Quest'anno la maratona autunnale è un'agonia.
Ma non è un'agonia correrla, bensì è un'agonia parlarne, organizzarla ed, ovviamente, allenarsi. Siamo - come sempre d'altronde - in totale balia della nostra cronica incapacità organizzativa.
Una malattia incurabile pare.
Uno di noi ha comunque corso in solitaria la maratona a Verona qualche settimana fa, terminandola senza, però, ritenersi assolutamente soddisfatto della propria prestazione. Proprio per tal ragione vuole rifarsi subito e dimostrare così ai suoi numerosi fan(s) - che ormai lo danno per spacciato - che non è bollito.
"Sta facendo la fine che ha fatto Schumarcher quando è tornato alle corse" dicono certi.
"E' peggio di Bobo Vieri quando ha giocato nel Milan" controbattono altri.
"Sembra un senatore a vita che non capisce di trovarsi ormai sul viale del tramonto" chiosano i più informati.
Mentre inoltre il nostro condottiero non è ancora tornato da una spedizione in Congo Belga che sta mietendo numerose vittime e mentre la punta diamante è data per dispersa in Svizzera, il suddetto ragazzotto di belle speranze vorrebbe, in sostanza, affiancarsi a Clod ed a me medesimo.
Che venga pure. Le brutte figure è meglio farle in compagnia.
L'obiettivo dichiarato è la Maratona di Firenze il 25 Novembre.
Domenica scorsa primo lungo da 24km.
Non l'ha fatto nessuno.
Bene così.
Voci di corridoio dicono che recupereremo stasera facendo circa ventimila maledetti metri. Passo dopo passo, lacrima dopo lacrima.
Il dato allarmante è però uno ed incontrovertibile: mancano gli stimoli. Necessitiamo di traguardi all'altezza del nostro spropositato ego e del nostro misero allenamento.
Vogliamo nuovamente tornare a soffrire.
No pain, no gain.