lunedì 7 febbraio 2011

Influenza, lessi e molta pearà

E' tutto un disastro: non sto correndo, non sto migliorando, sto ingrassando.
Se aggiungessi che ho l'acne, mi sento brutta e i miei compagni di scuola non mi considerano, sembrerebbero i piagnistei di un'adolescente.
Invece ho solo passato un'influenza di virulenza estrema, magnitudo X della scala Mercalli (completamente distruttiva: crollo della maggior parte degli edifici in pietra; spaccature evidenti nel terreno). Con 39.5°C non riuscivo a leggere, né a guardare la tv, né ad alzarmi in piedi. Soltanto nei momenti in cui i cocktail di medicinali avevano effetto potevo accendere la radio e ad ascoltare le pessime notizie di questi giorni.
Stavo per perdere tutto, quando l'unica possibile fonte di luce e di speranza mi ha guidato verso l'uscita del tunnel.
La Lessomania mi è apparsa in sogno: la serata organizzata da tempo e per tempo dedicata esclusivamente alla cucina dei bolliti della tradizione veronese.
I sogni non hanno deluso l'attesa. Decinaia animali si sono immolati per soddisfare le gole profonde degli amici sportivi e non sportivi che hanno partecipato all'evento.
La guarigione e la salvezza eterna, comunque, sono arrivate prima della cena, al momento della preparazione della pearà: Bia la stava preparando per tutti in un paiolo di origine egiziana ed io ci sono caduto dentro, diventando invincibile.
In questa narrazione a fumetti, ad opera del testimone degli eventi MaxCappa, potrete avere informazioni più dettagliate della mia settimana.

1 commento:

  1. sto preparando pastiglioni di pearà da usare per superare la crisi del trenracinquesimo km

    RispondiElimina