mercoledì 1 luglio 2009

100 km del Sahara a tappe


Tema ricorrente del blog è il deserto, il deserto del Sahara per esser precisi.
Forse è il caso di chiarire il perchè.
Pur avendo fatto una sola maratona (due se arriviamo in fondo ad Amsterdam 2009), abbiamo già deciso che non ci basta, oltre alla corsa vogliamo anche un po' di sana avventura per fortificare il nostro spirito e questa corsa è l'ideale per iniziare.
(Si, abbiamo gli occhi più grandi della bocca, ma ci piace così.)
Dico per iniziare perchè nel sito gli organizzatori stessi scrivono: "La 100 km del Sahara a tappe è una gara di Trail-Running Adventure ed è giustamente considerata la gara di contatto con il mondo delle corse estreme".
Di contatto perchè uno crepa lì probabilmente. Mah, mistero della fede.
La 100 km del Sahara a tappe è un'impresa che annualmente si tiene in Tunisia e che consta in 4 giorni di fuoco in tutti i sensi: rispettivamente 22, 42, 18 e 21 km, di fila senza giorni di pausa. Zaino in spalla con lo stretto indispensabile e si parte. Si è costantemente controllati dall'organizzazione, ma ovviamente i rischi ci sono.
Ci sono vari aspetti da valutare rispetto ad una gara normale, in primis il caldo e la disidritazione, quello che spaventa di più infatti non è la fatica della corsa in sè (se ci si allena bene 100 km in 4 giorni sono oggettivamente fattibili), ma tutto ciò che ci sta intorno e che con il correre ha poco a che fare.
Solo il tempo ci darà le risposte che cerchiamo, per ora c'è solo, come sempre, tanta buona volontà.
Ah, l'ho messa come "mission possible", non perchè ci creda davvero, ma solo per autoconvincermi che posso riuscire a farcela sennò sarebbe finita dritta nella categoria "mission impossible". Ovviamente.

2 commenti:

  1. Già già... mi stanno già venendo in mente le problematiche della preparazione di una gara del genere...
    Bisogna rafforzare il fisico un po' a tuttotondo, ergo: flessioni, addominali e bici per far massa sulle gambe.
    Dopo aver sofferto come un cane nell'allenamento di ieri su pista penso che Bia abbia scritto il post cominciando a farsi due conti sulla difficoltà del deserto...
    o sbaglio?

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  2. si bisogna da dopo Amsterdam cominciare ad entrare nell'ottica di un certo tipo di allenamento anche se mancherà un anno e mezzo..
    preso in pieno. Sull'onda della sofferenza e del calore di ieri sulla pista d'atletica, ho cominciato a focalizzare il deserto..

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