Ormai assorbita la mia personale insoddisfazione per non aver terminato la maratona in meno di 3 ore e 20, darò la mia personale prospettiva sulla più recente impresa dei mezzocaffeboys.
La giornata della gara è stata descritta dettagliatamente dall'ormai trail-man Bia. Ciò che non è stato raccontato con la necessaria enfasi riguarda il pre ed il post gara.
Il ritrovo, come di consueto, è sotto casa del Bia dove il General ci carica sul suo gigantesco SUV nero alla volta dell'aeroporto. In zona check-in compattamento, con l'aggiunta della punta di diamante. Passati i controlli di sicurezza facciamo subito amicizia con Ken (l'amico di Barbie): maglietta rosa shocking, lifting facciale risalente a venti minuti prima e -probabilmente finti- muscoli da Juri Chechi. Tra l'ilarità ci imbarchiamo sul volo per Monaco che poi proseguirà per Amburgo.
Giunti a destinazione, sulla metro, il Bia improvvisa un'estrazione per l'assegnazione dei posti nelle due camere, una da due letti e l'altra da tre. Nel sorteggio sono capitato nella camera da due con Clod, mentre la follia si concentrava nell'altra stanza con i cugini Generale e Punta di diamante: culo, camicia e capelli al vento. Ritirate le chiavi e aperta la porta della camera mi rendo conto di essere finito nell'Hotel degli umpa lumpa: il letto "matrimoniale" aveva dimensioni meno che francesi, risultando poco più di un singolo. Premessa non delle migliori. Come da previsione, alle ore 2 di notte mi ritrovo con Clod in posizione "uomo vitruviano" anche soprannominata per l'occasione "posizione stella".
Il mattino del sabato sveglia presto, colazione e via per la prima tappa del programma da me realizzato prima della partenza. Gita in battello sull'Elba. Giunti al porto investiamo la punta di diamante, unico a conoscere la lingua locale, del compito di capire prezzo, tragitto e durata del tour. Per farla breve, la trattativa con il venditore in lingua tedesca è affetta da gravi problemi di comunicazione, tanto che alla fine optiamo per decidere il da farsi con l'ausilio del metodo "testa o croce". Saliti sul battello, la parte scoperta dello stesso si è trasformata in un set fotografico per il General che si è prestato ad una serie di scatti osé, con tanto di bandiera tedesca sullo sfondo (anche se lui è francese).
Dopo il sollazzo giornaliero ed il ritiro pettorale, l'imprescindibile cena pre gara. Il luogo selezionato è un tipico ristorante italo-tedesco. Al gruppo si sono nel frattempo aggiunti altri quattro elementi capitanati da un amico Latin. Come se niente fosse spazzoliamo sei pirofile di pasta tra arrabbiata, al pesto e al pomodoro. La punta di diamante non curante del fatto che il giorno dopo avrebbe dovuto correre 42km, tracanna mezza bottiglia di vino e la restante metà se le porta via tipo barbone nella metro.
Giunti in albergo, baci abbracci e tutti a nanna!!!
Della gara sapete tutto ma è del post che non sapete nulla. Il General ci ha abbandonato la notte del giorno della maratona, addormentandosi vestito nel letto dell'albergo e svegliandosi alle quattro del mattino, buttando i vestiti a casaccio nel trolley e correndo a prendere la prima metro della giornata.
Il giorno 4, a parte le visite turistiche, prevedeva a sorpresissima una serata in puro stile amburghese: cena da una amica della punta di diamante e festa di innaugurazione della casa di una sconosciuta ragazza tedesca. Sorvolando sulla giornata passata in bicicletta con l'ausilio dell'ottimo bike-sharing cittadino mi vorrei concentrare sulla nottata. Acquistato un regalino per colei che ci preparerà la cena e una cassa da 24 birre da 0,5l partiamo tutti agghindati e ci ritroviamo in una casa super accogliente seduti davanti ad un ottimo piatto di "orzotto". Partono subito due bottiglie di vino e poi via in autobus verso la festa.
Una volta entrati alla festa mi rendo subito conto del disagio che andremo ad affrontare: birra + ragazzi scatenati + musica dance tedesca + frigo pieno di superalcolici + tanta sete = serata devastante! Dopo tre ore e un enorme quantitativo di alcolici ingeriti usciamo sotto i fumi dell'alcool. Io devo ammettere di essere stato quello in condizioni peggiori e vengo trascinato dentro un taxi da cui poi usciro rotolando. Ultimo Kebab e poi a nanna.
Il giorno successivo ci troviamo tardissimo tutti uniti al ristorante dell'albergo per la colazione e per l'ultimo resoconto di questa splendida gita. Tutto sommato è stato tutto fantastico: la città, la gente, la gara, le aringhe, il bike-sharing e naturalmente il disagio che come sempre riusciamo a creare e fronteggiare come veri eroi.
Della gara sapete tutto ma è del post che non sapete nulla. Il General ci ha abbandonato la notte del giorno della maratona, addormentandosi vestito nel letto dell'albergo e svegliandosi alle quattro del mattino, buttando i vestiti a casaccio nel trolley e correndo a prendere la prima metro della giornata.
Il giorno 4, a parte le visite turistiche, prevedeva a sorpresissima una serata in puro stile amburghese: cena da una amica della punta di diamante e festa di innaugurazione della casa di una sconosciuta ragazza tedesca. Sorvolando sulla giornata passata in bicicletta con l'ausilio dell'ottimo bike-sharing cittadino mi vorrei concentrare sulla nottata. Acquistato un regalino per colei che ci preparerà la cena e una cassa da 24 birre da 0,5l partiamo tutti agghindati e ci ritroviamo in una casa super accogliente seduti davanti ad un ottimo piatto di "orzotto". Partono subito due bottiglie di vino e poi via in autobus verso la festa.
Una volta entrati alla festa mi rendo subito conto del disagio che andremo ad affrontare: birra + ragazzi scatenati + musica dance tedesca + frigo pieno di superalcolici + tanta sete = serata devastante! Dopo tre ore e un enorme quantitativo di alcolici ingeriti usciamo sotto i fumi dell'alcool. Io devo ammettere di essere stato quello in condizioni peggiori e vengo trascinato dentro un taxi da cui poi usciro rotolando. Ultimo Kebab e poi a nanna.
Il giorno successivo ci troviamo tardissimo tutti uniti al ristorante dell'albergo per la colazione e per l'ultimo resoconto di questa splendida gita. Tutto sommato è stato tutto fantastico: la città, la gente, la gara, le aringhe, il bike-sharing e naturalmente il disagio che come sempre riusciamo a creare e fronteggiare come veri eroi.
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