lunedì 7 marzo 2011

Week end di triathlon

Quelli di Mezzo Caffè non si pongono limiti di sorta, per questo lo scorso week end mi sono dedicato ad una variante di quel faticoso sport di fondo che è il triathlon.
Frazione di nuoto
Il sabato è stato integralmente dedicato a far nuotare gli gnocchi di carnevale in mari di burro, ragù e pomodoro. Quando leggete che il sabato è stato "integralmente dedicato" dovete interpretare la frase alla lettera: al mattino cucinare ed il pomeriggio a mangiare, mangiare, mangiare fino a scoppiare. Naturalmente ho nuotato nei sughi fianco a fianco dello stoico General e del Max.
Credetemi, non ho ricordi di essere stato più intasato di cibo in vita, nemmeno il più fastoso dei festeggiamenti natalizi è paragonabile. La sera e la mattina seguente digiuno.
Frazione in bici
Visto che ancora non è stagione per la bici, abbiamo ripiegato sullo sport invernale per eccellenza: lo sci alpino. La giornata era fantastica e dalla cima del Monte Baldo il lago si estendeva come un fiordo, mostrandosi in tutto il suo splendore.


Gli intenditori sanno che la pista Prà Alpesina, sul versante est del Monte Baldo, è piuttosto impegnativa. Per due ragioni: per prima cosa è troppo breve per fermarsi a metà, ma troppo lunga per farla tutta d'un fiato senza arrivare con dei cani levrieri attaccati ai quadricipiti; per seconda cosa è davvero ripida, una pista anni settanta, tipo la Direttissima dello Spinale a Campiglio, che deve essere per forza affrontata in serpentina stretta e che non lascia tregua un secondo.
Frazione di corsa
Dopo una mattina sugli sci ed aver saltato anche il pranzo, giusto per purificare l'organismo, non poteva mancare una corsetta pomeridiana.
Alle 14,30 ero sul lungadige in braghette corte con la temperatura ottimale di 16°C. Dopo un chilometro mi sono reso conto che non sarei mai riuscito -a digiuno e con le gambe pesanti- a portare a termine i 22km in programma. Mi sono fermato a 13, senza infamia e senza lode (4'20"/km), provando la stessa fatica che si prova a correre gli ultimi dieci della maratona.
Sensazione di domenica sera: a pezzi come dopo un turno di trenta ore in una gelida fabbrica sovietica al fianco di Aleksej Grigor'evic Stachanov.

Compiti per casa: stare più tranquillo e cercare di focalizzarmi sulla corsa visto che manca un nonnulla alla Stramilano.

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