mercoledì 30 dicembre 2009

La corsa sulla neve

In città piove, meglio fuggire in montagna dove la pioggia si tramuta in candida e splendida neve (temperature permettendo).
Archiviata la pratica capodanno raggiungerò il compare corridore in montagna per darci allo sci, nobile sport che già praticavano i sumeri, gli assiri e i babilonesi, viste le favorevoli condizioni climatiche dei luoghi in cui risiedevano.
Non ci dimentichiamo però di correre, si va incontro all'ennesima nuova esperienza: la corsa sulla neve.
Io non ho ancora provato, lui si ed ha già manifestato un sincero entusiasmo.
Emozioni veri.
Sicuramente sarà più faticoso anche a causa degli svariati saliscendi, ma, d'altro canto, sarà decisamente più facile trovare il luogo adatto per fare le nostre amate ripetute in salita.
Poi non si sa mai, magari ci piacerà talmente tanto sfrecciare sulla neve a velocità stroboscopica che in futuro si potrebbe anche andare a fare una mission impossible:
Ovviamente non ci penso neanche, non brillerò per intelligenza ma questo è davvero troppo anche per noi eroi.
Anche se nella vita non bisogna mai dire mai!
Buon anno a tutti!

martedì 22 dicembre 2009

Ripetute in salita: ci vogliono le catene


Dopo un ottimo inizio le ripetute in salita son già andate in vacanza causa impraticabilità del campo.
La neve caduta in questi giorni ci ha bloccato.
Per rispettare la tabella di allenamento ci sarebbero volute delle scarpe termiche o chiodate come quelle nella foto! Dopo il lavoro andrò a vedere se, per caso, da qualche parte le vendono.
Ieri sera tornando a casa ho visto distintamente un runner che correva con neve sotto, sopra e di lato. Mi sono chiesto se lo dovevo considerare un idiota o un eroe. Vi devo dire che la decisione è stata molto sofferta, la linea di confine in queste situazioni è davvero molto ma molto sottile.
Alla fine ho concluso che era un eroe.
Ovviamente.
Anzi, addirittura colto da un insensato spirito di emulazione volevo andare a correre pure io, poi sono sceso dalla macchina e per poco non son finito a faccia nella neve causa scivolone leggendario. L'ho interpretato come un segnale divino, mi sono ricreduto e sono andato diretto a mangiare un piatto enorme di risotto.
Stasera sport al chiuso, domani sera, bufere di neve permettendo, ci riprovo con le ripetute in salita.
Only the brave.

venerdì 18 dicembre 2009

Ripetute in salita: l'inizio


Ieri sera con un freddo davvero pungente (per non essere più scurrili) ho iniziato l'avventura delle ripetute in salita.
Niente male.
Non ho fatto nulla di trascendentale: dopo i soliti km di allenamento bisognava aggiungere 10 ripetute da 100 mt l'una in modo da prendere contatto col mondo della pendenza e della ripidità. Devo dire che andare su a bomba ascoltando musica tamarrissima - selezionata appositamente per l'occasione - ha decisamente il suo perchè.
"Mi sentivo gasato", direbbe Willy il Principe di Bel Air, prima di chiamare un taxi giallo col suo fischio collaudato con le formula uno.
Su a tutta, giù corricchiando e poi di nuovo su a tutta, senza mai fermarsi in sostanza.
Questi benedetti 100 mt sembravano un po' più lunghi in realtà, ma è andata. Il fine settimana proseguirà con un allenamento collinare di una decina di km.
Vedremo.
Probabilmente alla fine di questi allenamenti saremo dei piccoli Hulk con i quadricipiti che esploderanno dentro i pantaloni all'ennesimo scatto.
Prima di chiudere invito iceman (per chi non lo sapesse è il nostro nuovo adepto, il vigulto che stiamo crescendo giorno dopo giorno) a uscire dalla sua botte ed a fortificare il corpo e lo spirito in salita, anche se so che il freddo e la fame lo spaventano non poco.
Ricorda giovane padawan: ti chiamano iceman, il freddo è tuo amico.

