La faccio breve.
Vacanza di capodanno a New York, tornato oggi.
Non potevo esimermi, spronato più e più volte dai miei compari, dal fare una corsetta a Central Park.
Con tutta la neve che, inoltre, è caduta nei giorni scorsi nella grande mela non potevo trovare un panorama migliore a far da contorno alla mia ora e quindici di spensierata corsa vacanziera.
Spensierata non tanto visto che per difendere l'orgoglio italico mi sono messo ad andare a tutta per non essere mai sorpassato dagli yankee!
Prendendo a prestito il soprannome del grande Rocky Balboa posso scientemente sostenere che ero un vero e proprio stallone italiano.
L'onore è salvo.
Bando alle ciance.
Esperienza davvero unica.
Tempo sereno, neve ovunque all'interno del parco, temperatura gradevole e, soprattutto, una marea di runners di ogni età, sesso, dimensione e min/km.
Questa è davvero una nota positiva: la gente.
Tra i runner e tutti i vari "avventori" del parco (dalle signore che portavano fuori il cane agli anziani sulle panchine), alle 8.00 a.m. sembrava di essere in pieno centro a Milano il 24 dicembre.
Nonostante però cotanta partecipazione campestre la corsa si è svolta nel più totale relax. Central Park, infatti, è enorme (circa 340 ettari di verde nel cuore di Manhattan) quindi ognuno ha il proprio spazio e si può correre nella totale serentà intorno al laghetto dove era solita recarsi Jackie Kennedy o vicino a Strawberry Fields per ricordare il buon vecchio John che nella grande mela ci ha lasciato non solo l'anima, ma anche la vita.
Che dire di più, se vi capita di andare fate quest'esperienza, ve la consiglio vivamente.
Correte, chiudete gli occhi e pensate anche agli scarafaggi di Liverpool le note delle cui melodie si sentono aleggiare tra gli alberi.
Buon 2011 a tutti!
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