mercoledì 29 dicembre 2010

Charlie Chaplin - il maratoneta


Sono recentemente venuta a conoscenza di una notizia non poco curiosa che non potevo non condividere: Charlie Chaplin era un runner!
E', infatti, assodato che Charlot volesse partecipare alle Olimpiadi di Londra del 1908 e correre la maratona.
Rilasciò, a tal proposito, una dichiarazione al Maurizio Mosca (Frank Vreeland del New York Herald) del Tamigi: "Oggi le persone si meravigliano quando vengono a sapere che, con la mia corporatura esile, riesco a correre per lunghi tratti. Sa, ho i polmoni piuttosto sviluppati e poi le mie gambe si erano formate abbastanza bene a forza di ballare con gli "Eight Lancashire Lads" sul palcoscenico. 
Ero entrato nel gruppo podistico di Kennington, e per me correre una ventina di chilometri non era niente. Anzi, ho perfino preso in considerazione l'idea di iscrivermi alla maratona delle Olimpiadi di Londra, ma più o meno in quel periodo mi sono ammalato. Riesco ancora a correre per quindici chilometri senza problemi. La resistenza e la capacità polmonare non si perdono mai".
Pensate che situazione epica si sarebbe potuta creare se di fianco al nostro Dorando Pietri avesse corso l'inarrivabile Charlie Chaplin.

lunedì 27 dicembre 2010

Incubo Natalizio

Ci tengo a scrivere un post sul mio incubo del periodo natalizio.
Ultimamente i miei gentili compagni di gioco mi propongono un percorso che potrei definire "inquietante". Si tratta di 5km da percorrere partendo dalle piscine Santini e che termina in Val Borago.
In se è un bel giro ma ha tre problematiche se percorso nel periodo invernale e per di più dopo le 19.30: il buio, la salita e il fango.
I due sherpa Clod e Bia non si accorgono mai della mia difficolta, ma tutte le volte arranco a quella prima maledetta pendenza, che potrei paragonare alla prima delle fatiche di Ercole, visto che cerco di andare alla stessa velocita delle due gazzelle con cui mi alleno.
Devo dire che la prima discesa di 100m che si incontra mi è sempre di grande sollievo e mi permette di respirare normalmente prima del rush finale.
Subito dopo la discesetta si parte di gran carriera e si arriva alla vera e propria sfida che porta, dopo 500m di strada asfaltata, all'off road nella piu totale oscurita.
L'arrivo è sancito dalle luci di una abitazione, che probabilmente appartiene ad un temerario che non ha paura dell'umidità della zona e nemmeno di tre loschi individui i quali ogni tanto si avvicinano ansimando al suo portone di casa.
Attendo con ansia l'arrivo della stagione primaverile che, visti anche gli orari sempre più notturni dei nostri allenamenti, ci permetterà di correre con più luce, meno gelo e in nuovi pianeggianti (speriamo!!!) percorsi.

L'arte di correre

Vi segnalo questo libro edito da Einaudi.
E' scritto sotto forma di diario autobiografico e mette in parallelo le due passioni dell'autore: la scrittura e la corsa.
Ventisei (26!) maratone e qualche triathlon sono il filo conduttore di quest'avventura che trae la sua origine, neanche a farlo apposta, ad Atene, sull'epico percorso che ha causato la morte di Filippide.
Giusto per farvi capire il tono del libro e la particolarità del personaggio che lo scrive, vi segnalo che questa prima maratona l'ha corsa da solo, senza rifornimenti e d'estate, il perchè dovete scoprirlo da soli..
A me è piaciuto molto, poi bisogna dire che si fa leggere davvero piacevolmente.
Niente di impegnativo o troppo profondo, un libro perfetto per staccare la spina.
Prossimamente nuova "recensione" di un altro libro che un amico mi ha regalato per Natale e che già volevo prendere da tempo.

venerdì 24 dicembre 2010

Vigilia di Natale

Noi una corsetta ce la facciamo anche oggi e voi?


