mercoledì 5 maggio 2010

χαιρετε, νικωμεν

Forse nessuno se n'è accorto, ma se scorrete il blog, fino in fondo, troverete questa scritta.
È l'ultima frase che, nel 490 a.C., pronunciò Filippide al termine di un'interminabile corsa da Maratona ad Atene, prima di cadere esanime. Con quelle due parole Filippide portava un messaggio grandioso: "Gioite, abbiamo vinto!". Le città del Peloponneso avevano difeso la loro indipendenza, dando fiducia ai greci nel loro destino di fondatori della cultura occidentale.
Ecco uno dei motivi per cui la corsa di Filippide è motivo di grande ispirazione: non è una mera fatica, ma porta con sé il grande significato che ognuno di noi vuole conferirle.
Mi vengono sempre in mente gli inglesi di McMillan, che fanno fundraising per la lotta contro il cancro e non mancano una maratona (a parte Vienna, causa vulcano islandese penso) o quei team che conducono al traguardo su un carretto un amico gravemente malato. Arrivano al traguardo ed ognuno di loro sente dentro di sé il χαιρετε, νικωμεν. Proprio per questi pensieri e per quello che sta accadendo ad Atene in questi giorni, mi verrebbe voglia di iscrivermi il 31 ottobre 2010, duemilacinquecentesimo anniversario della battaglia di Maratona, per festeggiare la vittoria di un nuovo corso!

1 commento:

  1. effettivemente vien molta voglia di andare ad atene. mi sa che scatta a sorpresa.
    maratona + arruolamento nelle forze rivoluzionarie

    dai andata

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