mercoledì 28 dicembre 2011
Sto dando i numeri
Quest'anno ho corso poco più di 2.300 km.
Circa 190 km al mese.
In sostanza 45 km a settimana.
Si può fare molto meglio.
martedì 27 dicembre 2011
Resoconti di fine anno
Ordunque, anche quest'anno è ormai trascorso e noi possiamo dichiararci più che soddisfatti delle nostre performances.
La maratona di mezzanotte di Tromso, in primis, è stata bellissima. Un'avventura difficilmente eguagliabile che ci porteremo dietro e che, chissà, magari riassaporeremo forse non troppo tardi.
Le gare di trail running e skyrunning, poi, ci hanno (o almeno mi hanno) aperto un nuovo mondo: Monte Soglio, Monte Baldo e l'inimitabile Dolomites Skyrace sono state stupende, quest'ultima in particolare ci vedrà, a scanso di ripensamenti dell'ultima ora dovuti a febbre a 40°, di nuovo ai nastri di partenza per l'edizione del 2012.
Ve la consiglio con tutto il cuore.
Infine, ultimo ma non meno importante ricordo di quest'annata, è la collezione di mezze maratone che abbiamo inanellato una dopo l'altra a partire dalla Montefortiana (ci torneremo nel 2012), per poi proseguire con la mezza di Verona, la mezza di Milano (a mai più rivederci), la mezza di Verona sotto le Stelle (peccato per l'organizzazione disastrosa), la Lupatotissima (il prossimo anno infrangeremo ogni record) la mezza di Riva del Garda (forse la più bella dell'annata), la mezza di Padova (complimenti agli organizzatori) ed, infine, concludere con la mezza di Padenghe (tanto bella, quanto ondulata).
Dopo tutte queste gare ognuno di noi, con enorme soddisfazione, può vantare il proprio primato personale che non si misura in minuti, ma solamente in orgoglio.
Ora è tempo di programmare l'annoo che viene.
Tempo di nuove sfide.
A partire da Amburgo.
giovedì 22 dicembre 2011
Non premiatevi troppo
Ora che sempre più persone corrono, sento spesso ripetere una frase: "oggi ho corso, quindi ho bruciato, quindi a cena mi abbuffo come premio".
Niente di più sbagliato.
Certo, se uscite e correte 30 km tutte le sere allora sentitevi liberi di rimpinzarvi, ma se non è così - e mi rivolgo soprattutto ai novelli runners - e correte massimo 45 minuti a ritmo blando, allora state attenti! Avete consumato troppo poco e il corpo non è ancora abituato ad intaccare le riserve di lipidi in eccesso, quindi avete bruciato solo la pastasciutta che avete mangiato a pranzo o, al massimo, i biscotti della colazione.
Il risultato ottenuto sarebbe, dunque, l'opposto di quello voluto: fatica per correre e aumento di peso.
Il punto cui voglio arrivare è scontato e oltremodo logico: andate sul sicuto, correte tutti 30 km al giorno.
lunedì 19 dicembre 2011
Ma tu con che scarpe corri?
Essendo l'unico materiale che si usa in questo sport, le opinioni sono variopinte ed, a volte, anche molto contrastanti.
Noi quattro, ad esempio, abbiamo tutti scarpe differenti e spesso ci prendiamo a pungni in faccia per far valere le nostre ragioni.
Di solito vince il Generàl, perchè è alto quasi tre metri.
Penso, però, possa essere utile a tutti riportare le nostre esperienze di vita vissuta.
Proprio il Generàl usa solo ed esclusivamente Asics Nimbus. Fedele a questa marca fin dagli albori dei suoi primi metri di corsa, mai si è discostato dalla scelta iniziale. Scarpa perfetta, molto ammortizzata che garantisce un'ottima durata, è sempre una sicurezza, così come sua sorella minore, la Cumulus, da tutti noi provata a più riprese. Nove volte su dieci queste due scarpe io le consiglio sempre a chi mi chiede lumi su un possibile acquisto, forse i prezzi non sono dei più abbordabili (la Nimbus viaggia sui 150 euro), ma sono spesi sicuramente bene.
