Pomeriggio di sole e ritiro del pettorale.
Un binomio infallibile.
Con clodrunner ed il plurimedagliato Generàl, oggi pomeriggio sono andato a ritirare il pettorale per la Mezza Maratona di Verona di domani.
Tra una risata e l'altra -anzi ridevamo e basta per qualunque ragione- abbiamo cercato di sbrigare al più presto le formalità pettoralesche, in quanto, abbagliati dalla voglia di mangiare un gelato, non volevamo far passare più tempo del necessario prima di soddisfare le nostre avide papille gustative.
Ovviamente è stato un susseguirsi di imprevisti.
Anzi, di cazzate.
Prima fra tutte la mia, consistita nel presentarmi al banco del ritiro senza la documentazione adeguata costringendo così i miei compagni di ventura, però debitamente ripagati a suon di caramelle Elah, ad andare in giro a caccia di una fotocopiatrice in una città pervasa di odori malsani e truculenti.
Preso il teconologico pettorale (già munito di chip), la maglietta omaggio, i depliant di altre gare, i bikini color rosa shocking ed assistito a svariati tentativi di abbordaggio del Generàl a tutte le hostess presenti, certi anche al limite dell'arresto e del processo con rito immediato, ci siamo messi in marcia direzione Walter, l'antica gelateria veronese già luogo di nostri ritrovi giovanili di imperitura memoria.
Lungo la strada le distrazioni erano, però, in agguato.
Passando vicino all'Arena ci accorgiamo che non ci sono palchi, palchetti, scenografie e tutte quelle ulteriori stupidaggini volte solo a mettere nel sacco gli ignari turisti estivi; rivolgendomi agli altri due, che nel frattempo facevano a gara a chi aveva più capelli, faccio presente che non ho mai visto il romano monumento così glabro e nel suo pieno splendore.
Presi dall'entusiasmo cominciamo a scavalcare l'apposita recinzione, a saltare su e giù da muretti vari e, come una vera baby gang anni '90, a cercare di entrare.
Colti con le mani della marmellata da un pretoriano posto a guardia dell'anfiteatro, scappiamo non curandoci delle difficoltà motorie del nostro condottiero.
Il buon Genràl, infatti, non si è mai distinto in battaglia nei terreni impervi, lui è un stratega.
Forte del suo grado è riuscito, comunque, lo stesso a mettersi in salvo e a comprare , nel frattempo, un appartamento del valore di circa 20.000 euro a metro quadrato.
Dopo una breve telefonata all'alieno, che domani farà la maratona e che, come noi tre, si aggirava per le vie del centro come uno scolaretto in gita, ci siamo incontrati con lui e finalmente abbiamo assaporato il tanto agognato dolce a palle.
Nella mezz'ora con l'alieno abbiamo studiato il percorso di domani, il tempo, l'organizzazione e ci siamo intrattenuti nell'osservare i bambini dell'era moderna muniti di giocattoli di dimensioni spropositate, probabilmente regalatigli da genitori con le falene al posto dei neuroni.
L'alieno domani cercherà di stare sotto le 2h e 40min, noi abbiamo le nostre aspettative che speriamo di non deludere. In bocca al lupo a tutti: a lui e A NOI!
Poco prima di lasciarci abbiamo incontrato il mentore.
Immancabile. Inimitabile. Unico.
Il destino non poteva non pregiarci della sua benedizione.
Dopo aver ascoltato le sue raccomandazioni e la sua qualificazione del general quale "caso limite" ci siamo dati mille appuntamenti per il giorno dopo per rendere, come sempre, tutto più complicato.
Ci vorrebbero più pomeriggi così.
Spensierati, idioti e pieni di una contagiosa allegria.
Come quando andavamo in motorino sempre in due.
Par 'na olta che non ghe son.... Ve si godui come dei maiali e mi a Zerea a laorar come un mona. 1h38m !
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