Ogni tanto mi chiedo perché mai delle persone che odiano così profondamente il caldo abbiano deciso di andare a correre nel deserto.
Solo un latente masochismo può spingere a tanto.
In effetti non potrei trovare altra spiegazione, se non conoscessi meglio i ragazzi.
Venerdì e domenica scorsi, ad esempio, sono andato con il Bia a correre sulle torricelle, le colline che circondano verona. Entrambe le volte con una calura da record ed effetto miss maglietta bagnata dal primo minuto.
Pur sudando come Thiago Motta, abbiamo fatto ben due allenamenti senza subire infortunio e tenendo ritmi di tutto riguardo.
Tant'è che in ambedue le occasioni abbiamo sorpassato di gran lena dei ciclisti che arrancavano in salita. Data la disparità di mezzi non è poco!
Per questo ci siamo guadagnati svariati epiteti tra la comunità ciclistica veronese, tra cui: le volpi del deserto, coppia desert storm, coppia desert eagle, cammelli da corsa, dromedari marocchini, beduini del lungadige, corridori berberi e, infine, puledri da corsa. Quest'ultimo da un attempato signore chiaramente fuori tema.
Resta il fatto che il sorpasso del ciclista è un punto d'arrivo nella vita di un runner e che, nonostante i lamenti, i ragazzi vanno anche col caldo.
Un po' come Bjarne Riis al Tour del '96, ma senza bici.
Per questo ci siamo guadagnati svariati epiteti tra la comunità ciclistica veronese, tra cui: le volpi del deserto, coppia desert storm, coppia desert eagle, cammelli da corsa, dromedari marocchini, beduini del lungadige, corridori berberi e, infine, puledri da corsa. Quest'ultimo da un attempato signore chiaramente fuori tema.
Resta il fatto che il sorpasso del ciclista è un punto d'arrivo nella vita di un runner e che, nonostante i lamenti, i ragazzi vanno anche col caldo.
Un po' come Bjarne Riis al Tour del '96, ma senza bici.
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