Max, invece, preferisce la concorrenza. Adesso sta usando le Nike Vomero 6 che lo soddisfano appieno, anche se, per sua stessa ammissione, le migliori che abbia mai calzato fino ad ora sono state le Nike Pegasus, che dice essere come pantofole. Molto ammortizzate e resistenti entrambe, salvano le ginocchia e garantiscono prestazioni che non hanno nulla a cui invidiare dalle "nemiche" Asics.
Clod ora è un addicted delle New Balance 759: molto leggere e reattive, perfette per allenamenti e gare veloci, un po' meno per i fantomatici lunghi e per le maratone, dove non rinuncia comunque alle sue Asics Cumulus. Alternare non è per nulla una cattiva idea.
Infine io sono da qualche mese innamorato, dopo anni di Asics Cumulus, delle mie Saucony Jazz. Kevlar al posto del solito gel, ali e retrorazzi rendono la scarpa leggera e molto reattiva, senza perdere nulla in ammortizzazione.
Come potete notare, le parrocchie sono molto diverse, però la parola d'ordine, se vi buttate su gare lunghe, è sempre la stessa: ammortizzazione, ammortizzazione, ammortizzazione!
Come potete notare, le parrocchie sono molto diverse, però la parola d'ordine, se vi buttate su gare lunghe, è sempre la stessa: ammortizzazione, ammortizzazione, ammortizzazione!
giovedì 15 dicembre 2011
A piedi nudi?
Sono abbonato ad un settimanale che pubblica una selezione della stampa estera: l'Internazionale. Il numero di questa settimana propone a p. 56 un interessante articolo apparso sul New York Time Magazine a firma Christopher McDougall.
Secondo McDougall a causa dello scarso esercizio alla corsa -fin dalla giovane età- e delle scarpe ammortizzate pensate appositamente per il running, l'uomo disimpara a correre nel modo migliore.
Il regresso nella tecnica di corsa porterebbe poi ad un aumento degli infortuni. La corsa, infatti, diviene traumatica con la tendenza ad atterrare sul tallone. Nell'indagine di McDougall appaiono citazioni di diversi studiosi che paiono in passato aver intuito la necessità di affinare la tecnica di corsa più che di affidarsi a calzature speciali.
Il russo Romanov aveva sviluppato il medoto pose: mai mettere scarpe imbottite, mai spingere con le dita dei piedi, mai atterrare sul tallone.
Daniel Lieberman (professorone di Harvard) ha notato che in una scuola keniana dove nessuno porta le scarpe i ragazzini correndo scaricano il peso sul metatarso (la parte anteriore del piede).
Il marketing pubblicitario martellante delle aziende del settore sicuramente ci spinge a ritenere necessario ciò che non lo è, però devo ammettere che l'idea di correre completamente scalzo o con delle superga mi pare un po' audace.
Comunque atterrare sul metatarso è una buona idea (ne parla anche Albanesi mi pare) che già cerco di mettere in pratica.
La curiosità mi farà comprare il libro di McDougall: "Born to run", poi sperimenteremo!
giovedì 8 dicembre 2011
L'influenza
In questo tiepido inverno che stenta a decollare sono caduto nella trappola dell'influenza. Mi è esploso tutto in una sera, senza alcun segno preventivo, 38,3° di febbre, mal di gola, raffreddore e un gran mal di testa.
Due giorni di classica sofferenza dovuta per lo più all'intasamento completo e poi ripresa piano piano.
Dopo aver passato 2 giorni senza febbre non ho resistito e sono dovuto uscire per una timida ripresa degli allenamenti dopo 10 giorni dalla Maratonina di Padenghe.
I primi 3 chilometri sono volati benissimo tra la musica a tutto volume e i riflessi dei lampioni sull'amato Adige. Poi sono arrivati i disagi più vari. Male alla milza senza fine e l'impressione di essere tornato agli albori delle prime corsette da 5 chilometri.
Ieri seconda uscita con gli instancabili eroi Bia e General che nonostante la bassa velocità mi hanno aiutato a tornare ad un livello consono al blasone delle 3 maratone da me portate a termine.
Con oggi chiudo ufficialmente la parentesi influenza e domani mi fiondo sulla bicicletta con la speranza di non aver perso del tutto la gamba, faticamente allenata quest'estate.
Ma Baldini si ammala mai?
E se si ammala come fa?
lunedì 28 novembre 2011
Deragliamento sul Lago di Garda
Ieri, probabilmente, abbiamo chiuso la nostra stagione agonistica.
