mercoledì 28 dicembre 2011

Sto dando i numeri


Quest'anno ho corso poco più di 2.300 km.
Circa 190 km al mese.
In sostanza 45 km a settimana.
Si può fare molto meglio.

martedì 27 dicembre 2011

Resoconti di fine anno

Ordunque, anche quest'anno è ormai trascorso e noi possiamo dichiararci più che soddisfatti delle nostre performances.
La maratona di mezzanotte di Tromso, in primis, è stata bellissima. Un'avventura difficilmente eguagliabile che ci porteremo dietro e che, chissà, magari riassaporeremo forse non troppo tardi.
Le gare di trail running e skyrunning, poi, ci hanno (o almeno mi hanno) aperto un nuovo mondo: Monte Soglio, Monte Baldo e l'inimitabile Dolomites Skyrace sono state stupende, quest'ultima in particolare ci vedrà, a scanso di ripensamenti dell'ultima ora dovuti a febbre a 40°, di nuovo ai nastri di partenza per l'edizione del 2012.
Ve la consiglio con tutto il cuore.
Infine, ultimo ma non meno importante ricordo di quest'annata, è la collezione di mezze maratone che abbiamo inanellato una dopo l'altra a partire dalla Montefortiana (ci torneremo nel 2012), per poi proseguire con la mezza di Verona, la mezza di Milano (a mai più rivederci), la mezza di Verona sotto le Stelle (peccato per l'organizzazione disastrosa), la Lupatotissima (il prossimo anno infrangeremo ogni record) la mezza di Riva del Garda (forse la più bella dell'annata), la mezza di Padova (complimenti agli organizzatori) ed, infine, concludere con la mezza di Padenghe (tanto bella, quanto ondulata).
Dopo tutte queste gare ognuno di noi, con enorme soddisfazione, può vantare il proprio primato personale che non si misura in minuti, ma solamente in orgoglio.
Ora è tempo di programmare l'annoo che viene.
Tempo di nuove sfide.
A partire da Amburgo.

giovedì 22 dicembre 2011

Non premiatevi troppo

Ora che sempre più persone corrono, sento spesso ripetere una frase: "oggi ho corso, quindi ho bruciato, quindi a cena mi abbuffo come premio".
Niente di più sbagliato.
Certo, se uscite e correte 30 km tutte le sere allora sentitevi liberi di rimpinzarvi, ma se non è così - e mi rivolgo soprattutto ai novelli runners - e correte massimo 45 minuti a ritmo blando, allora state attenti! Avete consumato troppo poco e il corpo non è ancora abituato ad intaccare le riserve di lipidi in eccesso, quindi avete bruciato solo la pastasciutta che avete mangiato a pranzo o, al massimo, i biscotti della colazione.
Il risultato ottenuto sarebbe, dunque, l'opposto di quello voluto: fatica per correre e aumento di peso.
Il punto cui voglio arrivare è scontato e oltremodo logico: andate sul sicuto, correte tutti 30 km al giorno.

lunedì 19 dicembre 2011

Ma tu con che scarpe corri?

