martedì 16 ottobre 2012

Firenze o non Firenze

Quest'anno la maratona autunnale è un'agonia. 
Ma non è un'agonia correrla, bensì è un'agonia parlarne, organizzarla ed, ovviamente, allenarsi. Siamo - come sempre d'altronde - in totale balia della nostra cronica incapacità organizzativa.
Una malattia incurabile pare.
Uno di noi ha comunque corso in solitaria la maratona a Verona qualche settimana fa, terminandola senza, però, ritenersi assolutamente soddisfatto della propria prestazione. Proprio per tal ragione vuole rifarsi subito e dimostrare così ai suoi numerosi fan(s) - che ormai lo danno per spacciato - che non è bollito.
"Sta facendo la fine che ha fatto Schumarcher quando è tornato alle corse" dicono certi. 
"E' peggio di Bobo Vieri quando ha giocato nel Milan" controbattono altri. 
"Sembra un senatore a vita che non capisce di trovarsi ormai sul viale del tramonto" chiosano i più informati.
Mentre inoltre il nostro condottiero non è ancora tornato da una spedizione in Congo Belga che sta mietendo numerose vittime e mentre la punta diamante è data per dispersa in Svizzera, il suddetto ragazzotto di belle speranze vorrebbe, in sostanza, affiancarsi a Clod ed a me medesimo.
Che venga pure. Le brutte figure è meglio farle in compagnia.
L'obiettivo dichiarato è la Maratona di Firenze il 25 Novembre.
Domenica scorsa primo lungo da 24km.
Non l'ha fatto nessuno.
Bene così.
Voci di corridoio dicono che recupereremo stasera facendo circa ventimila maledetti metri. Passo dopo passo, lacrima dopo lacrima.
Il dato allarmante è però uno ed incontrovertibile: mancano gli stimoli. Necessitiamo di traguardi all'altezza del nostro spropositato ego e del nostro misero allenamento.
Vogliamo nuovamente tornare a soffrire.
No pain, no gain.

mercoledì 10 ottobre 2012

Fuori dal vaso

Questa volta devo proprio ammettere di aver esagerato. Ero convinto che finalmente avrei sconfitto il Bia o comunque sarei morto provando. Oltre a non avercela fatta mi sono anche dovuto sorbire i "te l'avevo detto" e i "lo sapevo che saresti scoppiato" senza poter ribattere.
Tutto è nato dopo Amburgo. Nella mia testa già pensavo alla prossima sfida. Sembravamo tutti d'accordo su Verona ma il 7 Ottobre, alla partenza, mi sono trovato solo. Se devo proprio dirla tutta in realtà qualcun'altro c'era e questa volta è stato addirittura chiamato per nome tra i top runners: l'alieno.
Bando alle ciance. L'obiettivo era stare sotto le tre ore e ventuno minuti di Amburgo. Pensavo, visto lo stato di forma abbastanza buono e nonostante i pochi lunghi portati a casa, che sarei riuscito ad arrivare intorno alle tre ore e quindici.
Partenza da S.Ambrogio di Valpolicella e arrivo nell'epica Arena di Verona. La voglia di fare bella figura è altissima e mi sento benissimo.
Alla partenza mi aggancio ad una coppia, uomo con canotta con 3:15 sul retro e donna in mutande. Mi rendo conto che nel bellissimo percorso che si snoda per circa 15km tra le vigne, il ritmo è forse un pó alto ma decido di non mollare e non li lascio andare via. Passo con una media di 4.36 min/km alla mezza maratona. Attraverso la diga del Chievo e poco dopo mi trovo un Keniano mezzo morto sul bordo della strada. Mia madre mi passa una bottiglietta di the alla pesca e arrivo al ventottesimo chilometro. A quel punto comincio a vedere nero. Nella mia testa il primo pensiero è che è veramente troppo presto per una crisi. Da li fino al trentottesimo ho alternato 2km di corsa a 4/500 metri di camminata veloce. Un disagio mai provato. Circa al trentasettesimo mi sfreccia accanto il pacemaker delle due ore e venti e a quel punto mi sono sento morire quando compare davanti a me un uomo barbuto su una bicicletta. È il Bia. Mi incita e comincia a seguirmi fino al quarantesimo quando mi saluta perchè il percorso non permette più il passaggio alle biciclette. Gli ultimi 2km li ho fatti appaiato al pacemaker delle tre ore e trenta per chiudere con un pessimo tre ore e ventinove minuti, ben otto minuti in più del mio precedente risultato.
All'arrivo vedo mia moglie e l'amico Clod che mi salutano e mi avvio verso il ristoro.
Nonostante la performance deludente non posso che dare un voto ottimo all'organizzazione e al bellissimo percorso.
All'anno prossimo. Ho fame di vendetta.

lunedì 1 ottobre 2012

A Berlino ancora Mutai

Geoffrey Mutai ha vinto la maratona di Berlino.
Nessuna novità direte voi, visto che oggi, probabilmente, è il più forte in circolazione.
Registriamo però due dati:
- ha fallito l'attacco al record del mondo di qualche secondo (!), in quanto ha concluso con 2h 04min  15sec (il record del mondo è 2h 03min 38sec n.d.r.);
- ha vinto di 1 secondo (!!) davanti al kenyano Dennis Kimetto.
Prima o poi infrangeranno la barriera del suono.
Io continuo a correre in serenità in 3h 20min.