Se di agonismo si può parlare.
Carichi come delle molle Max ed io, guidati dal nostro Generale e da un bel gruppetto di Latin Marathon Lovers, siamo giunti, dopo aver attraversato la frontiera, sulla sponda bresciana della summenzionata pozza d'acqua.
Qui, dopo svariati problemi di esplosioni addominali, abbiamo incontrato due amici Latin con cui, secondo precisi accordi, si sarebbe dovuto costituire un trenino inarrestabile.
Io non sono molto esperto di trenini e altre cose porno di questo genere, ma, confortato dall'esperienza di Max in materia, ho deciso di accettare.
Pronto a tutto mi sono determinato nell'incontrare gli altri togliendomi subito i pantaloni.
Dopo aver capito che si trattava di un trenino con intenzioni non turpi - e dopo essermi rivestito - abbiamo deciso che il ritmo sarebbe stato di 4'10" con cambi regolari ogni km.
Chiusura della gara in 1h e 29 min, record per tutti, tappeti rossi e tante miss che ci abbracciavano e ci baciavano.
Ovviamente non è andata così.
Al km 7 Max ci ha lasciato, si è staccato lanciando improperi vari. E' rimasto dietro di qualche centinaio di metri cercando di rientrare, ma poi ha mollato ed ha fatto il suo ritmo.
Tra il km 12 e il km 16 anche gli altri due amici hanno abbandonato il trenino che a quel punto è completamente deragliato.
Le numerose salite, di cui non eravamo al corrente, ci hanno tagliato le gambe e il famoso ritmo a 4'10" l'abbiamo tenuto solo per metà gara sputando sangue e alveoli polmonari.
Dopo il deraglio, quindi, era già evidente che sarebbe stato impossibile concludere la gara con il tempo sperato.
A quel punto, arrendendomi all'evidenza e alla gamba che non c'era più, anch'io ho rallentato notevolmente il ritmo divertendomi solo a fare le discese a velocità stroboscopiche.
Morale della favola: 1h e 32min per me e 1h e 35min per Max.
Nota di merito per il Generale il quale ha chiuso la gara con il suo nuovo primato di 1h e 50min.
La stagione è finita, andate in pace.
Pare.
mercoledì 23 novembre 2011
Padenghe
Come se fosse passato troppo dalla nostra precedente impresa, oggi ci siamo iscritti alla Maratonina Internazionale (Interplanetaria) di Padenghe (BS). Neanche a dirlo il General si è iscritto al minuto 0 dall'invio della proposta e noi adepti lo abbiamo seguito a ruota. Il percorso parte da Padenghe, sul lago di Garda, ma poi si snoda verso l'interno e da informazioni ricevute, dovrebbe passare da zone molto verdi. L'altimetria è fortunatamente piatta (al sottoscritto, come è risaputo, non piacciono le salite) e vedremo di andare al massimo.
Solito obiettivo per tutti arrivare nudi all'arrivo a braccia alte.
Per altre info vi invito a visitare il sito: www.maratoninadipadenghe.it
martedì 22 novembre 2011
venerdì 18 novembre 2011
Amburgo 29.04.2012
I più attenti avranno notato nei commenti allo scorso post che il General ha emesso un editto bulgaro, obbligandoci all'iscrizione ad Amburgo.
Pena evitata: l'estirpazione della cute per rimuovere il tatuaggio della compagnia.
Here we go!
lunedì 14 novembre 2011
Personal best magazine
Ed anche la mezza maratona nel paradiso terrestre di Riva del Garda è andata!
Come si era anticipato qualche post fa', ciascuno di noi aveva il proprio obiettivo: io volevo scendere sotto l'ora e ventiquattro, Bia si proponeva di arrivare all'agognata ora e trenta virgola zero zero ed il General di far innamorare di lui una donzella ogni chilometro percorso.
Non si sa perché, ma siamo sempre e costantemente in ritardo per l'ingresso in griglia. Per questa ragione siamo costretti a comportarci come il mitico Mick Doohan: la prima parte di gara è una serie infinita di sorpassi.
In questo senso anche Riva non ha fatto eccezione e ci siamo trovati nelle più sperdute retrovie. Devo dire che mi aveva preso lo scoramento più totale. Ad un certo punto ho chiesto al Bia se volesse che gli facessi da pacer, per portarlo sotto l'ora e trenta. Però lui mi ha rincuorato e convinto a partire a manetta più del solito, secondo la nota tecnica suicida che consiste nel dare tutto e subito ed arrancare alla fine.
