Eccoci qui a commentare il nuovo record mondiale di maratona: l'incredibile 2:02:57 berlinese di Dennis Kimetto.
Ovviamente il tempo è pazzesco, come pure quello del secondo classificato Mutai di 2:03:13 (sotto il record precedente di Kipsang).
I due protagonisti dell'impresa hanno anche dichiarato che andare sotto le 2 ore è possibile. Senza dubbio non c'è limite al meglio e non vorrei sembrare un commentatore degli anni cinquanta a cui sembrava impossibile che un uomo potesse scendere sotto i 4 minuti nella gara sul miglio, ma a me qualche dubbio viene.
I precedenti record sono stati appannaggio di corridori dal curriculum straordinario ed impareggiabile: penso a Tergat ed a Gebrselassie, corridori che hanno fatto la storia dell'atletica. Ora invece ci troviamo di fronte ad un nuovo fenomeno, dove dei quasi sconosciuti dopo qualche gara arrivano dritti al record.
Sicuramente in paesi come il Kenia molte persone si dedicano alla corsa ed è più probabile che emergano campioni, mentre nel (per poco) opulento occidente siamo più impegnati coi donuts.
E' anche vero però che nelle maratone di Boston del 1981 e del 1983 oltre 300 corridori andarono sotto le 2:30! All'epoca negli USA c'era un boom del running, un vero movimento podistico, ma un record del mondo intorno alle 2:08...
Secondo me non tutti i conti tornano, se c'entra il doping ce lo dirà la storia. Sappiamo che l'atletica conosce le pratiche poco ortodosse da molto tempo e non mi stupirei che ad alto livello i meccanismi siano simili a quelli ormai smascherati del ciclismo.
La vulgata vuole anche che gli africani siano geneticamente più forti. Francamente non ci credo, come non credo ad alcuna differenziazione di stampo razziale.
Oltretutto mi pare ci siano degli ottimi motivi per pensare che non sia così.
Per fare degli esempi: il tempo di Mennea sui 200m è ancora una prestazione eccezionale; il record femminile di maratona firmato Paula Radcliffe è ancora imbattuto; la miglior prestazione dell'anno sui 10.000 (un mostruoso 26:44 che per noi umani significa una media di 2'30''/km) è di Galen Rupp.
Insomma: basta donuts, fatevi una corsa (ma pensando ai bei tempi di Emil Zatopek).