Buon Natale a tutti!

martedì 21 dicembre 2010

Le somme vanno sempre tirate

L'anno sta giungendo alla conclusione e, come è normale che sia, ci si guarda indietro e si valutano i passati dodici mesi cercando di capire se la nostra esistenza in questa valle di lacrime abbia o meno avuto un senso.
Noi siamo degli eroi - status che abbiamo a pieno titolo acquisito dopo aver portato a termine la prima storica maratona parigina - quindi la nostra esistenza ha, in realtà, sempre un senso.
Partendo da questo postulato cercherò lo stesso avventurarmi nell'analisi della nostra annata da pseudo/psycho-runners.
Nei mesi invernali lo sci la faceva da padrona, la neve fresca regnava nei nostri cuori e quanto risotto mangiare la sera era l'unico motivo che ci spingeva ad arrivare a fine giornata.
Nonostante ciò mai mi scorderò della prima (e spero ultima, ma conoscendomi, e conoscendo il buon vecchio Clodrunner, so bene che è una speranza a dir poco vana) esperienza di corsa sulla polvere bianca.
No non eravamo in Colombia.
No non era un party con Lapo Elkann.
Il luogo era la Val di Fassa e il freddo aveva prodotto in noi il classico "effetto-gamberetto" che solo i maschietti possono capire appieno. 
Sprofondavamo ad ogni passo come Frodo Baggins nella palude della Terra di Mezzo e il freddo ci ghiacciava la barba producendo in noi la simpatica sensazione paragonabile a quella che si prova quando circa un miliardo di aghi trafiggono allegramente la faccia.
Per informazioni chiedere all'affabile Hellraiser
La primaverile fioritura dei peschi e le prime scagazzate dei volatili di ritorno dalla migrazione ci hanno ricordato che era decisamente ora di dedicarsi solo ed unicamente alla corsa.
Se volevamo arrivare a Vienna in una condizione fisica degna di questo nome dovevamo aumentare i chilometri e diminuire i chili, pur essendo molto tentati dal proseguire il letargo e, quindi, diminuire i chilometri e aumentare i chili.
Qui, però, il runner si differenzia dall'uomo comune.
L'uomo comune a marzo crede di avere ancora tempo per presentarsi alla prova mutanda (prova bikini per i più sofisticati) in forma smagliante; il runner, invece, sa che che deve allenarsi il più possibile se non vuole rischiare di arrivare alla maratona di fine primavera invocando una catastrofe naturale di portata mondiale pur di non gareggiare.
L'allenamento è andato abbastanza bene, abbiamo spesso corso senza vestiti in pieno centro per manifestare il nostro dissenso contro una qualunque riforma di un qualunque governo.
La successiva maratona di Vienna ha segnato miglioramenti per tutti.
Solo il Generàl pare (la fonte non è certa) si sia ritirato a 90 metri dalla fine, quando era primo, per andare seduta stante in un night club.
Non sapremo mai la verità.
Il governo del Kirghizistan (paese di cui il nostro condottiero è ambasciatore all'ONU) ha insabbiato la vicenda.
L'esatate ci ha visto rischiare la vita più e più volte.
Only the brave.
Nonostante la calura, infatti, ci allenavamo regolarmente in vista della successiva maratona.
Con l'intento di sfuggire al totale disagio termico, più volte sono andato a correre la mattina presto prima di andare al lavoro per evitare la canicola.
Un disastro.
Un dramma infinito.
A metà mattina mi chiudevo in ufficio, staccavo il telefono e, dopo essermi sdraiato sul tappeto, mi mettevo a dormire fino a sera alimentandomi con qualche flebo di pasta alla carbonara.
Eccomi verso le undici e trenta.
Il calore estivo mi rovina la vita.
Probabilmente sono stato partorito in artide e qui allevato da una famiglia di orsi polari che hanno forgiato il mio carattere.
Per combattere gli inesorabili gradi segnati dal termometro Clod ed io, durante un pigiama party organizzato in nostro onore, abbiamo deciso di darci al mountain running (il fratello nerd dello skyrunning n.d.r.) e ci siamo dilettati in qualche uscita in tal senso,.
Una volta si è aggiunto anche il vorace Cappa il quale, giurando su ciò che ha di più caro al mondo, ci ha solennemente promesso (prima che fosse terminato il primo km) che non sarebbe venuto mai più.
Le foglie ed i capelli hanno iniziato a cadere e l'autunno è arrivato catapultandoci a Monaco dove abbiamo abbattuto ogni record personale.
Il 10.10.2010 è stata una giornata epica: maratona alla mattina, birra dopo la maratona, cambio d'abiti veloce, birra in albergo, panino al burger king come aperitivo e chiusura in grande stile alla birreria HB tra uno stinco di porco e una serie di litri di birra.
La continua enfatica ripetizione della parola birra serve a giustificare la successiva gara di scoregge (più o meno volontarie) che in ostello ci ha tenuto compagnia fino al momento della buonanotte.
Birra.
La disamina finisce con il ritorno del generale inverno che è appena iniziato all'insegna dell'unica emozione per cui vale la pena vivere: la competitività.
Il piano corse/piano di battaglia per il 2011 è infatti degno del miglior Sylvester Stallone.
E se era l'america che doveva avere paura di un Rambo incazzato come un leone a cui hanno appena strizzato le palle, è oggi l'Italia (e la Norvegia) che deve temere un plotone di giovani veronesi il cui unico scopo è quello di confermarsi come inossidabili corridori nudisti pronti a tutto.
Oggi dieci ripetizioni da 400mt.
Son già morto.