Per far capire quanto tardi siamo arrivati all'arrivo posso dire che dopo lo start abbiamo impiegato quasi due minuti a passare sotto la linea di partenza.
Quindi ci siamo lanciati in piena corsa campestre per sorpassare il sorpassabile, solcando con leggerezza e rispetto acri di verde pubblico.
Il tracciato è immerso in panorami unici, bello e vario, con molti saliscendi. La prima parte di gara -sino ad Arco- è tutta in leggera salita; il ritorno, ovviamente, è tutto in leggera discesa.
E proprio grazie alla discesa sulla via del ritorno la tattica suicida ha funzionato! Abbiamo chiuso tutti raggiungendo l'obiettivo insperato.
Plauso particolare va al Bia, che ha abbassato il proprio personale di altri tre minuti... una macchina che viaggia rifornendosi di volontà.
Il General, invece ha fatto innamorare ventidue ragazze (una anche negli ultimi 97 metri dei complessivi 21.097) e, mentre noi ci strafogavamo al pasta party, lui si è ritirato al Grand Hotel con il suo seguito di ancelle.
Ultima doverosa menzione: noi Latin Marathon Lovers abbiamo fieramente vinto uno dei premi partecipazione, per i gruppi con maggior numero di iscritti. Inimitabili.
sabato 12 novembre 2011
Nike Skylon
A differenza dei miei amici non amo correre sotto la pioggia ma in questo periodo, a Verona, la pioggia non da tregua e, quindi, per allenarmi, sono costretto a uscire.
L'unica consolazione è la compagnia delle mie inseparabili cuffiette nike, che uso molto spesso quando corro da solo.
Nell'ultima uscita, però, al terzo chilometro è successo l'irrimediabile.
La cuffietta destra ha smesso di suonare.
Ai più questo non avrebbe dato particolare fastidio ma al sottoscritto ha rovinato l'allenamento e da lì in poi ho cominciato a rivivere il disagio della ricerca della cuffietta perfetta che avevo già affrontato in passato.
Sono, infatti, passati ormai più di due anni da quando ho acquistato le mitiche Nike Skylon Flight HJ080.
L'unica consolazione è la compagnia delle mie inseparabili cuffiette nike, che uso molto spesso quando corro da solo.
Nell'ultima uscita, però, al terzo chilometro è successo l'irrimediabile.
La cuffietta destra ha smesso di suonare.
Ai più questo non avrebbe dato particolare fastidio ma al sottoscritto ha rovinato l'allenamento e da lì in poi ho cominciato a rivivere il disagio della ricerca della cuffietta perfetta che avevo già affrontato in passato.
Sono, infatti, passati ormai più di due anni da quando ho acquistato le mitiche Nike Skylon Flight HJ080.
Prima di arrivare al prodotto perfetto ho provato di tutto: Sony, Sennheiser, Akg e altro ancora.
Nel mondo delle cuffie per il running ho visto di tutto: archi rigidi da orecchio a orecchio, cuffie in-ear, cuffioni enormi, induttori ossei, ma alla fine nel mio caso la migliore soluzione si è rilevata una cuffia molto semplice, con archetto per le orecchie regolabile e leggerezza senza pari.
Una volta consegnatemi le ho studiate a fondo fino addirittura a creare un'elaborazione: ho inserito una mollettina, rubata da un'altra cuffia, per fissare il lungo cavo al colletto della maglietta o dello spolverino per evitare che il peso del filo cadesse direttamente sulle orecchie.
Ora però le Nike Skylon non sono più in produzione da ormai più di sei mesi.
La mia prossima sfida dunque, stavolta non propriamente sportiva, sarà cercare un nuovo fornitore che mi permetterà di correre nuovamente con la musica di Tullio De Piscopo a tutto volume.
Una volta consegnatemi le ho studiate a fondo fino addirittura a creare un'elaborazione: ho inserito una mollettina, rubata da un'altra cuffia, per fissare il lungo cavo al colletto della maglietta o dello spolverino per evitare che il peso del filo cadesse direttamente sulle orecchie.
Ora però le Nike Skylon non sono più in produzione da ormai più di sei mesi.
