottobraccio (rigoroso prodotto casereccio derivante da un sano maiale veronese), una tabella di allenamenti in saccoccia e un paio di centinaia di euro in meno, che un fantomatico venditore di Frosinone city avrà già speso per una cena di pesce con la sua bella.
Notte di lacrime e preghiere.

giovedì 22 ottobre 2009

La seconda avventura - parte 2


Domenica mattina sveglia ore 8.
La partenza è prevista per le 10.30.
Ci alziamo e ci riuniamo per l'ormai tradizionale pigiama party a base di fette biscottate, marmellata, flebo di vario tipo e vin brulè (o forse erano proprio flebo di vin brulè).
Dopo aver fatto tutto con calma ci rendiamo conto di essere in ritardo e cominciamo a correre, come se i 42 km e spicci non bastassero.
Tra i vari inconvenienti fantozziani, occorsici prima della maratona, è da annoverare al primissimo posto il mancato arrivo dell'ascensore: usciamo dalla camera e clicchiamo l'appostito pulsante. L'ascensore non arriva. Passano i minuti, aumenta la gente in attesa e l'ascensore non arriva. Blocchiamo un'inserviente e le chiediamo dove sono le scale. Le scale non ci sono, ci sono solo quelle di emergenza, ma se la porta d'emergenza viene aperta scatta l'allarme e la Gestapo viene a prenderci. L'ascensore non arriva.
Dopo un bel po' l'ascensore, sospinto da improperi di ogni genere, finalmente arriva.
Prendiamo -sempre e rigorosamente corricchiando- prima il tram e poi la metro e dopo aver lanciato il bagaglio nel punto di raccolta, in pieno stile lancio di granata talebana, ci dirigiamo dentro lo stadio, dove, dopo pochi minuti, viene dato il via.
Segno della croce e si parte.
Subito Clodrunner (la lepre, n.d.r.) si stacca e va del suo ritmo, rimaniamo in tre compatti fino al km 15. A quel punto io decido, inconsapevolmente, di aumentare il ritmo, perdendo di vista gli altri due.
Mi sento bene e vado.
Il mio secondo nome è inesperienza, poi capirete il perchè.
Le emozioni sono molto simili a quelle provate in terra francese: pur essendoci molta meno gente a guardare gli eroi che corrono, rimango comunque colpito da un paio di scene che mi hanno davvero strappato un sorriso.
In entrambe la protagonista è una bambina.
Intorno al km 20 c'è questa bimba biondissima con in mano un fiore che lo porge ai maratoneti, un corridore di fianco a me lo prende e la bambina ride. Fantastico.
Subito dopo il km 30 un'altra bambina, molto più risoluta, incita i corridori con un cartello recante la scritta a pennarello "You can do it"!
Brividi.
Anche stavolta vedo a più riprese fanciulle che aspettano il loro eroe al km prestabilito, lo incitano e, probabilmente, gli promettono ricompense "particolari" se arriverà vivo alla fine.
Non posso garantIrvelo perchè non mastico molto bene l'olandese, ma per me il senso era quello.
Tutto procede abbastanza bene, decido di rallentare un po' per conservare le ultime energie e intorno al km 35 mi compatto con l'altro eroe parigino che mi raggiunge.
Corriamo insieme per 2-3 km poi io vedo nero, rallento clamorosamente e faccio gli ultimi 4 km in totale agonia, non ne avevo proprio più.
Alla fine arriviamo con:
- 3h e 27 min (Clodrunner);
- 3h e 48 min (Lorenzo, detto anche il latitante del blog);
- 3h e 50 min (io che ho giustamente pagato l'aumento di ritmo da sbruffone al km 15);
- 3h e 58 min (il novellino, complimenti a lui. Probabilmente, però, non camminerà mai più).
Dopo aver divorato un intero albero di banane ci ritroviamo tutti al punto prefissato.
Baci, abbracci e pacche sulle spalle.
Ognuno ha raggiunto l'obiettivo che si era prefissato. Grande gioia.
Sono, doverosamente, da citare anche due nostri amici che si son aggiunti al gruppo: il primo, molto ma molto veloce, ha archiviato la faccenda in 2h e 42 min (!!!!!!), il secondo, giovane virgulto poco allenato e mezzo infortunato, l'ha comunque portata a casa in 5h e 10 min.
Complimenti e bravi tutti!

