Prima di relazionare i nostri innumerevoli (ed innominati) sostenitori voglio riportare quello che pensiamo della Stramilano:
rabbia, odio, fastidio, rancore.
Non la faremo mai più.
Punto n. 1 - La consegna del pettorale
Sabato pomeriggio appena arrivati nella verde e ridente metropoli lombarda ci rechiamo in Piazza Duomo per ritirare il prezioso (35 €) foglio di carta che certifica la nostra iscrizione alla gara in questione. Abituati ad immensi spazi pronti ad accogliere migliaia di persone sudate, rimaniamo allibiti nel trovarci in un tendone (probabilmente reperito nel cortile di Guido Bertolaso, quale resto degli aiuti post-terremoto dell'Aquila del 2009) che al massimo poteva accogliere la famiglia di Clodrunner per il pranzo di Natale.
Piccolo, stretto e incasinato.
Tra la varie problematiche riscontrate, c'è da evidenziare che non ci è stato possibile iscriverci con l'E.P.S. di cui facciamo parte (C.S.I. Latin Marathon Lovers A.S.D. n.d.r.) in quanto i computer dei giovani addetti non permettevano di inserire enti non Fidal.
Bene.
Contenti di ciò, pochi minuti dopo abbiamo inoltre appreso che le taglie S ed M delle magliette omaggio erano già finite (!!). Centinaia di persone, come noi, sono state quindi costrette a ripiegare su taglie L ed XL che, date le ciclopiche dimensioni, possono essere utili solo come coperta per il cane.
Punto n. 2 - Il pre gara
Arrivati in piazza Castello la mattina della gara notiamo subito che la partenza è organizzata terribilmente, l'ufficio contabilità della Parmalat al confronto era un paradiso.
La divisione in griglie, invece che essere per tempi come sempre, è per ordine di iscrizione (almeno così ci è parso, visto che i nostri tempi sono diversissimi ed eravamo tutti insieme) così le tartarughe son di fianco ai ghepardi con tutti i problemi che ovviamente ne conseguono nei primi 2-3 chilometri. Bisogna tenere in considerazione che la larghezza delle strade era ridicola rispetto alla reale portata della carreggiata. Era infatti spesso chiusa al traffico solo metà del manto stradale in quanto nell'altra metà dovevano andare le automobili. Giammai che si fossero potute fermare per qualche ora, quantomeno per la fase di partenza che è notoriamente una bolgia.
A coronare tutto ciò vi spiego in poche, ma incisive, parole la situazione dei bagni chimici alle ore 10.00: intasamento totale dato da tempesta di merda!
Punto n. 3 - Gara
Percorso deludente. Per carità performante perchè tutto dritto.
Ma decisamente bruttino e privo di personalità. Il centro città non è attraversato e durante la gara si è capito il perché: i milanesi non accettano che una gara podistica blocchi il traffico più di trenta secondi, figurarsi come reagirebbero alla chiusura del centro! Si sono visti vigili urbani insultati da automobilisti inferociti che volevano attraversare il percorso, liti tra runners e automobilisti e - incredibile - pedoni che attraversavano con noncuranza e quasi atteggiamento di sfida!
Siamo provinciali e basiti.
Punto n. 4 - Post gara
Posto che durante la mezza maratona oltre ad un bicchiere d'acqua non ci è stato dato nulla di più (passi, è una mezza), mentre correvo - e prosciugavo tutte le mie misere energie - pensavo che al traguardo ci sarebbero piovute dal cielo banane, frutta secca, zucchero, arance, donne nude, birra, etc...
Arrivati alla fine abbiamo appreso che c'era solo acqua e gatorade. Poco male, ci si scalda col calore degli amici ritrovati al traguardo: siamo tutti ammassati sulla pista d'atletica, senza possibilità di raggiungere il prato al centro dell'Arena Civica. Si raggiunge solo all'italiana: scavalcando la staccionata!
Dopo aver razzolato tra l'erba poco curata del campo, in mezzo a rifiuti di ogni genere che venivano abbandonati senza il minimo scrupolo, siamo usciti dall'Arena: un amico ha efficacemente descritto la situazione in cui si trovavano i runner, costretti a salire e scendere delle scalette strettissime, come Heysel II.
Grazie e a mai più riverderci.