Eccoci qui, tornati stanchi ma felici.
Partenza venerdì pomeriggio con pulmino da nove posti noleggiato abilmente dalla recluta Cappa (recluta, neo maratoneta, amante del naturismo e futuro co-autore del blog).
Nove posti per cinque persone. Vogliamo stare larghi.
Un secondo dopo la partenza veniamo contattati dal sig. Rogito che ci chiede un passaggio per Vienna: il suo volo è stato annullato per motivi oscuri, c'è chi dice sia colpa della nube islandese, mentre altri raccontano una versione molto più credibile che parla di un rifiuto di salire sull'aereo causa mancanza sull'aereomobile di set per pulire stivali e causa scarsezza dei piatti di pasta serviti.
Il gruppo aumenta a sette e si parte.
La guida sportiva di Cappa fa tremare le pareti del pulmino: proprietario di 5 cellulari infatti, l'autista intratteneva relazioni telefoniche con 5 ragazze diverse (una per telefono) e negli intervalli di tempo guidava. Paura e sgomento.
Rifocillati da una birra e un camogli, servitici direttamente da Max Pezzali, abbiamo attraversato il confine e dopo un veloce cambio alla guida (Cappa si era comprato un sesto cellulare in autogrill e doveva leggere le istruzioni), siamo arrivati in un ostello molto carino ove ci siamo addormentati grazie al delicato profumo di piedi sudati proveniente da un gruppo di ragazzotti di dubbie origini.
Il giorno dopo l'imperativo era solo uno: vincere!
Ah no quella era un'altra cosa. Meglio soprassedere per ora.
L'imperativo era: camminare poco.
E così è stato. Colazione con brioches calde, giro turistico, ritiro dei pettorali, pranzo abbondantissimo e dormita sulle panchine del parco. La giornata perfetta.
Tornati in ostello abbiamo trovato in camera un nuovo ospite, eccolo:
il nostro Presidente era venuto a salutarci per farci personalmente i suoi auguri per la maratona.
Abbracci, applausi e tappi di champagne che volavano.
Grande gioia.
Causa impegni improrogabili (pare dovesse andare a tagliare le corde vocali a tal Gianfranco F. per impedirgli ancora di parlare) il presidente ci ha salutato ed è andato a prendere un vagone letto in direzione di Roma. Questa l'ultima immagine che abbiamo di lui: Terminata l'operazione lavaggi e docciamenti (con certi di noi è stato complicato viste le dimensioni della doccia rapportate alle dimensioni del membro) ci siamo diretti dai Terroni ove abbiamo consumato, come da tradizione, un abbbònndante piatto di pasta italica, ma tanta proprio.
La branda e il water erano il nostro unico obiettivo per la serata. Obiettivo raggiunto per quasi tutti i maratoneti tranne uno, non faccio nomi, che letteralmente "pieno di merda" si è rannicchiato nel suo lettino in attesa del grande giorno.
Partenza venerdì pomeriggio con pulmino da nove posti noleggiato abilmente dalla recluta Cappa (recluta, neo maratoneta, amante del naturismo e futuro co-autore del blog).
Nove posti per cinque persone. Vogliamo stare larghi.
Un secondo dopo la partenza veniamo contattati dal sig. Rogito che ci chiede un passaggio per Vienna: il suo volo è stato annullato per motivi oscuri, c'è chi dice sia colpa della nube islandese, mentre altri raccontano una versione molto più credibile che parla di un rifiuto di salire sull'aereo causa mancanza sull'aereomobile di set per pulire stivali e causa scarsezza dei piatti di pasta serviti.
Il gruppo aumenta a sette e si parte.
La guida sportiva di Cappa fa tremare le pareti del pulmino: proprietario di 5 cellulari infatti, l'autista intratteneva relazioni telefoniche con 5 ragazze diverse (una per telefono) e negli intervalli di tempo guidava. Paura e sgomento.
Rifocillati da una birra e un camogli, servitici direttamente da Max Pezzali, abbiamo attraversato il confine e dopo un veloce cambio alla guida (Cappa si era comprato un sesto cellulare in autogrill e doveva leggere le istruzioni), siamo arrivati in un ostello molto carino ove ci siamo addormentati grazie al delicato profumo di piedi sudati proveniente da un gruppo di ragazzotti di dubbie origini.
Il giorno dopo l'imperativo era solo uno: vincere!
Ah no quella era un'altra cosa. Meglio soprassedere per ora.
L'imperativo era: camminare poco.
E così è stato. Colazione con brioches calde, giro turistico, ritiro dei pettorali, pranzo abbondantissimo e dormita sulle panchine del parco. La giornata perfetta.
Tornati in ostello abbiamo trovato in camera un nuovo ospite, eccolo:
il nostro Presidente era venuto a salutarci per farci personalmente i suoi auguri per la maratona.
Abbracci, applausi e tappi di champagne che volavano.
Grande gioia.
Causa impegni improrogabili (pare dovesse andare a tagliare le corde vocali a tal Gianfranco F. per impedirgli ancora di parlare) il presidente ci ha salutato ed è andato a prendere un vagone letto in direzione di Roma. Questa l'ultima immagine che abbiamo di lui: Terminata l'operazione lavaggi e docciamenti (con certi di noi è stato complicato viste le dimensioni della doccia rapportate alle dimensioni del membro) ci siamo diretti dai Terroni ove abbiamo consumato, come da tradizione, un abbbònndante piatto di pasta italica, ma tanta proprio.
La branda e il water erano il nostro unico obiettivo per la serata. Obiettivo raggiunto per quasi tutti i maratoneti tranne uno, non faccio nomi, che letteralmente "pieno di merda" si è rannicchiato nel suo lettino in attesa del grande giorno.
Presidente siamo con te!
RispondiEliminaAhahahhaahahahahahah, siamo davvero stupidi.
Pare che il proprietario dei Terroni sia Bomber Caloggero
più guardo le foto del Presidente più muoio dal ridere
RispondiEliminaNon preoccupatevi il governo andrà avanti !!
RispondiElimina