venerdì 26 febbraio 2010

Birra scura dal mentore


Appena tornati (gazzella-clod ed io) dal periodico pellegrinaggio al castello del mentore, grandi risate come sempre e sensazioni positive.
Ogni scusa è buona per due chiacchiere, stasera ci sono state consegnate le divise ufficiali Latin Marathon Lovers, da poco acquistate e che ci permettono di entrare a far parte (almeno di nome) del "gruppo Latin"!
Per l'occasione il mentore, che ama far sempre le cose in grande, ha convocato giornalisti delle più grandi testate sportive nazionali, non mancava nessuno.
Inizialmente imbarazzati, siamo stati poi costretti a rispondere alle svariate domande che ci venivano insistentemente poste; ne ricordo un paio con tenerezza:
"Come fai ad avere ancora quella panza -mi ha chiesto un giornalista kenyano- con tutto lo sport che fai?";
"Ma è vero -ha domandato curioso a clod un vecchio freelance iraniano- che fai trecento volte il giro della scrivania ogni mattina per tenerti in forma?";
"Com'è possibile che avete iniziato a correre insieme -mi ha interrogato infastidito un giornalista di Vancouver che ha rinunciato a seguire le olimpiadi invernali per venire alla nostra presentazione- e lui ci mette 20 minuti meno di te a fare i 42 km?";
"Posso vederti nudo?", ha arditamente chiesto un giovane ragazzotto nativo di Lagos, studioso di anatomia umana.
Piacevolmente sorpresi da tutte queste simpatiche domande, ci siamo intrattenuti a rispondere mentre il mentore cominciava a stappare birra scura imbottigliata apposta per l'occasione.
Non c'è stata tensione, ma per dovere di cronaca riporto qui sotto uno spezzone del momento in cui hanno chiesto a Clodrunner se sono vere le voci che vuole che vengano tolti i gradi a Le General.
Macomedovesiamocazzo.
Sempre compatti intorno al nostro condottiero, abbiamo concluso l'intervista lanciando oggetti dal palco (vedi Alberto Tomba nel 1995, ndr).
Allontanata la stampa e spente le telecamere siamo finalmente riusciti a parlare col mentore.
In primis ci siamo complimentati per l'ottimo tempo da lui fatto alla mezza maratona di Verona (mi pare sia lunga 21 km, ma non vorrei dire una cazzata).
Subito dopo abbiamo fatto pesare il nostro migliore ranking: la rivista "correre" ha pubblicato la classifica 2009 con tutti i maratoneti italiani, indicando per ciascuno le maratone fatte lo scorso anno e la posizione ricoperta tra tutti i maratoneti della nostra amata penisola.
Uno smacco per il mentore.
Clodrunner 7millesimo, io 14millesimo e il mentore 19millesimo.
Sgomento e imbarazzo.
Dopo un lungo silenzio il mentore è corso via in lacrime, si è vestito ed è andato a correre una mezz'ora a 3'30" al km.
Quando è tornato, fisicamente provato, ma dimostrando di aver assorbito psicologicamente il duro colpo infertogli dai suoi giovani adepti, ci siamo abbracciati e abbiamo fatto pace.
Tutto risolto, è ancora il nostro mentore.
Dopo aver appreso che a Vienna ci sarà anche lui (ormai l'hai detto!) e dopo aver visto delle mitiche foto storiche degli esponenti di spicco dei Latin Marathon Lovers, abbiamo aspettato che scendesse il ponte levatoio per imboccare la strada di casa.
Girandoci per salutare il mentore ci siamo accorti che non c'era più.
Uno strano rumore si sentiva in lontananza e poi subito il silenzio: era il tipico rumore delle tibie spezzate, subito antecedente al sonno eterno.
Erano le 23.30, l'ora in cui al castello del mentore avvengono le esecuzioni capitali di tutti coloro che vanno a 6' al km.
Che San Gebrselassie abbia pietà delle loro lente anime.

lunedì 22 febbraio 2010

Tergat si, Tergat no

Paul Tergat ha detenuto il record mondiale sulla maratona prima di essere scalzato -per pochi secondi- dal mitico Gebre.
Se avete più di vent'anni e non sapete chi è Tergat meglio se smettete di correre e riprendete solo dopo aver visionato tutti i video che trovate su youtube e aver attentamente studiato e ripetuto a memoria le sue eroiche gesta.

