E' ormai passato più di un anno dall'inizio della nostra avventura di maratoneti e di cose ne sono cambiate davvero molte: Clodrunner non ha più i piedi, ma ha delle scarpe da corsa fisse imbullonate sotto il malleolo, mentre io ho della marmellata di lamponi al posto delle ginocchia.
Molte persone, nei mesi, si sono affiancate a noi cercando di emularci, cercando di essere come i loro eroi, ma purtroppo si sono perse per strada e noi due, da veri eroi appunto, siamo rimasti soli a lottare contro il cronometro, settimana dopo settimana, infortunio dopo infortunio.
Tutti vogliono sedere in fianco a Zeus, ma la fatica spaventa e la pastasciutta abbonda.
Non siamo gelosi del nostro status di eroi, anzi, ci piacerebbe essere affiancati (non superati, sia chiaro) da nuove leve, ma è molto più semplice a dirsi che a farsi.
La materia prima scarseggia.
In qualche giovane virgulto avevamo riposto le nostre speranze, che però sono state puntualmente tradite. Volevamo ampliare il gruppo, sappiamo che prima o poi bisognerà passare il testimone alle nuove generazioni (?!?!?!), ma ci siamo resi conto che non è ancora giunta l'ora.
Il mondo ha bisogno di noi.
L'iter dell'aspirante eroe/maratoneta di solito si sviluppa in questo modo:
1. inizia la bella stagione;
2. scoperta della panza (ma d'inverno non vi vedete mai nudi? io ho la panza anche d'inverno e lo so bene, mi serve per proteggermi dal freddo);
3. la presa di coscienza: "sono tozzo, quasi quasi - sbadiglia e si stiracchia - vado a fare una corsetta, sennò in spiaggia le fanciulle non mi vedono neanche";
4. inizia la ricerca della figura leggendaria che lo guiderà in fondo al tunnel dei lipidi;
5. finalmente la chiacchierata con l'eroe: "sai, ti ammiro da sempre e vorrei essere come te, cosa posso fare?";
6. trance agonistica a seguito della chiacchierata: "voglio correre anch'io. 4 volte al giorno lo giuro. corro prima di colazione, in pausa pranzo, prima di cena e dopo che mi sono addormentato";
7. programmi per il futuro: "fammi sapere quando vi iscrivete alla prossima maratona che io sono dei vostri. Ah, ma la prossima maratona che fate quanti km è lunga?";
8. passa un mese, tutto bene;
9. passa un mese e mezzo, gli allenamenti si fanno sporadici;
10. passano due mesi. è fallito tutto;
11. titoli di coda: "ho male al ginocchio, sai me l'ero rotto giocando a palla avvelenata in terza media", "devo uscire con la morosa sennò mi molla", "lavoro sempre fino a tardi, lavoro anche di notte, lavoro anche il sabato, la domenica, a Natale e a mezzanotte dell'ultimo dell'anno", "oh, mi son rotto i coglioni di correre".
Specifico che siamo, ad oggi, in due perchè uno è ufficialmente disperso, voci ci dicono che vive a Padova dei soli frutti che la terra gli da, mentre l'altro, il Generale, è infortunato da mesi, ma sappiamo benissimo che quando tornerà si riprenderà subito i gradi che gli spettano.
Per tamponare la nostra straziante solitudine, abbiamo riposto le nostre speranze nel ritorno all'attività agonistica, a Vienna '10, della ex punta di diamante - ex bambino prodigio, che a Parigi ha stupito il mondo regalando emozioni a tutti; credevamo che solo lui potesse riempire di gioia i nostri cuori, ma ci sbagliavamo: oggi le nostre speranze sono riposte anche in una nuova leva che sappiamo non ci deluderà come gli altri.
Il suo nome in codice è Iceman.
Ragazzo conosciuto prima di Amsterdam, ove è venuto portando a termine la mezza maratona, studioso di paleontologia, non usa vestiti, vive dentro una botte e ha sempre fame: c'è chi giura di averlo visto mangiare un altro runner (intero!) prima della partenza della mezza di Amsterdam.
Si allena con regolarità e si lamenta con altrettanta regolarità, facendo infuriare il vecchio divoratore di asfalto registrato all'anagrafe come Clodrunner.
Ha già ampiamente superato la fase iniziale, ormai non molla più (se lo fa lo frustiamo con i lacci delle nostre scarpe da corsa, imbevuti nell'olio bollente), ha fisso l'obiettivo davanti a sè e non distoglie lo sguardo.
E' concentrato nel raggiungimento del traguardo finale.
Anche dei vecchi leoni come noi hanno bisogno di nuova linfa vitale, ci alleneremo con lui, ci nutriremo della sua beata inconsapevolezza e ci gonfieremo d'orgoglio quando taglierà il traguardo.
Se arriva prima di me ovviamente gli spezzo le tibie.