Più ci penso e più non capisco. La domanda che mi assilla e non mi fa dormire la notte è sempre la stessa. Ma perchè i runners del 2012 vogliono assomigliare ai giocatori di basket degli anni 80?
La corsa è uno degli sport più economici. Fondalmentamente non servono che maglietta, mutande, pantaloncini, scarpe e calzini. Pare invece che il runner non voglia essere da meno dei tecnicissimi ciclisti: via alla caccia al gadget inutile! Riguardo agli orologi abbiamo sprecato ormai fin troppe parole. La vera novità sono le "calze booster".
Da poco ho partecipato alla maratona di Verona e non credo di esagerare nel dire che un buon cinquanta per cento dei partecipanti incontrati erano dotati di questi calzettoni variopinti. Cerco di astrarre dai miei preconcetti informandomi sull'argomento. Dove se non sul sito albanesi.it posso trovare risposta ai miei dubbi esistenziali?
Robertone Albanesi riporta i benefici "sponsorizzati" dai produttori: miglioramento della prestazione, miglior recupero e diminuzione degli
infortuni. Gli ultimi due punti vengono annientati in poco più di due parole mentre sul presunto miglioramento delle prestazioni viene espresso un profondo scetticismo.
Ma quella di Albanesi non è l'unica campana.
Su runnersworld.it ho trovato un post scritto dal megadirettore galattico del giornale (foto di repertorio) che afferma di aver testato i prodotti della ditta BV Sport con ottimi risultati.
Nell'articolo però non si parla di aumento delle prestazioni, ma solo di miglioraramento della circolazione sanguigna. Si fa riferimento agli studi di un medico dello sport e di un angiologo che proverebbero i vantaggi della compressione del polpaccio.
Sarà deformazione professionale ma non mi fido molto di questi post sui blog delle testate giornalistiche, anche se è chiaro e trasparente come il cristallo di Boemia che si tratta solo di espressione libera ed imparziale su oggetti di produttori che comprano molte pagine di pubblicità.
Un altro blog interessante è runnerman.net. Vi scrivono per lo più atleti alcuni dei quali addirittura parlano di un più rapido recupero nel post-gara.
Dopo questa disamina mi ritrovo ancora più confuso e non capisco se queste calze siano semplicemente una nuova moda, se andrebbero utilizzate solo dopo grande affaticamento muscolare o se non andrebbero utilizzate affatto.
Credo che prima o poi cederò alla curiosità anche se il prezzo di circa 45€ non è incoraggiante.
Note:
Trovate il post su runnersworld.it a questo
link.
Potete leggere l'opinione di Albanesi a quest'altro
link.
Il post su runnerman.net è raggiungibile a questo
link.