Fatto?
Ok, ora tutti sanno che Paul è un'autorità del settore, più di Giorgio Mastrota per pentole e materassi, quindi merita rispetto.
Visto poi che 2:04:55 in maratona è un discreto risultato, penso non si possa che cercare di prendere spunto da lui, anche per la fase di allenamento.
Prima la bella notizia: Paul fa dei lunghissimi da un'ora e mezzo circa, poco più. "Che bello" -penserà il mio amico K- "sposerò queste tattiche avanzatissime!".
Ed ora la brutta notizia: Paul in un'ora e mezzo corre in tranquillità una trentina di chilometri.
Ci sono scuole di pensiero che predicano l'inutilità dei lunghissimi, che andrebbero sostituiti con dei medi da una ventina di chilometri. Io non sono un esperto studioso, ma mi sembra logico che la preparazione debba contenere degli sforzi simili a quelli della gara e poi Paul è sempre Paul.
Capisco per esempio che le ripetute servano ad aumentare il massimo consumo d'ossigeno, eccetera eccetera, e che, perciò, nel complesso del ciclo di allenamenti abbiano un senso. Però non mi entra proprio nella zucca il motivo per cui correndo venti chilometri mi allenerei a farne quarantadue. Per me rimane un mistero e, sempre per me, è meglio fare i lunghissimi.
In quanto atleta in evoluzione e privo di molti parametri di gare passate, poi, il lunghissimo mi serve a capire come sono messo e se ho scelto il ritmo gara giusto.
Tanto per cambiare, quindi, io seguo i consigli di Albanesi e faccio i lunghissimi alla Tergat, ossia a RG -7 con accelerazione negli ultimi due chilometri ad almeno RG -15.
E' oggettivo e di facile applicazione: se riesce l'accelerazione il ritmo gara scelto è quello giusto, se non riesce meglio abbassarlo sensibilmente. Di lunghissimi alla Tergat io ne faccio due, a due settimane l'uno dall'altro, di cui l'ultimo tre settimane prima della gara, così se il primo mi va male ho ancora tempo per gli aggiustamenti del caso. Inutile mettere la testa sotto la sabbia: i lunghi veloci sono impegnativi, però il mio primo obiettivo è correre evitando il "muro", quindi meglio sapere a cosa si va incontro!
Caro K, caro Bia, Vienna chiama e Tergat, come un contemporaneo Cerbero, ci attende alla porta degli inferi tra due settimane... sit back and relax...
Nota a pié di pagina: ieri alla Giulietta e Romeo Half Marathon il Mentore -pur orfano dei suoi adepti- ha fatto il suo personale, mettendo una seria ipoteca su un nuovo record viennese!!

mercoledì 10 febbraio 2010

Correre coi Carabinieri


Girovagando per la rete si trovano delle storie davvero estreme.
Questa l'ha sfoderata Clodrunner mentre studiava tabelle di allenamento nudo, durante il suo settimanale trattamento con i fanghi d'alga Guam.
Il personaggio in questione è Luigi Marano il quale ha approfittato dell'allenamento fatto in Iraq, obbligatorio per abituarsi alle condizioni climatiche locali, per diventare un runner coi contrococones.
E' partito carabiniere, è tornato da vero podista!
L'articolo di riferimento è sul sito podistidoc.
Allenati che ti passa, allenati che ti fa bene ed in pratica è tornato che è una bestia, tanto che ha deciso di partecipare ad una allegra scampagnata: la Death Valley Marathon.
Gara senza bisogno di spiegazioni.
Io rimango sempre affascinato da questi soggetti che dal nulla diventano dei runner mostruosi!
Vorrei essere come loro.
E infatti lo sono.......

lunedì 8 febbraio 2010

Predictions: la sfera magica.

