Non appagato dalla voglia di nord dopo la gita folkloristica di Tromso, mi sono nuovamente recato in terra scandinava per un assaggio di vacanze: Stoccolma.
La bella Stockholm sorge su isole e penisole collegate da ponti e divise dal mare del nord e dal lago Malarem. La location fa subito capire come dev'essere stata dura la vita su terre e mari tanto inospitali prima dell'avvento dell'era industriale. Questo in effetti è il quadro che gli stessi svedesi disegnano con orgoglio raccontando della conquista di un tenore di vita mediamente agiato ottenuta nel novecento. La popolazione è passata in pochi anni da uno stato di conclamata miseria all'avanguardia mondiale dello stato sociale.
La stessa architettura della città è stata totalmente ridisegnata nell'ultimo secolo, con la radicale eliminazione della sporcizia e carenza igienica che contraddistingueva alcuni borghi. In certi casi si è fatto un vero e proprio re-boot con quartieri rasi al suolo e ricostruiti da zero.
La conquista di un diffuso benessere ha fatto nascere negli svedesi un autentico culto per l'estetica nella cura della persona (moda), degli oggetti (design) e dell'architettura pubblica. Lo svedese vuole essere fashion, desidera che la propria casa abbia stile, anela a mostrare al mondo una Stockholm splendidamente brillante. Non per vanità, ma per la razionale consapevolezza che questi aspetti sono indice di un buon livello di benessere o, meno economicamente, di qualità della vita. Non per niente tutto ciò si accompagna ad un sentito e diffuso impegno su tematiche ambientali.
Al podista italiano in vacanza non resta che la soddisfazione di correre sugli ampi marciapiedi, sulle riva del lago Malarem, del Baltico e nel meraviglioso parco cittadino nel Djurgarden, gustandosi l'incredibile pace di una città di quasi due milioni di abitanti.
in due parole: razza perfetta.
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