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mercoledì 4 giugno 2014

100km del Passatore: fatta!


Ebbene si, ce l'abbiamo fatta.
Max ed io abbiamo conlcuso la 100 km del Passatore in 11h, 40min ed una manciata di secondi.
Supportati da un gruppo capitanato dal Generàl e dal fido scudiero Clod abbiamo tagliato il traguardo di quella che possiamo tranquillamente definire la prova fisica più dura della nostra vita.
Fin dalla partenza è stato chiaro come il clima fosse a dir poco speciale: tanto terrore mascherato da disinvoltura. Tutti duri e puri e tutti che se la facevano nei pantaloni.
(Mi sa che sto parlando di me stesso. Al plurale come i matti!).
In mezzo a molti podisti che erano all'ennesima partecipazione anche noi novellini, senza avere la minima idea di cosa ci aspettava, siamo partiti per questa grande avventura da via dei Calzaiuoli, il cuore pulsante del commercio fiorentino.
Il caldo, unito alla salita verso Fiesole, ha subito messo a dura prova i nostri possenti fisici mediterranei, ma tra qualche secchiata d'acqua non voluta (si ringraziano i membri della casa del popolo di un luogo sconosciuto n.d.r.), un paio di piadine con la nutella e dei paesaggi stupendi siamo presto arrivati al km 25 dove è iniziato il via vai di tutti coloro che fanno assistenza ai corridori: un fiume di bici e automobili che sostengono psicologicamente e portano ogni ben di Dio agli scriteriati corridori.
Anche i nostri angeli custodi hanno qua cominciato a manifestarsi sotto varie forme.
A due e quattro ruote.
Con o senza vestiti.
La nostra casa mobile, ovvero il camper guidato da un giovane ragazzo pieno di speranza, ci ha sempre seguito come un'ombra e si è manifestata a noi nei momenti di maggior sconforto sia fisico (il mal de la tripa che mi ha colpito prima di metà gara poteva essermi fatale) che psicologico (sono quasi sicuro che negli ultimi 10km Max abbia cercato di farla finita correndo ad occhi chiusi).
Superati a fatica i miei problemi interiori e i primi chilometri della dura arrampicata verso il passo della Colla, stranamente ringalluzziti, abbiamo concluso in gloria le ultime rampe della salita e, dopo essere diventati ultramaratoneti senza quasi farci caso, abbiamo scollinato tagliando contemporaneamente anche l'agognato traguardo dei 50km.


Dopo esserci gustati alla velocità della luce una pastasciutta olio&formaggio cucinataci dai nostri amorevolissimi angeli custodi siamo ripartiti a tutta per la discesa che ci ha visto tenere un ritmo ottimo fino ai 65km posizionati in corrispondenza del paese di Marradi.
In questo frangente di gara abbiamo dato molto e, accelerando a più non posso, abbiamo guadagnato un bel po' di posizioni.
Con il passaggio dei 70km, il buio e la lucetta ben legata in fronte tutto è divenuto molto suggestivo.
E molto, moltissimo, faticoso.
Abbiamo cominciato ad incontrare i ragazzi del camper ogni 8km/10km, ma senza dargli troppa soddisfazione: nel totale mutismo riuscivamo a mandare giù solo un po' di coca cola e qualche biscotto secco.
Devo dire che i ragazzi facevano quasi tenerezza: ci vedevano arrivare, immagino con delle facce orribili, e si catapultavano in mezzo alla strada urlandoci per sostenerci e offrendoci qualunque cosa da mangiare e da bere. Purtroppo lo stomaco completamente chiuso non ci ha permesso di dargli troppa soddisfazione.
Dagli 80km in poi è stata davvero impegnativa: buio pesto, strada dritta, silenzio di tomba.
Solo il rumore del respiro - pesante come l'alito dopo una pizza tonno e cipolla - dei podisti.
Qualche sorriso passando per Brisighella e poi le imprecazioni dai 95km all'arrivo. Perchè imprecazioni? Semplice: per tutta la gara il chilometraggio era segnato ogni 5km, ma dai 95km la segnalazione è stata - giustamente - posizionata di km in km. 
Passato un km, quindi, cominciavo subito a cercare il cartello del chilometro successivo.
Il problema è che la mia estrema miopia, unita alla mia inesistente pazienza ed alla stanchezza hanno creato in me un vortice di continue parolacce che si fermavano solo per qualche secondo alla vista del tanto desiderato cartello e ripartivano subito dopo averlo passato.
Tagliato il traguardo in parata e ricevute subito medaglie e bottiglie di vino siamo andati a fare la doccia in mezzo a gente semi svenuta ed appesa a flebo di miracolose sostanze ricostituenti.
Una notte insonne ed una buonissima mangiate di gnocco fritto lungo la strada del ritorno sono state il preambolo di un arrivo a casa vivi, a mala pena deambulanti, ma con il ricordo di un'esperienza bellissima e di una gara stupenda sia per il percorso che per tutto il contorno.
Alla domanda che mi è già stata fatta più volte: "la farai di nuovo?", la mia risposta è "no!". Non per paura, per stanchezza o per fatica, ma perchè semplicemente credo che certe esperienze debbano restare uniche. La seconda volta non sarebbe mai come la prima.
Quindi avanti con la prossima, diversa, follia podistica.


