lunedì 28 marzo 2011

Stramilano 2011: lamentele.

Prima di relazionare i nostri innumerevoli (ed innominati) sostenitori voglio riportare quello che pensiamo della Stramilano:
rabbia, odio, fastidio, rancore.
Non la faremo mai più.
Punto n. 1 - La consegna del pettorale
Sabato pomeriggio appena arrivati nella verde e ridente metropoli lombarda ci rechiamo in Piazza Duomo per ritirare il prezioso (35 €) foglio di carta che certifica la nostra iscrizione alla gara in questione. Abituati ad immensi spazi pronti ad accogliere migliaia di persone sudate, rimaniamo allibiti nel trovarci in un tendone (probabilmente reperito nel cortile di Guido Bertolaso, quale resto degli aiuti post-terremoto dell'Aquila del 2009) che al massimo poteva accogliere la famiglia di Clodrunner per il pranzo di Natale.
Piccolo, stretto e incasinato.
Tra la varie problematiche riscontrate, c'è da evidenziare che non ci è stato possibile iscriverci con l'E.P.S. di cui facciamo parte (C.S.I. Latin Marathon Lovers A.S.D. n.d.r.) in quanto i computer dei giovani addetti non permettevano di inserire enti non Fidal.
Bene.
Contenti di ciò, pochi minuti dopo abbiamo inoltre appreso che le taglie S ed M delle magliette omaggio erano già finite (!!). Centinaia di persone, come noi, sono state quindi costrette a ripiegare su taglie L ed XL che, date le ciclopiche dimensioni, possono essere utili solo come coperta per il cane.
Punto n. 2 - Il pre gara
Arrivati in piazza Castello la mattina della gara notiamo subito che la partenza è organizzata terribilmente, l'ufficio contabilità della Parmalat al confronto era un paradiso.
La divisione in griglie, invece che essere per tempi come sempre, è per ordine di iscrizione (almeno così ci è parso, visto che i nostri tempi sono diversissimi ed eravamo tutti insieme) così le tartarughe son di fianco ai ghepardi con tutti i problemi che ovviamente ne conseguono nei primi 2-3 chilometri. Bisogna tenere in considerazione che la larghezza delle strade era ridicola rispetto alla reale portata della carreggiata. Era infatti spesso chiusa al traffico solo metà del manto stradale in quanto nell'altra metà dovevano andare le automobili. Giammai che si fossero potute fermare per qualche ora, quantomeno per la fase di partenza che è notoriamente una bolgia.
A coronare tutto ciò vi spiego in poche, ma incisive, parole la situazione dei bagni chimici alle ore 10.00: intasamento totale dato da tempesta di merda!
Punto n. 3 - Gara
Percorso deludente. Per carità performante perchè tutto dritto.
Ma decisamente bruttino e privo di personalità. Il centro città non è attraversato e durante la gara si è capito il perché: i milanesi non accettano che una gara podistica blocchi il traffico più di trenta secondi, figurarsi come reagirebbero alla chiusura del centro! Si sono visti vigili urbani insultati da automobilisti inferociti che volevano attraversare il percorso, liti tra runners e automobilisti e - incredibile - pedoni che attraversavano con noncuranza e quasi atteggiamento di sfida!
Siamo provinciali e basiti.
Punto n. 4 - Post gara
Posto che durante la mezza maratona oltre ad un bicchiere d'acqua non ci è stato dato nulla di più (passi, è una mezza), mentre correvo - e prosciugavo tutte le mie misere energie - pensavo che al traguardo ci sarebbero piovute dal cielo banane, frutta secca, zucchero, arance, donne nude, birra, etc...
Arrivati alla fine abbiamo appreso che c'era solo acqua e gatorade. Poco male, ci si scalda col calore degli amici ritrovati al traguardo: siamo tutti ammassati sulla pista d'atletica, senza possibilità di raggiungere il prato al centro dell'Arena Civica. Si raggiunge solo all'italiana: scavalcando la staccionata!
Dopo aver razzolato tra l'erba poco curata del campo, in mezzo a rifiuti di ogni genere che venivano abbandonati senza il minimo scrupolo, siamo usciti dall'Arena: un amico ha efficacemente descritto la situazione in cui si trovavano i runner, costretti a salire e scendere delle scalette strettissime, come Heysel II.
Grazie e a mai più riverderci.

giovedì 24 marzo 2011

King of the kickdown

Mi sono imbattuto in questo video che ritengo sia doverso mostrare a tutti.
Haile!

