Calze, mutande, vestaglione di flanella, tavolinetto di fronte al televisore, frittatona di cipolle, familiare di Peroni ghiacciata, tifo indiavolato e rutto libero! Il nostro amico Cappa ha voluto che la cena da lui per decidere della maratona autunnale avvenisse secondo tale preciso rituale, tant'è che ha letteralmente intimato alla sua fedele compagna di non tornare prima delle 23.00 in modo da potersi dedicare pienamente a questa macho thing.
Pertanto dopo le dette Peroni ghiacciate, Peroni ghiacciate, Peroni ghiacciate (non è una ripetizione), un chilo di pasta, frittatona di cipolle e rutto di sottofondo stile vuvuzela, ci siamo raccolti davanti all'Ipad di Cappa per scegliere la nostra meta.
Così mentre il Cappa vaneggiava di mete turistiche, mettendo all'angolo quel piccolo aspetto che si chiama correre, ed il Generale sragionava blaterando frasi incomprensibili aventi ad oggetto sventagliate di frutta nostrana manco vedesse i miraggi nel deserto del Gobi, il Bia decideva di andare nel deserto -quello vero- a correre. Subito, o meglio, nel 2011, alla celebre 100 chilometri del Sahara. Stante l'imprevedibile decisione il Bia inviava per sfida un assegno -rigorosamente postdatato- all'organizzatore chiedendo l'iscrizione.
Più concretamente io proponevo la misera maratona di Monaco di Baviera, consigliata dai nostri amici Latin (Marathon Lovers) in quanto vicina a Verona, veloce e molto ben organizzata. Conquistato l'appoggio del Bia per Monaco facendomi sfuggire tra le righe (e tra i rutti) una similpromessa-pseudoirrevocabile-condizionata di accomapagnarlo a caro prezzo nel deserto, è stata brutalmente repressa la vena turistica del Cappa e rapidamente ottenuto il visto del Generale.
Muenchen uber alles. Prometto che lasceremo a casa la Peroni.
spettacolo! tutti a monaco!
RispondiEliminamuenchen uber alles