mercoledì 2 aprile 2014

Ultra-maratoneti (non ufficialmente)!

Era solo una questione di tempo. Alla fine il giorno dell'allenamento "ultra-maratonico" è arrivato.
La scorsa domenica abbiamo percorso 60km, spinti dalla voglia di capire se il passo successivo ai 42km ci avrebbe fatto cadere nel nulla cosmico.


Fortunatamente così non è stato e tra una bacca di goji e un chicco d'uva essicato abbiamo allegramente percorso il tragitto Verona - Caselle di Sommacampagna - Sona - Castelnuovo del Garda - Salionze -  Monzambano e ritorno.
La partenza abbiamo voluto fissarla per le 8 del mattino (vista anche l'ora solare) e la strategia definita qualche giorno prima è stata di dividere il percorso in tre tratti da 20km. Il primo tratto ci avrebbe portato nella casa in campagna del Bia a Castelnuovo del Garda dove, dopo un breve rinfresco, avremmo indossato un camelback e saremmo partiti per raggiungere i 30km che avrebbero sancito il giro di boa lungo il fiume Mincio vicino a Monzambano. Cambio di spalle per camelback al trentesimo, frutta secca, un biscotto e via con la consapevolezza che da qui in poi il gioco si sarebbe fatto duro.
Allo scopo di testare la digestione in corsa, verso il 40esimo km abbiamo mangiato 50gr di pasta a testa -amabilmenrte preparati dalla madre del mio compare- per un veloce pit-stop prima di percorrere i rimanenti 20km verso casa. Mentre il Bia li fagocitava come se non ci fosse un domani io mi trattenevo con il timore di gravi ripercussioni sul mio stomaco.
Fortunatamente tutto bene, le nostre interiora non ci hanno giocato brutti scherzi.
Una volta ripartiti le gambe si sono fatte pesanti ma dopo qualche chilometro abbiamo ripreso il lento ritmo di crociera di 5.30 min/km, soffrendo più del previsto il caldo e un paio di salite. Correndo ci siamo imbattuti in un numero inquantificabile di profumatissime grigliate che ci hanno messo davvero a dura prova.
I chilometri tra il 52esimo e il 60esimo sono passati in silenzio. Poche parole e tanta fatica. Nonostante tutto ci siamo alimentati bene e non abbiamo subito crisi energetiche. L'ultimo tratto il camelback è toccato a me, ma quasi non lo sentivo più, ormai le gambe si muovevano da sole e la testa viaggiava per altri lidi.
Gli ultimi 2/3 km li abbiamo percorsi ad un ritmo mai tenuto prima: 6 min/km! Arrivati sul nostro lungadige abbiamo stoppato il garmin neanche un passo oltre i 60km.
Tempo impiegato circa 6 ore e 15 minuti.
Sensazioni davvero positive e gambe molto meno stanche del previsto.
Forse, una volta tanto, ci stiamo allenando bene.