La mia prossima sfida dunque, stavolta non propriamente sportiva, sarà cercare un nuovo fornitore che mi permetterà di correre nuovamente con la musica di Tullio De Piscopo a tutto volume.
martedì 8 novembre 2011
I ragazzi di mezzo alla caccia del "personale"
Mentre cade il governo, crolla l'economia, esplode il mondo e le banche ci risucchiano in un buco nero da cui mai usciremo, noi continuiamo a correre.
Domenica, come anticipato, saremo a Riva del Garda per una mezza maratona da ben 3.000 (tremila!) iscritti.
Ecco il percorso.
Capeggiati dall'inossidabile Generale, addirittura ferito in un combattimento corpo a corpo la scorsa settimana, clodrunner ed io tenteremo di migliorarci, come vi aveva già anticipato qui il mio illustre collega.
Apro una parentesi tecnica.
Domenica scorsa, fradici dopo l'allenamento e bisognosi di vestiti asciutti, abbiamo dato spettacolo di noi, mostrando le nostre vegogne sulla pubblica piazza.
Sull'onda di questa dilagante nudità, domenica a Riva correremo senza veli.
Chiudo una parentesi tecnica.
Per aspera ad astra.
lunedì 7 novembre 2011
A volte è così semplice
Spesso ci abbiamo pensato anche noi.
Questo personaggio ci ha preceduto. Certo che poteva almeno arrivare primo!
Leggere, sulla Gazzetta, per credere.
domenica 6 novembre 2011
Outruncancer
Ogni tanto anche noi sappiamo essere seri.
Brevemente vorrei dare la dovuta pubblicità ad un'iniziativa che ci è stata segnalata da una nostra amica: outruncancer.
Questo ragazzo il prossimo anno correrà 20 maratone in 29 giorni.
L'obiettivo è dei più nobili: raccogliere fondi per “Cancer Council Australia NSW” che aiuta le persone colpite da cancro.
Le maratone saranno una per ogni regione d'Italia, iniziando dalla maratona di Roma del 18 marzo 2012 e finendo con la maratona di Milano del 15 aprile 2012.
Il 14 aprile 2012 sarà in Veneto a correre la maratona a Verona e noi, che abbiamo appena preso contezza di questa ammirevole impresa, cercheremo di fare qualche km con lui.
Come leggerete sul suo sito, vi invitiamo a correre con lui e ad offrire, secondo le vostre disponibilità, il vostro aiuto logistico, economico, ma soprattutto umano.
Anche un piccolo aiuto può essere grande.
Questo il sito per la raccolta fondi: link.
giovedì 3 novembre 2011
Allenarsi in un film horror
Ieri sera, tanto per cambiare, sono andato a correre.
Sulle ali dell'entusiasmo della sera precedente volevo allenarmi nuovamente in salita, però aumentando un po' la pendenza.
Abbandonato malamente dai miei compari, per dimostrare che sono come Romeo (er mejo del colosseo) sono andato da solo.
Mi sono avventurato nelle colline intorno a Quinzano e mi sono divertito UN CASINO!
Buio pesto.
Lucetta in fronte.
Nebbiolina leggera che ti bagna barba e capelli.
Nessuno per strada.
La sensazione era quella di essere, come da titolo, in un film horror. Tipo the blair witch project.
Fantastico. Dopo 18 orgogliosissimi km e una quantità di risotto oltre i limiti dell'immaginario conosciuto, sono andato dritto al cinema bianchini (sotto le coperte e sopra i cuscini).
mercoledì 2 novembre 2011
Nuova passione: salita
E chi lo ferma più?
I nostri assidui lettori sapranno che il Bia è una persona entusiasta, gran trascinatore. L'ultima invenzione sono le salite. Già dall'esperienza trail running si intuiva una passione per il saliscendi, che ormai è sfociata in allenamenti specifici.
Ieri sera, ad esempio, siamo partiti in gruppo stile squadra di calcio per arrampicarci sulle "torricelle". Le torricelle sono le colline che chiudono a nord il centro di Verona, note per la salità che ha ospitato i mondiali di ciclismo del 2004.
La strada non è particolarmente pendente o impegnativa. Lo sono invece le "lasagne", cioè quegli stradelli stretti e spesso non asfaltati che attraversano le colline con salite molto pronunciate.
