Clod
Questa è un'altra storia. Una maratona soggettivamente diversa dalle altre. Non solo non siamo andati in trasferta all'estero, ma siamo rimasti in provincia di Verona. Eravamo inoltre in formazione ultraridotta: me medesimo, Max e Bia.
Questa è un'altra storia. Una maratona soggettivamente diversa dalle altre. Non solo non siamo andati in trasferta all'estero, ma siamo rimasti in provincia di Verona. Eravamo inoltre in formazione ultraridotta: me medesimo, Max e Bia.
Insomma: gozzoviglio zero, professionalità cento. Davanti solo il Lago di Garda e l'obiettivo.
Coerentemente con cotanta professionalità, il sabato pre maratona l'ho passato al 95% in piedi ad un ricevimento di parenti. La sera mi sentivo a pezzi, ma sono andato comunque al ristorante per poi svenire a letto alle 11,30 con la sveglia puntata alla sei e mezzo. Quella che si dice la giusta carica per iniziare la giornata.
Alle 7 puntuali mi attendevano sotto casa Bia e Max, quest'ultimo alla guida di una Fiat Punto di dubbia provenienza. Per questo giorno abbiamo deciso di chiamarci "quelli della Punto bianca".
Giunti a Malcesine abbiamo fatto tutto di corsa per prendere il pettorale e consegnare la borsa all'ultimo secondo buono. Come sempre avevo programmato il ritmo di gara, stabilendo di partire a 4'30" per poi accelerare, tant'è che ho corso il primo chilometro a 4'48" tra la folla e il secondo ed il terzo a 4'05". Della serie "adoro i piani ben riusciti". Mi sono poi stabilizzato e chilometro dopo chilometro ho raggiunto Torbole, dove si concludeva la gara sui 30 chilometri, mentre la maratona proseguiva. Dopo il bivio si correva quasi in solitaria in un falso piano che si ricongiunge alla ciclabile in leggera discesa che porta all'arrivo. Per fortuna sono riuscito a mantenere il contatto visivo con un concorrente davanti a me, con il quale ho raggiunto e superato altri due corridori togliendomi la soddisfazione di staccarlo con un cambio di ritmo a due chilometri dalla fine, che mi ha consentito di fare un altro sorpasso.
Bia e Max sono rimasti incastrati in un 5'35" al primo chilometro per
poi fare una gara a velocità costante a ritmo 4'30" fino al trentaduesimo. Lì, la lieve salita ed una piccola crisi hanno abbassato
il ritmo per poi permettere ai due di chiudere in parata in 3:16:30. Un record personale per loro, con 7' di miglioramento rispetto al tempo di Amburgo.
Un'ottima gara nel complesso: io non sono entrato in crisi energetica e ho chiuso in 3:05:55 real time. Neo della gara: l'assenza dell'imprescindibile Generale.
Bia
Esplosioni addominali e un buon personal best. Ecco quello che mi rimane di questa gara.
Per varie ragioni non sono mai arrivato così stanco ad una maratona e - nonostante i quattro allenamenti a settimana con tanta salita per tre mesi - ero quasi convinto della debacle.
Tanto più che mancava anche il Generàl a guidarci.
Una questione francese: senza il Generà si va dritti alla debacle.
Invece no.
Dopo essermela quasi fatta addosso dieci minuti prima della partenza ho tenuto con Max una media incredibilmente regolare per 32km: 4'31".
Il famoso leggero falsopiano di cui si parlava sopra ha purtroppo mandato in crisi Max, ma l'unione fa la forza e dopo un paio di km più lenti, con il timore che l'amico entrasse in crisi nera, siamo ripartiti e abbiamo chiuso con una media di 4'37" con Max stesso che, recuperata la forma migliore, ha tirato gli ultimi due km per recuperare qualcosina. Grandissima soddisfazione.
Baci, abbracci e schifosissimo latte di cocco.
Io non sono un grande amante del lago di Garda, ma devo dire che la gara è stata bella, quasi tutta dritta, ma mai noiosa. La grande pecca è stata sicuramente la scarsa partecipazione di pubblico e di partecipanti.
Resta solo un grande interrogativo: perchè cazzo non c'era la coca cola?!
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