mercoledì 23 marzo 2011

100km su un tapis roulant

Mi ricordo ancora, quando da ragazzino, mi sono iscritto per la prima volta nella palestra vicino a casa. Obbiettivo dichiarato buttare giù peso per diventare fotomodello e assomigliare al Di Caprio di Titanic. Inizialmente l'approccio fu quello di seguire la tabella fornitami dal trainer di turno, ma dopo poco più di 2 mesi, come di mio solito, ho creduto di essere più competente di un laureato in scienze motorie e ho cominciato a fare di testa mia. Passato un altro mese ho stracciato il programma di allenamento e andavo in palestra solo per il tapis roulant.
Oggi trovo, sul sito della Repubblica, un articolo - lo trovate qui - relativamente all'ennesima impresa senza senso di un runner italiano: stabilire il record sui 100km su di un tapis roulant.
Risultato raggiunto con un tempo di 7 ore, 45 minuti e 39 secondi e soddisfazione da parte di tutti i partecipanti, compreso lo strano Vito Intini che ha corso la "gara" con la musica dei System Of a Down a palla nelle orecchie.
Bravi tutti.
Tornando sull'argomento tapis roulant, da esperienze pregresse e da dati scientifici mi viene da dire che ci sono molte variabili che rendono la vera corsa molto più impegnativa: attrito dell'aria, strade scosciese e rigidita della pavimentazione solo per citarne alcune.
D'altro canto, però, correre anche solo per un'ora su di un tapis roulant, mi annoierebbe troppo e questo va ad aumentare il valore dell'impresa fatta dal nostro amico Intini.
In ogni caso, ora che il tempo è bello, se qualcuno mi dice che preferisce correre al chiuso, su un trabiccolo piuttosto che contornarsi di amici e correre nelle strade di una bella città, lo uccido.

lunedì 21 marzo 2011

Stramilano 2011. Domenica si corre.

Domenica nuova gara per il gruppo mezzo caffè.
Sull'onda della consueta totale disorganizzazione che regna sovrana in ogni nostra iscrizione campestre o stradale, saremo a Milano per correre la "Stramilano Agonistica Internazionale HalfMarathon".
Dal nome potrebbe sembrare un'impresa simile allo sbarco dei mille garibaldini partiti - contro la volontà dei leghisti dell'epoca - dal porto di Quarto alla volta della Sicilia.
Però non è così.
Infatti non è altro che una semplicissima mezza maratona. 
Dare, però, nomenclature altisonanti fa parte del gioco, è come dire general manager invece che capo reparto oppure briefing invece che riunione. E chi più ne ha più ne metta.
L'uomo italico è sempre abilissimo nell'ingrandire clamorosamente la propria posizione sociale, lavorativa e ormai anche sportiva.
Comunque la gara - nome a parte - sembra davvero affascinante. Ecco il percorso:


Storicamente è stata corsa e vinta da atleti di primo piano del podismo terrestre e non.
Tra i vincitori italiani figurano i nomi di Fava, Cova, Bordin e Berradi. Hanno partecipato anche titolati fuoriclasse africani. 
Cito dal sito ufficiale: "Il primo record mondiale venne realizzato nel 1993 da Moses Tanui con uno straordinario 59’47”. Tempone che resistette fino al 1998, quando il mitico keniano Paul Tergat, fermò i cronometri sul tempo di 59’17”, rimasto, a lungo, primato assoluto della mezza maratona, e che ancora oggi resiste come record della Stramilano Agonistica. Nel 2002 l’exploit del palermitano di origine marocchina, Rachid Barradi con il tempo 1h00’20”, ha stabilito il primato italiano". 
Fascino. Storia. Eroi.
Le premesse ci sono tutte.
Noi, ovviamente, come da tradizione ci potevamo allenare meglio.
Chi l'ha duro la vince.