Ovviamente le lasagne sono il nostro pane quotidiano (metafora tutta culinaria) e chi va più veloce fa le ripetute andando periodicamente a ripescare chi è più indietro.
La regola non scritta, l'ho capito, è "almeno una salita alla settimana".
Il nuovo trend, comunque, non mi dispiace. Penso che Max invece avrebbe qualcosa da ridire, anche perché è chiaro che salita d'inverno diventerà inevitabilmente trail d'estate...
Incidentalmente, ho trovato un sito di sicuro interesse in tema: http://dislivellopositivo.com/ .
P.S.: il General è chiaramente un grimpeur.
P.S.: il General è chiaramente un grimpeur.
martedì 25 ottobre 2011
Allenamento da marines
Diluvio universale.
Allenamento di 10km, compresa una bella salita di circa 4km.
Buio. Pioggia. Fradici. Clodrunner mezzo nudo che si asciuga nel corridoio di casa mia.
Divertimento allo stato puro, sono questi momenti che mi fan ricordare perchè ho deciso di iniziare a correre.
lunedì 24 ottobre 2011
Il nuoto questo sconosciuto
Noi corriamo.
Questo si era capito.
Da quest'estate però, con qualche barlume di regolarità, andiamo anche a nuotare.
Certi vanno una volta a settimana, certi due volte e uno invece, il General, va tutti i giorni - con il suo jet privato - direttamente nella piscina per nudisti dell'hotel "Only Naked Aparthotel" a Cap d'Agde.
Devo dire che ero molto scettico sui benefici del nuoto per un runner, ma devo ricredermi.
Il fiato migliora ancora di più e tanti piccoli e fastidiosi indurimenti muscolari e contratture spariscono come per magia una volta usciti dall'acqua.
Nuotare in mare col sapore di sale è ancora meglio.
Poi mi vado a sdraiare, vicino a te.
C'è addirittura chi (non facciamo nomi, vero max?), dopo le prime due bracciate stava già pensando a gare di triathlon in sperduti posti dell'est europeo.
Ma, semmai, il pensiero si può fare solo per l'ironman.
Prima o poi ci toccherà.
venerdì 21 ottobre 2011
Sempre e solo orizzonti di gloria
Come promesso, non abbiamo abbandonato il campo.
Nonostante la battuta d'arresto subita sull'altra sponda dell'Adriatico, siamo carichi di stimoli. Il General, carichissimo dopo aver siglato il Personal Best alla Padova21, si è iscritto d'istinto alla Garda Trentino Half Marathon e la truppa l'ha imitato.
La rinomata mezza maratona trentina è classica meta dei fondisti veronesi e richiama un gran numero d'iscritti per gareggiare sulle bellissime sponde del Lago di Garda. Ci saranno anche un bel numero di Latin.
Il tracciato è piuttosto scorrevole, quindi siamo tutti intenzionati a bruciare il nostro record personale: almeno ci si prova!
In questo momento il più in forma è certamente il Bia, che la settimana scorsa ha caricato di brutto, chiudendo con la bellezza di cinque allenamenti.
SuperMax invece dice di lavorare tantissimo, ma non gli crediamo perché migliora troppo ad ogni gara.
Io non riesco ad andare oltre le tre sedute settimanali, ma cerco di fare almeno due sedute a quella che per me è alta intensità.
Ora mi fingo allenatore e stabilisco gli obiettivi per la gara:
Bia 1h31' (4'20"/km)
SuperMax 1h31'-1h32" (4'20"-4'21"/km)
Clod qualsiasi cosa sotto 1'24" (sotto i 3'59").
E il General?
Beh, il General è il General, pertanto decide da solo!
P.S.: aperta la discussione per la maratona primaverile. Amburgo in pole position.
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martedì 18 ottobre 2011
Kilian Jornet
Questo ragazzo ha ben cinque anni meno di me, è quindi della classe del 1987 ed è un fenomeno.
Scialpinista e skyrunner spagnolo (per chi non lo sapesse gli spagnoli dominano in queste discipline estreme), io l'ho conosciuto guardando il film su Marco Olmo.
Kilian, infatti, ha come fiore all'occhiello la vittoria di ben tre edizioni dell'Ultra Trail Tour del Monte Bianco: 2008-2009-2011.
Dopo l'era Olmo è iniziata l'era Jornet.