mercoledì 21 ottobre 2009

La seconda avventura - parte 1


Sabato mattina ore 05.30, clodrunner passa a prendermi per andare in aeroporto.
L'avventura ha inizio.
Al Valerio Catullo di Villafranca (VR) il giorno del Signore 17.10.2009 si ritrovano 12 persone (a cui poi in terra olandese se ne aggiungeranno altre, in pieno stile "gita delle medie") con una sola cosa in comune: tante, ma tante, caccole negli occhi.
I suddetti personaggi (perchè vi assicuro che di normale non c'era nessuno, noi in primis) erano così suddivisi:
- 3 maratoneti già affermatisi nei secoli dei secoli (amen);
- 2 aspiratnti maratoneti;
- 5 aspiranti mezzi-maratoneti;
- 1 dirigente-accompagnatore-escort.
Dopo un volo un po' travagliato, al termine del quale l'accompagnatore-escort ha perduto la valigia, probabilmente sequestrata dalle autorità per l'oggettistica bondage in essa contenuta, ci siamo diretti al ritiro pettorale, dove, dopo un luculliano pranzo a base di banane e panini, abbiamo ritirato tutto quanto ci spettava e cioè: pettorale, maglietta, chip, 4-5 grammi di marijuana della miglior qualità e un buono sconto per un giro tra le famose vetrine nel post gara.
Tutto accettato di buon grado.
Fatto ciò è cominciato un travagliato recupero, in tutto il centro città, di tutti i mini-gruppetti che si erano formati, compresi nuovi arrivati, aggiunte dell'ultimo minuto e chi più ne ha, più ne metta.
Compattato il gruppone (che sfiorava le 300 unità, con a capo Leonida-Clodrunner) è cominciata la solita caccia ai carboidrati.
Dopo svariate peripezie ci siamo trovati davanti a una pizza abbastanza buona, accompagnata da ottima acqua spompa (acqua naturale, n.d.r.) e seguita da un dolce che aveva il suo perchè.
Acquistate delle pregiate fette biscottate, con marmellata appena fatta e latte appena munto (?!?!), non dimenticando di fumare l'unica sigaretta quotidiana, ci siamo diretti verso la tanto amata branda, dove tra telefonate in camera, comparsate di gente in pigiama e una sete boia data dalla pizza di cui sopra, abbiamo finalmente preso sonno, pronti e carichi per l'impresa del giorno successivo.
Era finito il tempo delle mele.

Curriculum


Con l'aereo del martedì sera siamo tornati a casa base, tutti con la nostra medaglia al collo.
E' passato un anno dagli allenamenti d'esordio, ma l'entusiasmo cresce, insieme all'enorme soddisfazione di poter camminare finita la gara (compresa ascesa e discesa da intere rampe di scale).
E chi è stato costretto a saltare l'appuntamento olandese è attanagliato dal rimorso... ci vedremo a Vienna!

