mercoledì 2 aprile 2014

Ultra-maratoneti (non ufficialmente)!

Era solo una questione di tempo. Alla fine il giorno dell'allenamento "ultra-maratonico" è arrivato.
La scorsa domenica abbiamo percorso 60km, spinti dalla voglia di capire se il passo successivo ai 42km ci avrebbe fatto cadere nel nulla cosmico.


Fortunatamente così non è stato e tra una bacca di goji e un chicco d'uva essicato abbiamo allegramente percorso il tragitto Verona - Caselle di Sommacampagna - Sona - Castelnuovo del Garda - Salionze -  Monzambano e ritorno.
La partenza abbiamo voluto fissarla per le 8 del mattino (vista anche l'ora solare) e la strategia definita qualche giorno prima è stata di dividere il percorso in tre tratti da 20km. Il primo tratto ci avrebbe portato nella casa in campagna del Bia a Castelnuovo del Garda dove, dopo un breve rinfresco, avremmo indossato un camelback e saremmo partiti per raggiungere i 30km che avrebbero sancito il giro di boa lungo il fiume Mincio vicino a Monzambano. Cambio di spalle per camelback al trentesimo, frutta secca, un biscotto e via con la consapevolezza che da qui in poi il gioco si sarebbe fatto duro.
Allo scopo di testare la digestione in corsa, verso il 40esimo km abbiamo mangiato 50gr di pasta a testa -amabilmenrte preparati dalla madre del mio compare- per un veloce pit-stop prima di percorrere i rimanenti 20km verso casa. Mentre il Bia li fagocitava come se non ci fosse un domani io mi trattenevo con il timore di gravi ripercussioni sul mio stomaco.
Fortunatamente tutto bene, le nostre interiora non ci hanno giocato brutti scherzi.
Una volta ripartiti le gambe si sono fatte pesanti ma dopo qualche chilometro abbiamo ripreso il lento ritmo di crociera di 5.30 min/km, soffrendo più del previsto il caldo e un paio di salite. Correndo ci siamo imbattuti in un numero inquantificabile di profumatissime grigliate che ci hanno messo davvero a dura prova.
I chilometri tra il 52esimo e il 60esimo sono passati in silenzio. Poche parole e tanta fatica. Nonostante tutto ci siamo alimentati bene e non abbiamo subito crisi energetiche. L'ultimo tratto il camelback è toccato a me, ma quasi non lo sentivo più, ormai le gambe si muovevano da sole e la testa viaggiava per altri lidi.
Gli ultimi 2/3 km li abbiamo percorsi ad un ritmo mai tenuto prima: 6 min/km! Arrivati sul nostro lungadige abbiamo stoppato il garmin neanche un passo oltre i 60km.
Tempo impiegato circa 6 ore e 15 minuti.
Sensazioni davvero positive e gambe molto meno stanche del previsto.
Forse, una volta tanto, ci stiamo allenando bene.

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