Nel suo palmares spicca il record della traversata dei Pirenei in poco più di 8 giorni e la vittoria della Dolomites Skyrace nel 2008.
Siamo sulla sua strada dato che quest'anno clodrunner ed io ci siamo piazzati a ridosso dei primi proprio nella sopracitata gara dolomitica.
A ridosso proprio.
Eravamo lì.
Per concludere vi informo che lo scorso anno è stato campione mondiale si Skymarathon ed Ultra Skymarathon.
Bazzecole.
lunedì 17 ottobre 2011
Caporetto
A volte le cose non funzionano e nulla sembra andare per il verso giusto. Dopo indecisioni, ritardi, proroghe, mal di testa, annunci e prenotazioni... non andremo a Podgorica.
Il piano predisposto dal General, prevedeva infatti una serie di serate alternative, in cui egli avrebbe goduto in esclusiva della compagnia di splendide ragazze in luoghi dove la sua fama non lo precede e, per tale ragione, avrebbe potuto lasciarsi andare. Noi gli avremmo fatto da pretoriani, vigilando rigorosamente fuori dalla porta (insonorizzata).
Tuttavia il piano è fallito.
Le animatrici della serata dovevano essere le famose sorelle Knezevic. Proprio in queste ultime settimane, però, sono balzate agli occhi della cronaca le dichiarazioni di Katarina, relativamente alla sua relazione sentimentale con il Presidente operaio.
Siamo rimasti di sasso.
Nessuno aveva mai osato un affronto tale al General.
In qualità di segretario pretoriano ho passato giorni d'inferno tra telefonate ed email con il Rag. Spinelli ed il Cons. Reg. Minetti, ma non sono giunto ad alcuna soluzione diplomatica.
Questa volte si batte in ritirata.
Rinunceremo alla conquista del Montenegro, ma è solo la sconfitta di una battaglia.
La guerra è ancora lunga.
domenica 16 ottobre 2011
100 anni e 42,195km
Oggi mi sono imbattuto quasi per caso nella notizia di un Indiano di 100 anni che parteciperà alla maratona di Toronto. Il primo pensiero che mi è passato per la testa è stato "voglio arrivare a 100 anni e poter affrontare addirittura una maratona... magari non con un cappello da 2 chili in testa".
martedì 11 ottobre 2011
Mezza maratona di Padova - la rinascita degli dei
Domenica scorsa (9.10.11 n.d.r.) abbiamo portato a compimento l'ennesima impresa della nostra ormai gloriosa, e quasi inimitabile, carriera podistica.
Senza una preparazione ad hoc, senza organizzazione e senza vestiti siamo andati alla conquista di Padova, per gli amici PD.
La Padova 21 era alla prima edizione e gli organizzatori meritano numerosi complimenti.
Sono serio.
Una volta tanto.
La nostra triennale esperienza relativamente ad impegni agonistici di running, trail running e stupid running, ci permette, infatti, di raffrontare le varie gare e sputare sentenze e giudizi.
In confronto a competizioni molto più blasonate - come la Mezza maratona di Milano o la Straverona sotto le stelle - la Padova 21 mette la freccia, sorpassa e si allontana da sola verso il traguardo.
Certo c'è da dire che il numero di iscritti, circa 700, ha reso probabilmente più semplici i movimenti della macchina organizzativa, però il lavoro - e soprattutto la passione - di chi si è impegnato per questo evento non deve essere sminuito.
Una giornata bellissima ed un tracciato molto veloce han fatto il resto.
Buoni tempi per tutti:
- Clod 1h 25min 15sec
- Io 1h 33min 07sec
- Max 1h 33min 18sec
- Generàl 1h 52min 14sec.
Per dovere di cronaca c'è da dire che un supporter del Generàl l'ha aggredito a 1km dall'arrivo cercando di rubargli - per farne un prezioso cimelio - il perizoma che il nostro condottiero indossa sempre durante le gare.
Ma questa è un'altra storia.
Per di più una storia porno.
mercoledì 28 settembre 2011
Lupatotissimaaa
Quest'anno con il gruppo dei Latin abbiamo partecipato alla Lupatotissima, la celebre staffetta su pista 24x1ora che si svolge annualmente a San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona.
Dico celebre perché nella squadra numero 1, tra i 24 staffettisti si annoverava il mitico Giorgio Calcaterra, fresco vincitore del mondiale 100km!
