lunedì 12 novembre 2012

Garda Trentino Half Maraton: una mezza maratona in canoa.

Ieri, una volta tanto, abbiamo cambiato sport.
Abbiamo partecipato ad una gara di canottaggio a Riva del Garda.
La nostra imbarcazione era un "due con" di cui io ero il capovoga, Max il prodiere e Clod il timoniere.
La mezza maratona di Riva - nome volgare utilizzato dagli addetti ai lavori in luogo del ben più altisonante Garda Trentino Half Marathon - è stata, infatti, un disastro climatico di proporzioni bibliche, ci mancava solo l'invasione delle cavallette per completare l'apocalisse.
Nessuno di noi era particolarmente allenato e, per tal motivo, Clod - che non sarebbe riuscito ad infrangere il suo personal best - ha appunto deciso di farci da timoniere, cioè di rinunciare a correre la sua gara per condurci ad un ritmo tale da giungere all'arrivo in 1h29min59sec, tempo che per noi avrebbe significato record e gloria imperitura fino oltre ai figli dei figli dei nostri figli.
Avrebbe significato.
Per 16 km, infatti, abbiamo arrancato dietro al nostro timoniere riuscendo a tenere il ritmo di 4min15sec/km che ci avrebbe aperto le porte dell'Olimpo. Dopodichè siamo letteralmente scoppiati e abbiamo chiuso la gara in 1h32min.
Amen.
A nostra discolpa - ed a discolpa di tutti i partecipanti - c'è da dire che la gara è stata corsa in condizioni drammatiche, con un diluvio universale dall'inizio alla fine.
Giusto per far comprendere la particolarità della gara, dico solo che ci sono stati un paio di passaggi in cui l'acqua delle pozzanghere ci arrivava alle caviglie.
Sic!
A ciò, per aumentare ancora di più il tasso di disagio percepito, si devono aggiungere le pessime condizioni in cui si trovavano i tendoni del ritiro pettorali, del deposito borse e delle docce. Tutti posizionati nei prati con conseguente impossibilità di camminare causa quintali di fango che arrivava fino circa alle orecchie dei podisti.
Le borse, comunque, potevano essere direttamente gettate nel lago di Garda, tanto il tendone che le avrebbe dovute proteggere era aperto su tutti e quattro i lati.
Lo spogliatoio maschile - se quel luogo in cui ci siamo denudati uno addosso all'altro può essere degno di tal nome - poteva contenere al massimo 200 persone, peccato che i partecipani, uomini, alla gara saranno stati circa 3000.
Morale della nostra esopica favola: a metà Novembre ha piovuto. Strano.
Non necessitava l'intervento di Einstein o di Nostradamus per prevedere una simile possibilità.
In sostanza ci siamo bagnati alle 8.00 della mattina e ci siamo asciugati alle 16.00 del pomeriggio all'arrivo a casa con le nostre mogli che ci hanno disinfettato con l'acido muriatico prima di permetterci di varcare la soglia.
Ora vado che devo mostrare a Giampiero Galezzi le immagini della gara, così magari, viste le sue note conoscenze nel mondo del canottaggio, ci recupera una convocazione per le prossime olimpiadi.


Si guarda sinistra, si guarda a destra e vince l'Italia!

2 commenti:

  1. mi dispiace ma se non c'è anche la bora allora non conta!!!

    RispondiElimina
  2. Bè, nonostante il disagio che ha contraddistinto la giornata siamo pure riusciti a divertirci!
    Umidità!

    RispondiElimina