venerdì 17 dicembre 2010

Circolo polare artico


Per inaugurare l'inizio della lunga preparazione per Tromso abbiamo deciso di non farci mancare l'acclimatamento. Per questo abbiamo chiesto a Santa Lucia di portarci un po' di clima norvegese.
Lo scorso anno siamo stati proprio dei bravi bambini, considerati i miglioramenti costanti nelle prestazioni: quindi Santa Lucia (che a Verona sostituisce Babbo Natale) ci ha accontentati ed ecco un ottima brezza nordica accompagnata da una soave nevicata.
Com'è carino! Chiudete gli occhi e immaginate: correre felici nel buio, pattinando estasiati sull'argine dell'Adige coi polmoni che bruciano, il vapore che esala a ogni respiro e le guance arrossate; poi rientrare in casa, ancora affannati e venire accolti dal tepore emanato della cucina, che darà rinfrancante ristoro; un bagno caldo, anzi un bagno turco, nel quale lo stesso vapore che prima era sintomo del freddo pungente ora è riflesso di un appagante benessere...
L'idillio che vivo ogni sera, quando torno a casa dal lavoro e la caldaia si è bloccata lasciandomi al freddo, il rafferddore non mi molla e la gola è infiammata il che mi consiglia di saltare la corsa e, dulcis in fundo, mi sono dimenticato di scongelare l'arrosto e mangio schifezze fredde. Da solo. Stasera c'è il cineforum e sono tutti fuori.


sabato 11 dicembre 2010

Skyrunning

Ebbene si.
Da tempo meditavo di iniziare a parlare dello skyrunning su queste pagine.
Mi affascina non poco. E so per certo che anche gli altri blogger-runner provano emozioni vere quando si trovano a tu per tu con i luoghi che fanno da culla a questa folle disciplina.
Sarà che abbiamo un po' il vizio di cercare imprese sempre più degne di questo nome, (che, chissà, magari un giorno tenteremo) sarà che che la montagna è la nostra grande passione, ma sta di fatto che queste gare sono davvero per uomini (e donne!) duri e, per tal motivo, meritano una menzione anche sul nostro blog.
Eccovi, intanto, un piccolo assaggio visivo di tutti i miei successivi sproloqui.
Molti già sapranno di cosa sto parlando, ma per inquadrare l'argomento è necessario definire lo skyrunning. Questo è un termine che racchiude più discipline - tutte che si tengono in alta montagna a minimo 2.000 metri di altezza - tra le quali si annoverano la sky marathon, l'ultra sky marathon e il vertical kilometer.
Dando per assodata la definizione delle prime due (maratona e ultra maratona), vi comunico che il terzo, consiste una semplice e allegra scampagnata che, come dice il nome stesso, si tiene su un dislivello di 1.000 metri ad una  distanza, diversa a seconda del tipo di terreno, che varia in genere dai 3 ai 5 chilometri.
Provate a farvi una gara con un dislivello di 1km.
Ci sarà da ridere.
Per completezza espositiva segnalo che da anni questa disciplina è regolamentata dalla Federazione Internazionale Skyrunning (ISF) che propone, annualmente, un calendario di gare composto da una serie di prove che vanno a costituire sia il Campionato Italiano Skyrunning,  che, e qui viene il bello,  le Skyrunner World Series.
Dal sito ufficiale riporto quali saranno i tracciati che costituiranno proprio le Word Series 2011:
Vertical Kilometer - Mt Elbrus - Russia;
Maratòn Alpina Zegama-Aizkorri - Paesi Baschi - Spagna;
Dolomites SkyRace- Canazei, Trento - Italia;
Course de Sierre-Zinal - Zinal - Svizzera;
Pikes Peak Ascent – Colorado - Usa;
Noi per ora ci limiteremo a cimentarci con il fratello minore dello skyrunning: il mountain running.
Chi si accontenta, gode.
Se, comunque, a qualcuno venisse voglia di fare qualche follia, fate un fischio,.
Il buon Cappa sarà dei vostri.

