Una garanzia.
Cena leggera (tagliatelle, lasangne, costate, asino e polenta) da veri sportivi e via a snocciolare numeri, chilometraggi e tempi.
Sembravamo un gruppo di professionisti veri. Ovviamente non lo siamo.
Dei presenti di ieri sera otto sono aspiranti mezzi-maratoneti, uno è aspirante maratoneta e poi ci siamo noi quattro tronfi della nostra maratona già portata a termine con onore a Parigi e aspiranti bi-maratoneti ad Amsterdam.
Gruppo ben assortito, ci sarà da divertirsi. Camerata di gruppo in ostello ad Amsterdam e via verso l'infinito e oltre.
L'unica cosa che un po' dispiace è che la mezza è al pomeriggio e la maratona alla mattina quindi non la si fa tutti insieme, amen. Vorrà dire che i maratoneti saranno già in ostello a godersi il meritato riposo del guerriero quando i mezzi maratoneti dovranno ancora partire.
Detto questo torniamo a noi.
L'altro giorno io e l'altro scrittore del blog abbiamo fatto delle ripetute in salita da 100 mt con un caldo non banale (sembrava di essere in un forno da pizza inseme ad un'ottima quattro stagioni): le prime 5 son andate via liscie, anzi gareggiavamo spavaldamente tra di noi gonfiando il petto e atteggiandoci modello pavone, le altre 15 sono state un'agonia. Un ringraziamento speciale va alla signora di tremila anni che ci ha concesso di bere dalla canna con cui innaffia il giardino, sembravamo due reduci da una missione esplorativa nel cuore del deserto australiano, ma avevamo solo corso un po' più di mezz'ora sulle colline circostanti la Fatal Verona.
La maratona si avvicina, il momento dell'allenamento è, ora, fondamentale. Bisogna cominciare a buttare chilometri su chilometri nelle gambe.
Noi da programma (sempre con tre uscite settimanali, non una di più, non una di meno) contiamo di fare una media di 55 km per settimana, con i lunghi/lunghissimi domenicali che cominciano ad essere abbastanza impegnativi, andando da un minimo di 18/20 km ad un massimo di oltre 30 a seconda della tabella.
Mancano 3 mesi pieni, il consiglio è di mettersi sotto seriamente sennò diventa troppo tardi e si rischia di arrivare poco preparati all'evento-maratona. Il nostro orribile allenamento per Parigi ci ha lasciato dei segni indelebili: piuttosto che allenarsi male e arrivare in fondo soffrendo tantissimo, meglio tirare i remi in barca, rimandare e allenarsi bene per la prossima.
C'è pieno di maratone.
Chiaro è che chi abbandona anche una sola volta non sarà mai un eroe. Affrettatevi perchè, come già detto a più riprese, i posti nell'Olimpo riservati agli eroi sono contati e 4 sono già occupati da qualche mese.
Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza.
Cena leggera (tagliatelle, lasangne, costate, asino e polenta) da veri sportivi e via a snocciolare numeri, chilometraggi e tempi.
Sembravamo un gruppo di professionisti veri. Ovviamente non lo siamo.
Dei presenti di ieri sera otto sono aspiranti mezzi-maratoneti, uno è aspirante maratoneta e poi ci siamo noi quattro tronfi della nostra maratona già portata a termine con onore a Parigi e aspiranti bi-maratoneti ad Amsterdam.
Gruppo ben assortito, ci sarà da divertirsi. Camerata di gruppo in ostello ad Amsterdam e via verso l'infinito e oltre.
L'unica cosa che un po' dispiace è che la mezza è al pomeriggio e la maratona alla mattina quindi non la si fa tutti insieme, amen. Vorrà dire che i maratoneti saranno già in ostello a godersi il meritato riposo del guerriero quando i mezzi maratoneti dovranno ancora partire.
Detto questo torniamo a noi.
L'altro giorno io e l'altro scrittore del blog abbiamo fatto delle ripetute in salita da 100 mt con un caldo non banale (sembrava di essere in un forno da pizza inseme ad un'ottima quattro stagioni): le prime 5 son andate via liscie, anzi gareggiavamo spavaldamente tra di noi gonfiando il petto e atteggiandoci modello pavone, le altre 15 sono state un'agonia. Un ringraziamento speciale va alla signora di tremila anni che ci ha concesso di bere dalla canna con cui innaffia il giardino, sembravamo due reduci da una missione esplorativa nel cuore del deserto australiano, ma avevamo solo corso un po' più di mezz'ora sulle colline circostanti la Fatal Verona.
La maratona si avvicina, il momento dell'allenamento è, ora, fondamentale. Bisogna cominciare a buttare chilometri su chilometri nelle gambe.
Noi da programma (sempre con tre uscite settimanali, non una di più, non una di meno) contiamo di fare una media di 55 km per settimana, con i lunghi/lunghissimi domenicali che cominciano ad essere abbastanza impegnativi, andando da un minimo di 18/20 km ad un massimo di oltre 30 a seconda della tabella.
Mancano 3 mesi pieni, il consiglio è di mettersi sotto seriamente sennò diventa troppo tardi e si rischia di arrivare poco preparati all'evento-maratona. Il nostro orribile allenamento per Parigi ci ha lasciato dei segni indelebili: piuttosto che allenarsi male e arrivare in fondo soffrendo tantissimo, meglio tirare i remi in barca, rimandare e allenarsi bene per la prossima.
C'è pieno di maratone.
Chiaro è che chi abbandona anche una sola volta non sarà mai un eroe. Affrettatevi perchè, come già detto a più riprese, i posti nell'Olimpo riservati agli eroi sono contati e 4 sono già occupati da qualche mese.
Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza.
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