martedì 18 marzo 2014

100 km settimanali

La preparazione mia e di Max alla 100 km del Passatore e alla CCC dell'Ultra Trail del Monte Bianco è - ovviamente - clamorosamemte più complessa del previsto.
Molto.
Ma non troppo.
Dopo il rodaggio iniziale in Gennaio fatto per smaltire i pandori, infatti, ormai è da più di un mese che il chilometraggio settimanale è aumentato vorticosamente.
Il ricordo delle uscite da 10 km è ormai lontano. Non si torna più a casa se non si hanno minimo-minimo 18 km nelle gambe. Nulla di strano se lo si fa il sabato o la domenica, decisamente impegnativo la sera col buio, i lupi e il vento che ti sputa in faccia la neve.
(Sparagli Piero)
La nostra routine infra-settimanale è la seguente: 
- uscire dal lavoro
- volare a casa in bici sudando tantissimo
- cambiarsi sul pianerottolo 
- fare una mezza maratona. 
Poi la domenica mattina sveglia di buon'ora e via per 30/40 km alla perenne ricerca di una fontanella ove poter almeno bere un goccio d'acqua.


Abbiamo studiato molte tabelle di allenamento e ci siamo fatti la nostra che ci sta portando a percorrere circa 100 km settimanali. Non sono tanti viste le gare che abbiamo in programma, ma più di così è materialmente impossibile.
A parte il problema del tempo da dedicare agli allenamenti - problema comune a tutti - quello che all'inizio ci è pesato di più è stato rallentare il ritmo. Ci è pesato semplicemente perchè, così facendo, le gambe, abituate ad allenamenti brevi e veloci, risultavano essere più affaticate. Il muscolo faceva uno sforzo nuovo, che non conosceva ed a  cui non era preparato.
Ora, almeno per quanto mi riguarda, la situazione sta certamente migliorando e sto trovando la quadratura del cerchio.
La stanchezza dei muscoli si è decisamente ridotta e - sia fisicamente che psicologicamente - l'allenamento più lungo mi pesa molto meno. Lo faccio con più naturalezza. Adesso bisogna solo fare qualche prova di un iper-mega-super lunghissimo la domenica mattina per capire cosa vuol dire correre di più di una maratona.
In alto i cuori
p.s.: poi dobbiamo convincere il nostro amico Alien a partecipare, dai su nuncelassà!

mercoledì 15 gennaio 2014

I cattivi propositi

Il 2013 si è chiuso portando con se la maratona numero sette o otto per tutti noi, e dopo un'annata come quella passata, non si possono che fare grandi progetti per il 2014.
E' da tempo che durante gli allenamenti parliamo di andare oltre. Oltre i fatidici 42km.  e 195mt
C'è chi di noi, come il sottoscritto, che vuole provare l'endurance su strada, chi come il Bia che vuole lo sterrato, la montagna e il fango e chi come Clod che freddamente non vuole superare la distanza olimpica.
Non so bene come sia successo, ma alla fine è successo. Il patto è fatto, il dado è tratto. Il 2014 sarà l'anno delle ultra. C'è chi correrà, chi accompagnerà, chi supporterà e chi si ubriacherà.
Per convincere il Bia ad iscriversi alla 100km del Passatore ho dovuto accettare la follia di partecipare all'estrazione per un pettorale alla CCC (Courmayeur-Champex-Chamonix: ovvero la versione da 100km dell'Ultra Trail del Monte Bianco. Proprio oggi si saprà chi è stato preso e chi no. Eventualmente ci riproveremo il prossimo anno.
Per chi non lo sapesse, i 100km del Passatore si corrono da Firenze a Faenza attraversando un passo appenninico. Non è una gara folle, ma potrebbe essere un'ottima occasione per capire cosa significa correre un'ultra maratona.
Clod ci ha dato dei pazzi, degli incoscenti e anche dell'altro che qui non posso scrivere perchè ci sono dei minori che leggono.
A differenza del Bia, comunque, la mia voglia di oltrepassare la distanza della maratona convive con la voglia di continuare a partecipare a gare brevi e veloci e quindi a Clod continuerò a dare la soddisfazione di staccarmi di 15min sulla mezza maratona.
Nel frattempo, con la solita inconstanza, non perdiamo tempo e stiamo cercando di seguire la tabella che abbiamo preparato per arrivare vivi alla fine del Passatore.