lunedì 18 febbraio 2013

Imprevisti africani

Come ormai sapete tra meno di un mese il Bia ed io correremo la 100km del Sahara.
Quando eravamo già ben convinti del fatto di dover affrontare le dune tunisine, come un fulmine a ciel sereno è scoppiata una guerriglia inaspettata nel medesimo paese che ha scombinato tutti i programmi nostri e, soprattutto, dell'organizzazione.
Sabato sera, infatti, davanti ad una buonissima pizza, mi squilla il telefono.
Dall'altra parte mi risponde un Bia farfugliante, in evidente stato confusionale e sovra-eccitato che mi comunica di aver appena ricevuto una mail dagli organizzatori della gara. Il contenuto avvisa tutti i partecipanti che per motivi di sicurezza la gara non si correrà più in Tunisia ma in altro luogo: il Senegal.
Il primo pensiero è stato di profonda preoccupazione ma dopo poco mi sono reso conto che l'impresa che ci troveremo ad affrontare sarà ancor più epica.
Dal giorno della comunicazione del cambio di destinazione, avrò sentito il Bia almeno venti volte al giorno e finalmente, mettendo freno alla sua eccitazione galoppante, abbiamo confermato la nostra partecipazione.
Ora ci troviamo a risolvere vari dubbi: vaccini, passaporti, attrezzatura, trasferimenti etc, ma sono tutti elementi che fanno parte del gioco e rendono un viaggio ancora più bello ed emozionante.
In sostanza la formula non cambia, ma la destinazione è tutta nuova. Non più un paese turistico, noto e conosciuto a tutti, bensì uno stato di cui poco si sa e in cui quasi nessuno va.
E' un'occasione unica e questo è stato il motivo principale che ci ha spinto a confermare senza indugio la nostra partecipazione.
Abbandoneremo quasi del tutto le tende per essere ospitati in hotel. Ci saranno molti spostamenti in bus tra una destinazione e l'altra, ma questo ci permetterà di visitare zone molto diverse tra loro. Le temperature sono molto diverse e ci troveremo ad affrontare giornate meno calde e nottate meno fredde con massime attorno ai 25° e minime sui 20°.
Il Bia non è alla sua prima esperienza nell'Africa nera ma per me è il battesimo.
Risolti gli ultimi aspetti organizzativi saremo pronti. Tutto sommato possiamo dire di essere stati veramente fortunati.
Ora dobbiamo solo portare a casa la pelle!

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