lunedì 14 dicembre 2009

La lunga strada viennese


Io ho ripreso a correre, gli altri non avevano mai smesso, quindi per loro la strada verso Vienna 2010 è già iniziata da settimane, per me, nonostante non mi sia mai realmente fermato, inizia oggi.
Per questa terza maratona - come avevamo già anticipato - abbiamo provato a cambiare allenamento.
Per circa due mesi ci siamo preparati con molte ripetute e allenamenti sulla breve distanza, il tutto finalizzato al miglior potenziamento muscolare possibile.
La prova finale era ieri: un test sui 10.000 mt sostanzialmente a bomba.
Aspettiamo che Clodrunner torni da questi 3 giorni di vacanza che si è preso (quando legge mi uccide), così vi potrà dare la sua opinione su questo allenamento, visto che io l'ho fatto molto a singhiozzo.
Da oggi inizia per noi il "solito" allenamento settimanale con due allenamenti durante i giorni lavorativi e il lungo/lunghissimo domenicale; abbiamo aggiunto delle ripetute in salita che mai abbiamo fatto, chi vivrà vedrà.
Potenziamento è il nostro secondo nome.
Il momento è topico, i finti sportivi vanno in letargo con l'arrivo del freddo (finalmente è arrivato!), quindi è in queste sere buie e gelide che si vede chi è dotato di grossi e rotondi attributi.
Non fermatevi se non volete arrivare senza fiato, flaccidi e panzuti alla primavera.
Potete mangiare quanti panettoni volete (io ovviamente mangio il pandoro), potete bere quanto vino volete basta che poi non vi trasferiate dalla tavola al divano.
Il freddo è vostro amico!

mercoledì 9 dicembre 2009

Aldo rock!

Da domani, visto che oggi ricomincio ad allenarmi decentemente dopo che mi è stato trapiantato un ginocchio bionico, potrò ricominciare a tediarvi con allenamenti et similia, ma nel frattempo mi trastullo con articoletti vari.
Di seguito una mia foto subito dopo il trapianto del ginocchio nuovo, dato che c'ero ho fatto qualche correzione in più al mio già perfetto fisico:
Ma torniamo all'oggetto del post.
All'anagrafe Aldo Calandro, maratoneta e triatleta di professione.
E' stato uno dei primissimi ironman made in Italy; non è famoso per i suoi tempi o i suoi piazzamenti, ma più che altro per il modo in cui interpreta le gare che fa: non corre per vincere, ma per trovare gratificazione dalla fatica che compie.
Io, che non ascolto la radio, mi scarico regolarmente i podcast del venerdì di Deejay chiama Italia (trasmissione radiofonica con Linus e Nicola su Radio Deejay) per sentire Aldo rock.
Sentire come parla lui della corsa e del concetto di correre legato proprio alle fatiche e alle sofferenze che si attraversano - anzi, si devono attraversare - per raggiungere l'obiettivo finale, fa venire voglia di uscire di casa e di allenarsi così come siete.
Anche in mutande.
Vi riporto una frase detta da lui, ma vi consiglio davvero di ascoltarlo perchè spara perle di saggezza a raffica:
"La fatica fisica appaga lo spirito ed avvicina alla saggezza. Solo soffrendo acquisisci la forza morale che scaturisce dall'autodominio".

giovedì 3 dicembre 2009

Dorando Pietri



























Nell'attesa che il cielo si decida a far pervenire un quantitativo stroboscopico di neve in modo da favorire le nostre sciate, vi racconterò una storia.
Vi parlerò di Dorando Pietri, idolo incontrastato del General fin da quando eravamo dei giovani e spensierati fanciulli.
Il personaggio in questione viene ricordato per la Maratona di Londra del 1908 ed in particolar modo per come è arrivato in fondo.
La sua vicenda rende molto l'idea della drammaticità dei famosi 42 km e qualche metro che tanto ci appassionano.
Innanzi tutto bisogna dire che la Maratona non l'ha vinta, o meglio, l'ha vinta ma è stato squalificato.
Era primo, ma è andato in crisi proprio nell'ultimo km, vi dico solo che è arrivato in fondo mettendoci 2h e 54min, ma per fare gli ultimi 500 metri ci ha messo DIECI minuti. Ha tagliato comunque il traguardo per primo, ma è stato squalificato perchè è stato sorretto dai giudici negli ultimi metri (vedi foto).
Tagliato il traguardo è crollato ed è stato portato via in barella.
Lui stesso ha detto: "Io non sono il vincitore della maratona. Invece, come dicono gli inglesi, io sono colui che ha vinto e che ha perso la vittoria".
Se non è un eroe questo!!!