So benissimo di correre un grosso rischio: quello di sembrare saccente.
Ma, perdonatemi, mi sento moralmente spinto a scrivere quanto di seguito di fronte al totale disinteresse sui ritmi da seguire per l'allenamento dimostrato da alcuni compagni di corse.
La cosa mi tocca nel profondo perché invece io tendo ad essere mentalmente flessibile come un mulo da soma, tanto che se la tabella dice, chessò, 4'30" io vado a 4'28" incurante anche di pendenze stile rampa del garage.
Naturalmente non va bene nemmeno il mio "muleggiare", ma è più forte di me! Comunque sia dovrebbe essere abbastanza ovvio che non si può allenarsi, diciamo, a 6 minuti al chilometro se si vuole chiudere una maratona in 3h45m (media 5'20").
La domanda, quindi, è: esistono dei magici strumenti per capire a che tempo si può puntare in maratona? Si possono fare un'inifinità di test per tentare di prevedere (almeno indicativamente) il proprio risultato in maratona, tuttavia il sistema più semplice è quello di utilizzare la calcolatrice di Riegel, sul sito della rivista Runner's World. Inserendo il miglior tempo in una gara più breve della maratona si ottiene una previsione sul risultato possibile e, di conseguenza, utili indicatori per parametrare gli allenamenti. Per fare un esempio pratico, se uno avesse casualmente corso una mezza maratona in 1h48m, potrebbe virtualmente puntare a correre la maratona in 3h45'10", sempre se si allena bene.
In ogni caso il test della verità sulle proprie potenzialità in gara a mio avviso si ha soltanto con il lunghissimo alla Tergat vivamente sostenuto da Albanesi. Io l'ho provato e secondo me funziona. Però i lunghissimi sono alla fine della preparazione, per cui non ci si può arrivare correndo del tutto a caso!
Visto che la stagione del lunghissimo per noi si avvicina, nei prossimi post se ne parlerà. E forza e coraggio che l'inverno è quasi finito!

P.S.: Se qualcuno fosse casualmente disinteressato ai ritmi e avesse altresì casualmente corso una mezza maratona in 1h48m, sarebbe gradito che si informasse per il pulmino per Vienna! E sempre Forza Azzurri!

giovedì 4 febbraio 2010

La corsa e la natura veronese

Tempo addietro il mio compare vi aveva parlato del luogo ove noi andiamo a correre solitamente: il lungadige.
Senza rimandarvi a quel post vi faccio un semplice riassunto: fa schifo.
Manutenzione zero, malintenzionati mille.
Viene frequentato da molti runner per la sua vicininza al centro città e quindi non per motivi paesaggistici, ma solo ed unicamente per comodità.
Ultimamente, però, un bagliore di luce si sta facendo strada nell'oscurità fluviale veronese.
Mi spiego.
Un giorno Clodrunner mi fa: "stasera quando andiamo a correre ti faccio vedere l'airone". Vi dirò, lo conosco da molto tempo, è felicemente fidanzato, ma nei tempi di Marrazzo tutto è possibile.
Quindi, speventato ma anche incuriosito dal caso-airone, mi presento all'appuntamento con un paio di pretoriani pronti a guardarmi le spalle.
Letteralmente.
Fortunatamente appena arrivo scopro che non voleva calarsi le braghe davanti a me ma voleva mostrarmi un regale (ed enorme!!) volatile dalle forme slanciate.
Visto quella volta e visto anche altre volte, sta diventando ormai un nostro compagno della corsetta serale. Ad ogni rumore proveniente dal fiume cerchiamo di vedere se è l'airone che si manifesta a noi, sempre sperando che non sia un serial killer di runner. Non si sa mai.
Devo dire che fa davvero piacere vedere che la natura combatte ancora contro il cemento e l'inquinamento cittadino!
Sempre rimanendo in tema di fauna veronese, ieri sera per la terza volta da quando corro in quel fantastico luogo ho fatto la conoscenza di una signora dalle forme allungate: la signora pantegana.
Sono davvero orribili quei topi.
Ma la domanda corretta da farsi è: sono davvero dei topi?
Cazzo sono lunghi come alligatori e larghi come un san bernardo.
Ammetto che il mio enorme coraggio ha subito un po' le conseguenze dell'incontro col mostro, anche perchè all'inizio credevo di essere di fronte all'Idra di Lernia, il mitologico mostro con nove teste a forma di serpente uccisa da Ercole.
Io non sono Ercole e a scanso di equivoci ho corso un chilometro in 4 minuti.
Ridete pure, ma voi avreste fatto lo stesso se vi fosse capitata davanti questa bestia:

martedì 2 febbraio 2010

Tough Guy Competition

Al peggio non c'è mai fine e questa competizione ne è la prova tangibile.
Viene descritta come "the toughest race in the world", la cui traduzione letterale è "la gara più cazzuta del pianeta".
Traduzione letterale.
Chiedere al ragazzotto della foto sopra per ulteriori chiarimenti.
Si svolge in Inghilterra (mi viene da dire ovviamente, visto che gli Inglesi sono sempre i più avanti negli sport di sola fatica fisica e nelle imprese più stupide) da oltre vent'anni ed è lunga 12 km, modificabili di anno in anno a seconda delle torture che vengono inserite.
Vi sembreranno pochi.
Ingenui.
Durante questi km dovrete correre, scalare pareti, strisciare/nuotare nel fango, saltare il fuoco e chi più ne ha più ne metta.
Ah, ovviamente si tiene in Gennaio perché il clima è chiaramente mite.


Tra i vari avvertimenti che vi conviene tenere presente in caso decidiate di partecipare ricordate, nello specifico, che potrete ferirvi, ustionarvi, andare in ipotermia, disidratarvi, subire shock elettrici, precipitare da altezze vertiginose e rompervi qualche osso.
Ma comunque vi basta avere sedici anni per partecipare, quindi cosa aspettate? ISCRIVETEVI.


Per descrivere la gara sinteticamente, nel caso non abbiate appreso il concetto, gli organizzatori dichiarano: "most dangerous taste of mental and physical pain".

lunedì 1 febbraio 2010

Un nobile sport


I nostri lettori sono stati indottrinati a dovere sul punto: la corsa è da sempre uno sport da celebrità.
Possiamo tranquillamente partire dal pelìde Achille, figlio di un re e della nereide Teti, passando per Filippide, pioniere della Maratona vicino ai reali del tempo.
L'ancestrale nobiltà che qualifica la corsa è peraltro riscontrabile anche in tempi moderni, tant'è che l'autorevole wikipedia ha dedicato una pagina alle celebs che hanno preso parte ad una maratona.
Tra i vari si annoverano G.W. Bush, Al Gore, Katie Holmes, Edward Norton (insieme a una tribù Maasai), Puff Diddy e, naturalmente, Peter Weller, l'attore di Robocop.
Anche gli italiani, nel loro piccolo, non sono da meno con l'ineffabile Romano Prodi per la categoria politici, Linus, Jarno Trulli e, soprattutto, Susanna Messaggio.
Ma torniamo alle origini. Achille era figlio di un Re e di una divinità. Con tutto il rispetto che si possono meritare Peter Weller (moltissimo) e Susanna Messaggio (altrettanto), sono del tutto privi di sangue blu, il che è inaccettabile.
Fortunatamente, leggo oggi sul giornale, anche noi, in quest'epoca di miserie, potremo soddisfare il nostro bisogno di epopea regale.
Princess Beatrice of York correrà la Virgin London Marathon!
La notizia è apparsa oggi sulla stampa nazionale e già i gossippari si sono mossi per capire cosa succederà. E' trapelato che, per ragioni di sicurezza, la principessa correrà accompagnata da una guardia del corpo su tutto il percorso oltre che insieme ai rampolli Sam ed Hally Branson, figli di Richard Branson, tycoon della Virgin, nonché insieme a Sean Brosnan, figlio di 007. E poi: arriverà con una limo di servizio o in taxi? Vestirà Nike o sponsorizzata Virgin? La Regina come avrà preso la notizia?
Questo è lo spirito della maratona.