La leggenda Salazar


Leggendo il mio quotidiano preferito, mi sono imbattuto in quest'articolo sulle attuali attività del campionissimo Alberto Salazar.
Come credo sia noto a tutti l'Albertone, dopo aver lasciato le gare, ha continuato a vivere nel mondo del podismo, diventanto un quotato allenatore.
Essere un grande maratoneta come lui non può che significare un grande amore per le sfide, il che si traduce nel desiderio di sperimentare. Per vincere ovviamente.
Secondo Salazar per vincere in maratona è imprescindibile fare più chilometri possibile. Chiaramente però ci sono dei limiti fisici oltre i quali ogni allenamento sfocia nell'infortunio.
Partendo dall'assunto che è necessario allenarsi il più possibile e che tutti lo fanno fino al limite, Salazar ha intuito che è necessario aggiungere qualcosa all'allenamento classico.
Si è chiesto quindi come fare per aumentare l'allenamento evitando gli infortuni o come fare per diminuire gli infortuni aumentando il recupero.
Non ci sono delle risposte, ma ci sono dei tentativi per spingere ancor più all'estremo il fisico umano. I mezzi, sempre complementari e mai sostitutivi dell'allenamento classico, utilizzati dal gruppo di Salazar sono:
L'Hydroworx Treadmill, un tapis roulant subacqueo, che viene utilizzato per allenare ulteriormente le capacità cardiovascolari e per la riabilitazione. Gli atleti si allenano godendo in condizioni di basse sollecitazioni articolari. Inoltre richiede più sforzo muscolare di un tapis roulant normale.
L'Alter-G Treadmill, originariamente sviluppato dalla NASA per simulare l'effetto del camminare sulla luna. Si riesce a ridurre il peso del corpo fino al 20%, così si possono eseguire corse molto veloci senza sollecitare le articolazioni.
La Cryosauna, che serve a velocizzare il recupero dei muscoli dopo sessioni di allenamento molto dure. L'atleta viene inserito in un cilindro, che porta la temperatura a -184°C per due minuti e mezzo.
La Terapia ad onde d'urto, che utilizza macchine originariamente sviluppate per il trattamento di calcoli renali. Onde sonore ad alta energia vengono convogliate contro aree infiammate come tendini, fasce, per eliminare i tessuti lesionati e favorire la sostituzione con nuovi tessuti.
Ma siamo podisti o cosa?!

lunedì 14 marzo 2011

Week end con l'alieno

Ebbene si.
Ho preso casa con l'alieno per il fine settimana.
Compagno d'appartamento perfetto ed impeccabile questo nostro amico che percorre un maratona in circa 2 ore e 40 minuti, ha cercato, in tutti i modi e per sua stessa ammissione, di farmi morire durante il fine settimana.
C'è quasi riuscito.
Sono vivo per miracolo.
Ripropongo brevemente il programma di sabato in particolare, giornata in cui in cui mi sono divertito un sacco:
- sabato mattina sveglia ore 7.30, corsa andata e ritorno per andare a prendere pane, krapfen e crostata di mirtilli;
- ore 9.30 inizio sci in fuoripista: Sass Pordoi e Val de Mezdì con un caldo infinito, la gambe che esplodono, ma emozioni vere e panorami mozzafiato. Voto 10;
- ore 16.00 termine giornata di sci;
- ore 16.45 corsa in salita e sulla neve per 13 a/r. Rischio infarto 99%.
A questo aggiungete pure che l'alieno-robocop-highlander di km ne ha fatti 19, di fuoripista estremi ne ha fatto un altro da solo (Val Lasties, n.d.r.) mentre io arrancavo a tento verso il parcheggio ed in casa od ogni pausa si dilettava mettendo in pratica tutti gli allenamenti modello marines che l'umanità abbia mai conosciutio.
A titolo esemplificativo, ma non esaustivo: flessioni, addominali, scalate di pareti rocciose a mani nude, skyrunning durante il sonno e gare di apnea in neve fresca.
Domenica mentre lui sprizzava energie da ogni poro, io mi sono trascinato nella nebbia della Porta Vescovo (Arabba), con l'unico obiettivo di portare a casa la pelle.
Pare ce l'abbia quasi fatta.
Restate sintonizzati per nuove mirabolante avventure.
Se non mi sentite più è perchè l'amico robocop ha causato il mio prematuro decesso.
Non denunciatelo però, alla fine è un bravo ragazzo! E' matto, ma è un bravo ragazzo!

venerdì 11 marzo 2011

Fatto!

Iscritto al Trail del Monte Soglio, attendo che i miei compari facciano altrettanto.
Carichissimo!
Voglio andare a vivere in montagna.

