mercoledì 10 ottobre 2012

Fuori dal vaso

Questa volta devo proprio ammettere di aver esagerato. Ero convinto che finalmente avrei sconfitto il Bia o comunque sarei morto provando. Oltre a non avercela fatta mi sono anche dovuto sorbire i "te l'avevo detto" e i "lo sapevo che saresti scoppiato" senza poter ribattere.
Tutto è nato dopo Amburgo. Nella mia testa già pensavo alla prossima sfida. Sembravamo tutti d'accordo su Verona ma il 7 Ottobre, alla partenza, mi sono trovato solo. Se devo proprio dirla tutta in realtà qualcun'altro c'era e questa volta è stato addirittura chiamato per nome tra i top runners: l'alieno.
Bando alle ciance. L'obiettivo era stare sotto le tre ore e ventuno minuti di Amburgo. Pensavo, visto lo stato di forma abbastanza buono e nonostante i pochi lunghi portati a casa, che sarei riuscito ad arrivare intorno alle tre ore e quindici.
Partenza da S.Ambrogio di Valpolicella e arrivo nell'epica Arena di Verona. La voglia di fare bella figura è altissima e mi sento benissimo.
Alla partenza mi aggancio ad una coppia, uomo con canotta con 3:15 sul retro e donna in mutande. Mi rendo conto che nel bellissimo percorso che si snoda per circa 15km tra le vigne, il ritmo è forse un pó alto ma decido di non mollare e non li lascio andare via. Passo con una media di 4.36 min/km alla mezza maratona. Attraverso la diga del Chievo e poco dopo mi trovo un Keniano mezzo morto sul bordo della strada. Mia madre mi passa una bottiglietta di the alla pesca e arrivo al ventottesimo chilometro. A quel punto comincio a vedere nero. Nella mia testa il primo pensiero è che è veramente troppo presto per una crisi. Da li fino al trentottesimo ho alternato 2km di corsa a 4/500 metri di camminata veloce. Un disagio mai provato. Circa al trentasettesimo mi sfreccia accanto il pacemaker delle due ore e venti e a quel punto mi sono sento morire quando compare davanti a me un uomo barbuto su una bicicletta. È il Bia. Mi incita e comincia a seguirmi fino al quarantesimo quando mi saluta perchè il percorso non permette più il passaggio alle biciclette. Gli ultimi 2km li ho fatti appaiato al pacemaker delle tre ore e trenta per chiudere con un pessimo tre ore e ventinove minuti, ben otto minuti in più del mio precedente risultato.
All'arrivo vedo mia moglie e l'amico Clod che mi salutano e mi avvio verso il ristoro.
Nonostante la performance deludente non posso che dare un voto ottimo all'organizzazione e al bellissimo percorso.
All'anno prossimo. Ho fame di vendetta.

1 commento:

  1. Ciao Cappa, non capisco perchè dici di aver esagerato! Domenica 7 c'era veramente caldo e probabilmente come me non hai bevuto abbastanza acqua ne sali (io sali proprio non li ho proprio presi)e sei stato preda di una crisi.
    Invece che pensare che non hai fatto il personale non è meglio vederla come un esperienza utilissima per gestire meglio future crisi? Intanto hai aggiunto una maratona conclusa nel tuo palmares! TUTTA ESPERIENZA! ;)
    Alien

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