lunedì 6 dicembre 2010

Midnight sun marathon 2011

In concomitanza con l'inizio ufficiale della tabella di allenamento che ci porterà a Tromso, passando per la mezza di Verona, la Stramilano e la Cortina-Dobbiaco, abbiamo finalmente sbrigato le pratiche burocratiche che ci permetteranno di conquistare la Norvegia all'inizio della prossima estate.
Volo AirBaltic con scalo a Riga, appartamento in centro alla metropoli di Tromso (circa 65.000 abitanti) e iscrizione alla maratona.
Tutto fatto.
Qui di seguito il messaggio che ognuno di noi ha ricevuto al momento della succitata iscrizione e che, infondendoci la carica necessaria richiesta per le grandi imprese, ha dato lo start ufficiale a questa nuova ed appassoniante impresa:
"Dear Runner,
We confirm that we have received your Entry Form for the Midnight Sun Marathon 25 June 2011.
As soon as we have received the Entry Fee you will find your name in the start list for 2011.
We look forward to see you in Tromsø".
Ecco un piccolo assaggio del panorama che farà da contorno alle nostre eroiche gesta:
Dire che siamo oltremodo carichi e gasati è riduttivo.
Si comincia!

venerdì 3 dicembre 2010

Finire o morire?

Mi è capitato più di una volta di essere stremato e cercare di chiudere un allenamento o una gara, ma effettivamente vedere una ragazza di 16 anni con tale forza d'animo quasi mi commuove:



Estratto dal sito Repubblica.it:

"L'ho fatto in onore di coach Tracy, avrei fatto qualsiasi cosa per arrivare", ha dichiarato la ragazza. Jim Tracy, 60 anni, ha scoperto tre anni fa di essere malato di sclerosi laterale amiotrofica. Ma non ha smesso di allenare anche se ha annunciato alla squadra che questa sarebbe stata la sua ultima stagione. Che si è chiusa, grazie a Holland, con una vittoria."

giovedì 2 dicembre 2010

Cominciano gli allenamenti

Ebbene si, dopo svariate peripezie e qualche allenamento "turistico", a seguito delle nostre eroiche gesta in quel di Monaco il 10.10.10, oggi abbiamo inaugurato la strada che ci porterà a raggiungere (o almeno a provare a raggiungere) tutti i molteplici obiettivi che ci siamo prefissi per il 2011.
Si parte con delle ripetute: 6x1000 a RG dei 10.000, recupero 1 minuto e 30 secondi. Vogliamo fare un po' di uscite veloci per potenziare gamba e fiato, entrambi presupposti fondamentali per  fermare le lancette ad un tempo degno di questo nome nelle mezze maratone che ci vedranno partecipanti  a inizio primavera.
Io le ho fatte a 4'25" l'una,  Clod l'ho incrociato che andava circa a 3'50" cercando di abbattere la barriera del suono. Non so se ce l'ha fatta, io ho solo provato a seguirlo  per qualche centinaia di metri e me ne sono pentito clamorosamente.
Siamo abituati agli allenamenti per le maratone, è una specie di nuova esperienza per noi.
Ci brillano gli occhi.
Dai lunghi ed eroici allenamenti infiniti si passa, per qualche mese, all'alta velocità. Quinta marcia, freccia inserita, corsia di sorpasso e avanti tutta.
Chi si ferma è perduto.
Il battesimo della mezza ci attende, senza però dimenticare le nostre origini, che poi sono, e sempre saranno, anche il nostro futuro: i 42km e 195mt.
Per guadagnare in aerodinamicità e limare qualche ulteriore secondo ho deciso che correrò nudo.
I vestiti non servono, rendono schiavi.