mercoledì 9 marzo 2011

Trail del Monte Soglio

Apprendo ieri di questa stupenda gara.
Trail del Monte Soglio in provincia di Torino.
Ci sono due percorsi che vi riporto:
Gara 60km
Il percorso della gara di 60km del The North Face® Trail del Monte Soglio segue il seguente itinerario attraversando il territorio dei Comuni di Forno Canavese, Levone, Rocca Canavese, Pratiglione, Canischio, Prascorsano, Pertusio, Valperga, San Colombano Belmonte, Cuorgnè, Alpette, Corio.
Forno Canavese (525m) - Frazione Cimapiasole (689m) - Mulino Val (733m) - Chiesetta della Madonna della Neve (917m) - Cappella del Bandito (990m) - Frazione Milani di Forno Canavese (890m) - Monte Canautà (1230m) - Frazione Carella Alta (830m) - Sentiero del Gallo (970m) - Frazione Pratialdo (725m) - Frazione Cerialdo (697m) - Frazione Pemonte (595m) - Santuario di Belmone (690m) - Frazione Buasca (453m) - Comune di San Colombano (530m) - Frazione Cresto (607m) - Sentiero del Gallo (725m) - Frazione Ricauda (664m) - Frazione Giaudrone (640m) - Alpe Monsuffietto (1115m) - Rocche di San Martino (1400m) - San Bernardo di Mares (1550m) - Monte Soglio (1971m) - Località Boiri (1035m) - Frazione Carella Bassa (733m) - Forno Canavese (525m)
per un totale di circa 60 km e un dislivello positivo di circa 3.400 metri.
La tipologia del fondo che si incontra è così suddivisa: 9% asfalto, 18% sterrato, 73% sentiero
Gara 26km
Il percorso della gara di 26km del The North Face® Trail del Monte Soglio segue il seguente itinerario attraversando il territorio dei Comuni di Forno Canavese, Levone, Rocca Canavese, Pratiglione, Canischio.
Forno Canavese (525m) - Frazione Cimapiasole (689m) - Mulino Val (733m) - Chiesetta della Madonna della Neve (917m) - Cappella del Bandito (990m) - Frazione Milani di Forno Canavese (890m) - Monte Canautà (1230m) - Frazione Carella Alta (830m) - Sentiero del Gallo (970m) - Frazione Pratialdo (725m) - Frazione Carella Bassa (733m) - Forno Canavese (525m)
per un totale di circa 26 km e un dislivello positivo di circa 1.400 metri.
La tipologia del fondo che si incontra è così suddivisa: 13% asfalto, 26% sterrato, 61% sentiero
In entrambe le gare i chilometri non sono segnati.
Bisogna quindi studiare bene il road book fornito dall’organizzazione.
!!!
Io vorrei fare la seconda, ma sono debole e da solo non me la sento, quindi sono in pressing costante sul compare Clod, affinchè venga anche lui.
Anche questo post ha la funzione di pressione psicologica su di lui e, di conseguenza, stasera durante le ripetute probabilmente cercherà di vendicarsi andando a velocità smodata.


Intanto ecco l'altimetria del percorso da 26 km:

La sera prima si dorme in una palestra.
Tutto molto wild e, quindi, io mi faccio prendere dall'entusiasmo.
La settimana prima il nostro allenamento in vista della maratona di Tromso prevede un lunghissimo e la settimana dopo parteciperemo alla Cortina-Dobbiaco.
Ma non bisogna mai mollare!
Anzi, forse a questo punto conviene fare quella da 60 km per andare sul sicuro.

martedì 8 marzo 2011

La milza

Ultimamente mi sto allenando duramente per stare al passo con i miei compagni di sventure. La smania di andare più veloce mi sta rovinando e i sintomi sono sempre più evidenti negli allenamenti sia serali che in pausa pranzo.
Proprio ieri ho provato a fare 10km a 4.40/km e poco dopo il terzo chilometro ho cominciato ad avere male alla milza. Arrivato a casa ho cercato di capirci qualcosa su questo dolore che fin da piccolo mi colpisce durante la pratica di qualsiasi sport mi sia mai saltato in mente di praticare: basket, baseball, calcio, corsa, badminton, ping pong e balconing.
La risposta, tanto per cambiare, l'ho trovata sul sito www.albanesi.it e come al solito mi sono reso conto che il mio lato ipocondriaco aveva preso il sopravvento.
Precisazione postuma effettuata dalla redazione dopo l'intervento del mio compare:
in pratica, ci sono 2 diversi scenari: uno meno accreditato e uno definito più probabile da Albanesi. Il primo è che "...il mal di milza sarebbe causato da uno spasmo della milza che cerca di immettere in circolo altri globuli rossi, necessari per l'aumentato fabbisogno di ossigeno causato dalla corsa...". Il secondo, è che "...il mal di milza dipenda da un affaticamento del diaframma, stato che poi scompare con l'allenamento.".
Non esiste un modo scientifico per far passare il suddetto, se non allenarsi in modo corretto e costante.
Poco male, mi allenerò fino a far esplodere la milza e morirò tra atroci tormenti.
Per altre info leggete quanto scrive Albanesi a questo link.

