Questa volta devo proprio ammettere di aver esagerato. Ero convinto che finalmente avrei sconfitto il Bia o comunque sarei morto provando. Oltre a non avercela fatta mi sono anche dovuto sorbire i "te l'avevo detto" e i "lo sapevo che saresti scoppiato" senza poter ribattere.
Tutto è nato dopo Amburgo. Nella mia testa già pensavo alla prossima sfida. Sembravamo tutti d'accordo su Verona ma il 7 Ottobre, alla partenza, mi sono trovato solo. Se devo proprio dirla tutta in realtà qualcun'altro c'era e questa volta è stato addirittura chiamato per nome tra i top runners: l'alieno.
Bando alle ciance. L'obiettivo era stare sotto le tre ore e ventuno minuti di Amburgo. Pensavo, visto lo stato di forma abbastanza buono e nonostante i pochi lunghi portati a casa, che sarei riuscito ad arrivare intorno alle tre ore e quindici.
Partenza da S.Ambrogio di Valpolicella e arrivo nell'epica Arena di Verona. La voglia di fare bella figura è altissima e mi sento benissimo.
Alla partenza mi aggancio ad una coppia, uomo con canotta con 3:15 sul retro e donna in mutande. Mi rendo conto che nel bellissimo percorso che si snoda per circa 15km tra le vigne, il ritmo è forse un pó alto ma decido di non mollare e non li lascio andare via. Passo con una media di 4.36 min/km alla mezza maratona. Attraverso la diga del Chievo e poco dopo mi trovo un Keniano mezzo morto sul bordo della strada. Mia madre mi passa una bottiglietta di the alla pesca e arrivo al ventottesimo chilometro. A quel punto comincio a vedere nero. Nella mia testa il primo pensiero è che è veramente troppo presto per una crisi. Da li fino al trentottesimo ho alternato 2km di corsa a 4/500 metri di camminata veloce. Un disagio mai provato. Circa al trentasettesimo mi sfreccia accanto il pacemaker delle due ore e venti e a quel punto mi sono sento morire quando compare davanti a me un uomo barbuto su una bicicletta. È il Bia. Mi incita e comincia a seguirmi fino al quarantesimo quando mi saluta perchè il percorso non permette più il passaggio alle biciclette. Gli ultimi 2km li ho fatti appaiato al pacemaker delle tre ore e trenta per chiudere con un pessimo tre ore e ventinove minuti, ben otto minuti in più del mio precedente risultato.
All'arrivo vedo mia moglie e l'amico Clod che mi salutano e mi avvio verso il ristoro.
Nonostante la performance deludente non posso che dare un voto ottimo all'organizzazione e al bellissimo percorso.
All'anno prossimo. Ho fame di vendetta.