Eccoci giunti alla resa dei conti.
E' ora di capire se il nostro allenamento per la maratona di Tromso è stato adeguato o no.
La risposta è semplice: non lo so!
Ho qualche dubbio come sempre, ma le sensazioni sono buone.
Quello che mi rimprovero, come ogni volta, è di non aver fatto ripetute. Nonostante infatti ne avessimo messe una caterva in programma, ne abbiamo fatte pochissime. E quando dico pochissime intendo nessuna.
Colpa nostra, siamo giovani, rimedieremo alla prossima.
Mi limito quindi a conteggiare i lunghi che ho fatto nelle ultime settimane per capire se sono pronto o meno ad affrontare, per la quinta volta da quando sono al mondo, il tragitto percorso dal nostro amico Filippide.
Da metà maggio ad oggi ho fatto tre volte 30 km in pianura (domenica scorsa 32 km), una mezza maratona serale accompagnata da 13 km collinari circa 12 ore dopo, una gara da 26 km in salita (1.400 mt di dislivello positivo) e, infine, un'uscita in bicicletta da 60 km con oltre 2.000 mt di dislivello positivo.
Mi ritengo abbastanza soddisfatto da questo punto di vista, avrei voluto fare un'uscita da 36 km per testare le gambe, ma la pigrizia e la fatica mi hanno colto in fallo una volta di più.
Devo però dire, a mio favore, che ho fatto svariati allenamenti in salita negli ultimi mesi che, spero, saranno ultili in ottica maratona.
I torni non contano, ma, come detto, siamo giovini e vinceremo!
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