venerdì 28 agosto 2015

Garmin vívoactive™

Mi ricordo come fosse ieri quando mi regalarono il primo orologio per la corsa, un Garmin Forerunner 205. Era il 2008 e con lui ho corso la mia prima mezza maratona e poi via via le successive 3/4 maratone. Sia io che il Bia che Clod avevamo lo stesso modello e lo abbiamo usato moltissimo, fino allo sfinimento. Instancabile, mi ci ero quasi affezionato quasi come ad un amico e il passaggio ad un altro modello è stato duro.
A distanza di 7 anni, dopo aver ceduto a Clod il mio Forerunner 620, ho deciso di acquistare il nuovo Garmin vívoactive.

Dopo circa 6 mesi di utilizzo devo dire che sono pienamente soddisfatto. A differenza dei precedenti orologi Garmin che ho posseduto, questo non è dedicato esclusivamente all'attività sportiva. In realtà la sua vocazione è quella di essere in primo luogo uno smartwatch e un activity tracker (tracciare i passi e l'attività base di tutti i giorni). Collegandolo via bluetooth al mio iPhone ricevo tutte le notifiche direttamente al polso ed è possibile addirittura installare applicazioni che, grazie alla connessione internet del telefono, mi forniscono informazioni tra le più varie come ad esempio il Meteo.
Molti produttori - tra cui Apple, LG, Asus - hanno rilasciato Smartwatch con funzionalità mirabolanti e schermi di qualità eccelsa ma solo Garmin è riuscita a creare un prodotto che risponda a pieno alle mie esigenze di runner e tutto questo ad un prezzo ragionevole (si trova a 210€).
Il VivoActive, grazie al GPS integrato e alla funzionalità Multisport, ha tutto ciò che mi serve per correre ed andare in bicicletta o potenzialmente nuotare. Per di più, grazie allo spessore ridotto e al peso esiguo, è comodo da tenere sempre al polso. La batteria, durante l'utilizzo come Smartwatch, dura più di una settimana (quella dell'iWatch di Apple dura circa un giorno) mentre si consuma allo stesso modo di tutti gli altri orologi Garmin durante l'attività con l'ausilio del GPS.
In conclusione mi sento assolutamente di consigliarlo a chi vuole un prodotto con le funzionalità GPS base - manca il termometro, il barometro e la robustezza dei modelli più adatti ai Trail Runners - ma desidera allo stesso tempo uno smartwatch completo che faccia la sua bella figura al polso.

venerdì 3 aprile 2015

L'infortunio

Ho sempre sperato di essere immune da qualsiasi tipo di infortunio ma ovviamente così non poteva essere ed eccomi qui a raccontare cosa ha completamente annullato 6 mesi di impegni podistici.
Con tutte le peripezie che abbiamo vissuto correndo: trail, ultra-maratone, maratone, skyrace e corse nel deserto, sono riuscito a farmi male sugli sci. Quest'anno, alla ricerca di nuove avventure, ho seguito le orme del Bia e mi sono iscritto ad un corso di sci-alpinismo. Tutto fantastico, prima la teoria e poi, via alle gite sulle montagne Venete e ovviamente Trentine. Estasi totale e appena ti rilassi e cali l'attenzione - sottovalutando ciò che stai facendo - cadi.
Risultato dell'operazione sci-aplinismo è una lesione grave al legamento collaterale mediale. Prima di un mese fa non sapevo nemmeno che esistesse un legamento collaterale e ora mi ritrovo nella condizione che nelle migliori delle ipotesi potrò tornare a correre a luglio. Per fortuna, ma per un pelo, sono riuscito ad evitare un operazione al ginocchio ma fin dall'inzio le previsioni per il recuperò non si sono presentate rassicuranti.
Nonostante le molte affermazioni della serie "ti capisco", credo che per la maggior parte sia quantomeno difficile capire cosa voglia dire, per uno come me, non poter correre. Da circa 6 anni il periodo più lungo che ho passato senza correre è stato di 15 giorni. Ad oggi sono circa 35 giorni da quel maledetto scivolone e mi sento più o meno come se fossi in gabbia.La mia forma fisica è palesemente in calo e la bilancia ad oggi segna 1Kg in più rispetto allo stato che avevo raggiunto.
Sono preoccupato e demoralizzato guardando avanti e, con molte difficoltà, sto cercando disperatamente di pensare ai risvolti positivi di tutta questa faccenda.
Più o meno tutti gli amici mi hanno scritto messaggi o chiamato per farmi un imbocca al lupo o per augurarmi una pronta guarigione ma una persona ha colpito nel segno: l'Alieno.
Un estratto del suo messaggio: "Quando mi son rotto la costola pensavo di non poter resistere per 3 settimane senza correre e invece non ho perso forma ed ero veramente riposato. Vedilo come un momento in cui finalmente fai riposare il tuo corpo. Servirà per rigenerare cartilagini e potrai imparare dalla fisioterapia qualcosa che ti sarà utile anche una volta sano." per poi finire con una citazione di Ernest Hemingway "The world breaks everyone, and afterward, some are strong at the broken places.".
Spero di lasciarmi alle spalle quanto prima questa brutta esperienza e poter pensare alle prossime sfide, prima su tutte quella che vedrà il ritorno del Generale.