Come tutti sanno ieri si è corsa la Maratona di New York. Forse non tutti però conoscono il progetto "Oltre il traguardo": alcuni ragazzi della comunità di San Patrignano hanno partecipato alla competizione, peraltro portandola a termine con ottimi risultati.
In anni bui per lo sport italiano, è bello sentire le storie autentiche di ragazzi che hanno ritrovato la propria strada grazie all'opera della comunità e, in parte, anche della maratona.
Mentre a scuola lo sport è bistrattato e considerato come una perdita di tempo; mentre le federazioni (come la Fidal) sembrano impegnate solo nei propri giochi di potere interni e a tassare gli under 35 ad ogni gara con un assurdo tesseramento giornaliero; mentre i comuni non investono un euro in strutture sportive (se non in project financing, facendo arricchire qualche privato); esiste ancora qualcuno, oltre a noi amatori sfegatati e inascoltati, che crede nello sport!
I giornaloni italiani, come al solito, si sono limitati a ribattere il comunicato stampa emesso dalla comunità San Patrignano...
Un bell'articolo è apparso invece sul New York Times.
Unica eccezione tra i media italiani il coverage di America24, la trasmissione di Mario Platero su Radio24, che ha dedicato ben tre servizi negli ultimi mesi intervistando i protagonisti dell'avventura.
Allenatore dei ragazzi è stato Gabriele Rosa, medico per la verità chiacchierato negli ambienti per sospette pratiche di doping e affarismo.
Pur essendo l'accostamento pessimo, è evidente che quello che possa avvenire tra i top runner non riguarda né intacca nemmeno lontanamente il valore delle storie autentiche come quella di Iacopo. Ventiquattro anni. Un passato di spinelli, pasticche ed eroina. Maratoneta con tantissimi chilometri davanti, perché "uno sport è perfetto per riuscire nella vita".
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