mercoledì 21 ottobre 2009

La seconda avventura - parte 1


Sabato mattina ore 05.30, clodrunner passa a prendermi per andare in aeroporto.
L'avventura ha inizio.
Al Valerio Catullo di Villafranca (VR) il giorno del Signore 17.10.2009 si ritrovano 12 persone (a cui poi in terra olandese se ne aggiungeranno altre, in pieno stile "gita delle medie") con una sola cosa in comune: tante, ma tante, caccole negli occhi.
I suddetti personaggi (perchè vi assicuro che di normale non c'era nessuno, noi in primis) erano così suddivisi:
- 3 maratoneti già affermatisi nei secoli dei secoli (amen);
- 2 aspiratnti maratoneti;
- 5 aspiranti mezzi-maratoneti;
- 1 dirigente-accompagnatore-escort.
Dopo un volo un po' travagliato, al termine del quale l'accompagnatore-escort ha perduto la valigia, probabilmente sequestrata dalle autorità per l'oggettistica bondage in essa contenuta, ci siamo diretti al ritiro pettorale, dove, dopo un luculliano pranzo a base di banane e panini, abbiamo ritirato tutto quanto ci spettava e cioè: pettorale, maglietta, chip, 4-5 grammi di marijuana della miglior qualità e un buono sconto per un giro tra le famose vetrine nel post gara.
Tutto accettato di buon grado.
Fatto ciò è cominciato un travagliato recupero, in tutto il centro città, di tutti i mini-gruppetti che si erano formati, compresi nuovi arrivati, aggiunte dell'ultimo minuto e chi più ne ha, più ne metta.
Compattato il gruppone (che sfiorava le 300 unità, con a capo Leonida-Clodrunner) è cominciata la solita caccia ai carboidrati.
Dopo svariate peripezie ci siamo trovati davanti a una pizza abbastanza buona, accompagnata da ottima acqua spompa (acqua naturale, n.d.r.) e seguita da un dolce che aveva il suo perchè.
Acquistate delle pregiate fette biscottate, con marmellata appena fatta e latte appena munto (?!?!), non dimenticando di fumare l'unica sigaretta quotidiana, ci siamo diretti verso la tanto amata branda, dove tra telefonate in camera, comparsate di gente in pigiama e una sete boia data dalla pizza di cui sopra, abbiamo finalmente preso sonno, pronti e carichi per l'impresa del giorno successivo.
Era finito il tempo delle mele.

Nessun commento:

Posta un commento