lunedì 12 ottobre 2009

Si fanno le valigie


Non vedo l'ora di partire! Sarà perché so che mi divertirò, sarà perché la fuga dal lavoro è sempre ottima cosa.
Faccio la borsa: come al solito non dimentico una felpa vecchia da mettere in caso ci sia freddo nell'attesa pre partenza e da scagliare per terra al via, un cappellino con visiera nella rinnegata ipotesi di pioggia, una maglia a maniche lunghe per l'eventuale freddo e le spille da balia per il pettorale!
E' fatta, magari stavolta mi ricordo di mettere l'indispensabile per la gara nel bagaglio a mano, che non si sa mai che quello imbarcato vada perso... comunque non credo, visto che voliamo con la teutonica Lufthansa! Ja!
Essendo l'ultima settimana naturalmente la psiche gioca brutti scherzi, cè chi percepisce inesistenti dolorini al ginocchio salendo in macchina, chi si sente in colpa e si mette a fare mille milioni di chilometri proprio ora, chi per sicurezza e per timore di stancarsi non finisce i 21km di prova del ritmo maratona, chi sta impacchettando un intero pronto soccorso nell'eventualità di infortuni in gara...(non si accettano illazioni, siamo doping free, fatta eccezione per il verdone naturalmente).
Al nostro ritorno ci aspettiamo gloria e richieste di racconti dettagliati, con tanto di classica domanda: "Ma quant'è lunga la maratona di Amsterdam?", come se ognuna avesse lunghezze diverse. Fantastico!
Personalmente spero anche di finire questa maratona e trovare subito la gioia di iscrivermi alla prossima (Vienna?)!
Magari al ritorno potremo pure constatare la nascita di un bel gruppo che va di obiettivo in obiettivo: speriamo!

venerdì 9 ottobre 2009

L'alimentazione del maratoneta


Cosa mangiare prima e durante la maratona è una questione annosa e molto discussa.
Non bisogna, però, perderci il sonno.
Controllare l'alimentazione, evitando quindi esagerazioni di ogni tipo, è sempre e comunque il punto di partenza migliore.
Senza dilungarmi troppo, anche perchè non ne ho le competenze, vi dico cosa abbiamo fatto noi prima della maratona di Parigi e che ripeteremo prima di Amsterdam.
- da 10/15 giorni prima della gara, ogni mattina, una semplice bustina di MGK VIS, integratore energetico con magnesio e potassio che aiuta a prevenire i crampi durante la maratona (serve soprattutto per attenuare gli effetti della tanto decantata crisi che può colpire chiunque -anche batman- dopo il trentacinquesimo km);
- la settimana prima della maratona il lunedì, martedì e mercoledì cerchiamo di non ingerire troppi carboidrati e glicogeno (contenuti in pasta, pane, ecc..), per poi ingerirne di più giovedì, venerdì e sabato. Il tutto senza essere drastici come si credeva fino a qualche anno fa in cui veniva consigliato un vero e proprio "scarico" di glicogeno, per poi "ricaricare" nei giorni subito antecedenti la gara;
- la mattina della maratona -almeno tre ore prima- semplici fette biscottate con marmellata. Vietato appesantirsi!
- durante la maratona noi prendiamo 3/4 fialette di Energia rapida da 25 ml; sono dei semplici integratori energetici con l'unica pecca di essere contenuti in confezioni (le fialette appunto..) un po' scomode da portare.
Vi lascio dei link più specifici, in tema di alimentazione, che vi possono essere utili:
- il solito Albanesi
Detto questo, vi comunico che ieri sera a cena abbiamo mangiato tre piatti di risotto a testa.
Poi siamo rotolati verso la branda.

martedì 6 ottobre 2009

La benedizione


Ieri sera alle ore 21 io e il compare, muniti di mappa ufficiale della Maratona di Amsterdam, ci siamo presentati alla porta della magione del mentore.
Come sempre molto disponibile, ci ha illustrato le possibili insidie del percorso, dato che lui l'impresa in terra olandese l'ha già compiuta tempo addietro.
La scena è stata di grande effetto: eravamo seduti sullo stesso divano su cui posavamo le nostre nobili natiche esattamente un anno fa quando, spavaldi e spaventati allo stesso tempo, iniziavamo a prepararci per Parigi. Ma qualcosa oggi è cambiato, ora stiamo percorrendo la strada della gloria, non siamo più dei semplici novellini, sappiamo cosa vuol dire fare quei 42 km e spiccioli, lo sappiamo bene.
Non siamo più totalmente soprovveduti, non puntiamo solo ad arrivare vivi (mah...), bensì a fare un tempo quantomeno dignitoso. E, elemento di fondamentale importanza, il nostro mentore ha fiducia in noi. Pare.
Dopo una lunga esposizione su integratori, epo di venticinquesima generazione, trasfusioni di sangue, cera, vaselina, amminoacidi ramificati, proteine arrampicate e zuccheri caduti, il mentore ci ha benedetto versandoci della birra sulla nuca: a capo chino ci siamo prostrati ai suoi piedi chiedendo che ci indicasse la via verso il traguardo e verso la glorificazione, ma lui, senza titubare, ci ha indicato la via per il quartiere a luci rosse, via che vale sempre la pena di essere percorsa.
Un'altra tappa di avvicinamento è compiuta, l'ennesimo ringraziamento al Mentore è doveroso.
Siamo davvero agli sgoccioli, ultimi allenamenti e si parte.

