Finalmente è arrivata la brutta stagione.
Dico finalmente e non sono ironico. Odio il caldo e adoro sciare, quindi il periodo che va da novembre a marzo è decisamente il mio preferito.
Come l'anno scorso, però, il mio urlo di gioia mi si strozza in gola: corsa e pioggia non vanno particolarmente d'accordo.
Stavo cominciando a lamentarmi tra me e me delle piogge che bagnano Verona in questi giorni, quando invece sono giunto alla conclusione che non è così male.
In primo luogo mi diverto a correre sotto l'acqua, un divertimento proprio infantile, come quello del bambino che si butta nel fango dopo gli allenamenti di calcio (quel bambino sono io ovviamente), ma che colpisce anche gli adulti.
In secundis correre in queste giornate è più tranquillo in quanto il tempo elimina tutti i cosiddetti "sportivi della domenica", caratterizzati da:
- fare sport solo e rigorosamente sabato pomeriggio e domenica mattina;
- fare sport solo e rigorosamente se c'è sole (non troppo freddo, non troppo caldo);
- avere tutte le attrezzature più tecniche e l'abbigliamento più alla moda per poi fare un km di corsa in 7 minuti o bloccarsi in bici sulla rampa del garage;
- essere convinti di essere degli sportivi solo per avere le attrezzature più tecniche e l'abbigliamento più alla moda.
Se sapete cosa vuol dire correre da soli in un percorso dove d'estate non si riesce neanche a camminare senza pestare i piedi ad altre cinquecento persone, allora mi capite. Preferisco decisamente cappuccio in testa, sguardo basso e pioggia che scivola sul naso.
Infine, diciamocela tutta, la corsa è uno sport duro, quindi correre col freddo e con la pioggia fa parte del gioco e ci rende tutti più eroi e, come avevo già spigato a suo tempo, meno eroi siamo, meglio è.
Piove, governo (qualunque governo) ladro.
Ieri 7,5km sotto pioggia battente ai 4.50 a km!
RispondiEliminabravo cappa, ma dovevi farne 10.
RispondiEliminamai molar