Parlare di scarpe da corsa è molto divertente.
Essendo l'unico materiale che si usa in questo sport, le opinioni sono variopinte ed, a volte, anche molto contrastanti.
Noi quattro, ad esempio, abbiamo tutti scarpe differenti e spesso ci prendiamo a pungni in faccia per far valere le nostre ragioni.
Di solito vince il Generàl, perchè è alto quasi tre metri.
Penso, però, possa essere utile a tutti riportare le nostre esperienze di vita vissuta.
Proprio il Generàl usa solo ed esclusivamente Asics Nimbus. Fedele a questa marca fin dagli albori dei suoi primi metri di corsa, mai si è discostato dalla scelta iniziale. Scarpa perfetta, molto ammortizzata che garantisce un'ottima durata, è sempre una sicurezza, così come sua sorella minore, la Cumulus, da tutti noi provata a più riprese. Nove volte su dieci queste due scarpe io le consiglio sempre a chi mi chiede lumi su un possibile acquisto, forse i prezzi non sono dei più abbordabili (la Nimbus viaggia sui 150 euro), ma sono spesi sicuramente bene.
Max, invece, preferisce la concorrenza. Adesso sta usando le Nike Vomero 6 che lo soddisfano appieno, anche se, per sua stessa ammissione, le migliori che abbia mai calzato fino ad ora sono state le Nike Pegasus, che dice essere come pantofole. Molto ammortizzate e resistenti entrambe, salvano le ginocchia e garantiscono prestazioni che non hanno nulla a cui invidiare dalle "nemiche" Asics.
Clod ora è un addicted delle New Balance 759: molto leggere e reattive, perfette per allenamenti e gare veloci, un po' meno per i fantomatici lunghi e per le maratone, dove non rinuncia comunque alle sue Asics Cumulus. Alternare non è per nulla una cattiva idea.
Infine io sono da qualche mese innamorato, dopo anni di Asics Cumulus, delle mie Saucony Jazz. Kevlar al posto del solito gel, ali e retrorazzi rendono la scarpa leggera e molto reattiva, senza perdere nulla in ammortizzazione.
Come potete notare, le parrocchie sono molto diverse, però la parola d'ordine, se vi buttate su gare lunghe, è sempre la stessa: ammortizzazione, ammortizzazione, ammortizzazione!

giovedì 15 dicembre 2011

A piedi nudi?

Sono abbonato ad un settimanale che pubblica una selezione della stampa estera: l'Internazionale. Il numero di questa settimana propone a p. 56 un interessante articolo apparso sul New York Time Magazine a firma Christopher McDougall.
Secondo McDougall a causa dello scarso esercizio alla corsa -fin dalla giovane età- e delle scarpe ammortizzate pensate appositamente per il running, l'uomo disimpara a correre nel modo migliore.
Il regresso nella tecnica di corsa porterebbe poi ad un aumento degli infortuni. La corsa, infatti, diviene traumatica con la tendenza ad atterrare sul tallone. Nell'indagine di McDougall appaiono citazioni di diversi studiosi che paiono in passato aver intuito la necessità di affinare la tecnica di corsa più che di affidarsi a calzature speciali.
Il russo Romanov aveva sviluppato il medoto pose: mai mettere scarpe imbottite, mai spingere con le dita dei piedi, mai atterrare sul tallone.
Daniel Lieberman (professorone di Harvard) ha notato che in una scuola keniana dove nessuno porta le scarpe i ragazzini correndo scaricano il peso sul metatarso (la parte anteriore del piede).
Il marketing pubblicitario martellante delle aziende del settore sicuramente ci spinge a ritenere necessario ciò che non lo è, però devo ammettere che l'idea di correre completamente scalzo o con delle superga mi pare un po' audace.
Comunque atterrare sul metatarso è una buona idea (ne parla anche Albanesi mi pare) che già cerco di mettere in pratica.
La curiosità mi farà comprare il libro di McDougall: "Born to run", poi sperimenteremo!

giovedì 8 dicembre 2011

L'influenza

In questo tiepido inverno che stenta a decollare sono caduto nella trappola dell'influenza. Mi è esploso tutto in una sera, senza alcun segno preventivo, 38,3° di febbre, mal di gola, raffreddore e un gran mal di testa.
Due giorni di classica sofferenza dovuta per lo più all'intasamento completo e poi ripresa piano piano.





Dopo aver passato 2 giorni senza febbre non ho resistito e sono dovuto uscire per una timida ripresa degli allenamenti dopo 10 giorni dalla Maratonina di Padenghe. 
I primi 3 chilometri sono volati benissimo tra la musica a tutto volume e i riflessi dei lampioni sull'amato Adige. Poi sono arrivati i disagi più vari. Male alla milza senza fine e l'impressione di essere tornato agli albori delle prime corsette da 5 chilometri.
Ieri seconda uscita con gli instancabili eroi Bia e General che nonostante la bassa velocità mi hanno aiutato a tornare ad un livello consono al blasone delle 3 maratone da me portate a termine.
Con oggi chiudo ufficialmente la parentesi influenza e domani mi fiondo sulla bicicletta con la speranza di non aver perso del tutto la gamba, faticamente allenata quest'estate.
Ma Baldini si ammala mai?
E se si ammala come fa?