lunedì 5 ottobre 2009

Le ultime due settimane - Followers


Siamo ormai all'epilogo del ciclo di allenamenti e l'evento è davvero prossimo... tutti i lettori non possono che biasimarmi per non aver onorato gli impegni presi: avrei dovuto proseguire nella trattazione dei Bignami snocciolando nozioni in maniera straordinariamente incompetente!
Invece le mie vicende lavorative e non mi hanno traviato facendomi tralasciare i temi del lunghissimo, del lunghissimo alimentare, del muro del trentacinquesimo chilometro, e ormai è troppo tardi per farlo.
Pertanto mi riservo di trattare quelle questioni non appena avrò tempo, ma al di fuori dei piani di allenamento che stiamo seguendo noi del blog.
Ieri abbiamo fatto un ottimo 21+21: 21km alla mattina e 21 alla sera e ormai non ci rimangono che due settimane interlocutorie per fare le ultime prove di ritmo in vista della gara (domenica 21 Km RG per verificare il proprio stato alla mezza maratona).
In verità ho appena scritto "abbiamo fatto", ma quell'abbiamo non rispecchia esattamente la realtà, visto che non tutti i fondatori del blog hanno partecipato: eravamo in due, al secondo allenamento di giornata quasi infastiditi dal rivedersi di nuovo!! Il General ha dato forfait causa infortunio, che non gli permetterà di esserci ad Amsterdam, mentre Alé Lorenzo è semplicemente un asino che ha passato la notte tra sabato e domenica alla nuit blanche di Parigi... il signorino!!
Vorrei sottolineare la prestazione eroica non del sottoscritto (ho corso in pefetto stato di salute -solo fisica, mai mentale-), bensì di Marathon Bia che ha resitito per ben tredici chilometri a una prurugine poi mutatasi in abrasione e probabilmente entro ieri sera sfociata in una specie di lacerazione in zone imprecisabili. Conosco un chirurgo che trampianta lembi di pelle prelevandoli da zone sane.
Preparatevi: domani usciremo con importanti rivelazioni e notizie. Ineluttabilmente ci sarà qualcosa da dire, dato che stasera abbiamo appuntamento con il Mentore per la benedizione di rito e sono sicuro che dalla sua saggezza apprenderemo consigli fondamentali che saremo felici di condividere.
Ah, sabato sera abbiamo appreso che esistono lettori che hanno deciso di seguire le nostre tappe (Amsterdam) o di fare da precursori rispetto ai nostri progetti (100 km del sahara) e che quindi non ci spetterà nemmeno il primato del pianerottolo! Date le nostre mediocri prestazioni non è una cosa che preoccupa molto: forse il nonnetto dell'interno 26 va già più forte di noi! Però è bello sapere che ci sono, tra persone insospettabili, un sacco di appassionati che corrono (cavolo se corrono...).
Un dubbio però mi attanaglia (bè, forse non sono nemmeno così attanagliato). Ma perché, followers, correte tutto il tempo da soli? Fatevi vivi, al massimo ci aspettate all'arrivo per gustare un buon pasta/risotto/cotechino/cassola/wurstel/meringata/budino/porchetta/birra/vino... aggiungete quello che volete, a noi piace tutto.
Mi è piaciuta un sacco l'iniziativa delle non competitive, che sono determinatissimo a sponsorizzare per il prossimo inverno!
Gli spunti - e gli spuntini - non mancano!