lunedì 7 marzo 2011

Week end di triathlon

Quelli di Mezzo Caffè non si pongono limiti di sorta, per questo lo scorso week end mi sono dedicato ad una variante di quel faticoso sport di fondo che è il triathlon.
Frazione di nuoto
Il sabato è stato integralmente dedicato a far nuotare gli gnocchi di carnevale in mari di burro, ragù e pomodoro. Quando leggete che il sabato è stato "integralmente dedicato" dovete interpretare la frase alla lettera: al mattino cucinare ed il pomeriggio a mangiare, mangiare, mangiare fino a scoppiare. Naturalmente ho nuotato nei sughi fianco a fianco dello stoico General e del Max.
Credetemi, non ho ricordi di essere stato più intasato di cibo in vita, nemmeno il più fastoso dei festeggiamenti natalizi è paragonabile. La sera e la mattina seguente digiuno.
Frazione in bici
Visto che ancora non è stagione per la bici, abbiamo ripiegato sullo sport invernale per eccellenza: lo sci alpino. La giornata era fantastica e dalla cima del Monte Baldo il lago si estendeva come un fiordo, mostrandosi in tutto il suo splendore.


Gli intenditori sanno che la pista Prà Alpesina, sul versante est del Monte Baldo, è piuttosto impegnativa. Per due ragioni: per prima cosa è troppo breve per fermarsi a metà, ma troppo lunga per farla tutta d'un fiato senza arrivare con dei cani levrieri attaccati ai quadricipiti; per seconda cosa è davvero ripida, una pista anni settanta, tipo la Direttissima dello Spinale a Campiglio, che deve essere per forza affrontata in serpentina stretta e che non lascia tregua un secondo.
Frazione di corsa
Dopo una mattina sugli sci ed aver saltato anche il pranzo, giusto per purificare l'organismo, non poteva mancare una corsetta pomeridiana.
Alle 14,30 ero sul lungadige in braghette corte con la temperatura ottimale di 16°C. Dopo un chilometro mi sono reso conto che non sarei mai riuscito -a digiuno e con le gambe pesanti- a portare a termine i 22km in programma. Mi sono fermato a 13, senza infamia e senza lode (4'20"/km), provando la stessa fatica che si prova a correre gli ultimi dieci della maratona.
Sensazione di domenica sera: a pezzi come dopo un turno di trenta ore in una gelida fabbrica sovietica al fianco di Aleksej Grigor'evic Stachanov.

Compiti per casa: stare più tranquillo e cercare di focalizzarmi sulla corsa visto che manca un nonnulla alla Stramilano.

giovedì 3 marzo 2011

Spartathlon


Fascino a non finire per questa gara.
Mitologia, battaglie memorablili, gesta epiche di eroi che conosciamo fin da quando eravamo bambini.
Questo ci sovviene alla mente parlando di due polis che hanno cullato la civiltà moderna e ne hanno posto le relative basi.
Storici e filosofi che hanno forgiato la mente di noi poveri comuni mortali, contribuiscono poi a rendere memorabile e ricca di un fascino millenario la semplice parola "Grecia".
In questo contesto inserite un'ultramaratona che trae spunto dal mito.
Da Atene a Sparta.
E' Erodoto che, per primo, ci descrive le gesta di Filippide, il quale si è coperto di imperituria gloria in queste terre impervie.
La leggenda narra che Filippide percorse il tragitto da Atene a Sparta con una richiesta di aiuto per fronteggiare l'invasione persiana, gli Spartani, però, si rifiutarono di schierarsi dalla parte degli Attici credendo in una sicura sconfitta e confidando in un loro successivo predominio in tutta la Grecia.
Così non andò.
Gli Ateniesi, come ben sapete, sconfissero i Persiani nella battaglia di Maratona e Filippide corse da Maratona ad Atene per annunciare la vittoria, spirando subito dopo.
Se volete cimentarvi con (o contro, a seconda dei punti di vista) la storia dovete correre i 246 km della Spartathlon, attraversando l'istmo di Corinto, la piana di Argo e i monti dell'Arcadia.
L'arrivo è ai piedi della statua di re Leonida.
Godetevi la vostra colazione prima di partire perchè, sicuramente, cenerete nell'Ade.

martedì 1 marzo 2011

Duel in the sun

Più che le parole qui è necessario vedere.
Luogo: Boston Marathon 1982.
Protagonisti: Alberto Salazar e Dick Beardsley.
In sostanza questi due uomini hanno corso gli ultimi chilometri della suddetta maratona praticamente spalla a spalla, tra due ali di folla, come se fosse un lunghissimo sprint.
Sottolineo che il cubano (naturalizzato americano) ha vinto e subito dopo il traguardo è crollato sfinito. Gli hanno dovuto iniettare sei litri d'acqua per endovena perchè non aveva bevuto nulla durante la corsa, che si è tenuta, giusto per rendere tutto più epico, sotto un sole che spaccava le pietre.
Mezzogiorno di fuoco.