La Lupatotissima è l'appuntamento imperdibile del Veneto che corre, con svariate squadre dal Padovano e dal Vicentino. C'è chi la corre per vincere e chi la corre per puro divertimento: molte società infatti presentano una squadra "A" competitiva ed una squadra "B".
Noi avevamo una sola squadra, che era comunque una squadra B! La cosa, in ogni caso, è piuttosto irrilevante, perché alla Lupatotissima si va soprattutto per respirare il clima.
Staffettisti velocissimi, medi e lentissimi, corrono insieme la loro frazione nel massimo rispetto reciproco, accuditi e assistiti dai compagni di squadra a bordo pista. Nei gazebo sull'erba se magna e se beve, in compagnia di mogli, figli, fidanzate, parenti, amici e perditempo... e per ventiquattrore la pista lupatotina è la più viva notte bianca dell'anno!
Appena arrivati con il Mentore abbiamo cominciato a fare i conti sulla media da tenere. Neanche a dirlo: la sagra dell'ignoranza. Diciamo solo che le proporzioni le abbiamo dimenticate al termine delle scuole medie. O forse non le abbiamo mai sapute.
Tra novelli Bikila e qualche signore con panza prominente, insomma, ce n'era per tutti i gusti. Noi, come orma da abitudine, siamo stati "nel mazzo": 14.8 km complessivi per Clod e 14 km per Max e Bia.
Non avevamo mai corso in pista, esclusa qualche sporadica ripetuta mal gestita, e per tal motivo la prestazione ci soddisfa abbastanza. Diciamo abbastanza perchè rimane comunque la sensazione - comune a tutti e tre - di essersi tenuti un po' troppo per timore di scoppiare nel bel mezzo della selva oscura.
Da segnalare che, a rendere il tutto più epico, mentre noi staffettisti occupavamo le tre corsie interne, le restanti corsie esterne erano presidiate dai cosiddetti zombie: personaggi che da soli (sic!) hanno corso ininterrottamente per 24, interminabili, ore. Durante le nostre staffette abbiamo potuto ammirare alcuni di questi irriducibili i quali, durante la gara, consumavano un misero pasto che, iniziata la digestione, restituivano integralmente alla natura.
Ai posteri l'ardua sentenza.
n.b. Presente all'appello anche l'alieno, che ci pedina per umiliarci ad ogni nostra gara, il quale ha concluso con bel 17,2 km in saccoccia. Bravo alien!
Clod, Max e Bia
Tra novelli Bikila e qualche signore con panza prominente, insomma, ce n'era per tutti i gusti. Noi, come orma da abitudine, siamo stati "nel mazzo": 14.8 km complessivi per Clod e 14 km per Max e Bia.
Non avevamo mai corso in pista, esclusa qualche sporadica ripetuta mal gestita, e per tal motivo la prestazione ci soddisfa abbastanza. Diciamo abbastanza perchè rimane comunque la sensazione - comune a tutti e tre - di essersi tenuti un po' troppo per timore di scoppiare nel bel mezzo della selva oscura.
Da segnalare che, a rendere il tutto più epico, mentre noi staffettisti occupavamo le tre corsie interne, le restanti corsie esterne erano presidiate dai cosiddetti zombie: personaggi che da soli (sic!) hanno corso ininterrottamente per 24, interminabili, ore. Durante le nostre staffette abbiamo potuto ammirare alcuni di questi irriducibili i quali, durante la gara, consumavano un misero pasto che, iniziata la digestione, restituivano integralmente alla natura.
Ai posteri l'ardua sentenza.
n.b. Presente all'appello anche l'alieno, che ci pedina per umiliarci ad ogni nostra gara, il quale ha concluso con bel 17,2 km in saccoccia. Bravo alien!
Clod, Max e Bia
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domenica 25 settembre 2011
Clamoroso a Berlino. Record del mondo.
Oggi record del mondo sulla distanza regina.
Il keniano Patrik Makau ha concluso la maratona di Berlino - famosa per essere una maratona "da tempo" - in 2h 3min 38sec.
"Alla partenza non mi sentivo benissimo avrebbe dichiarato il giovane".
Sic!
"Clamoroso al Cibali" avrebbe detto il buon Sandro Ciotti.
Per una stella che nasce, un'altra tramonta: Haile Gebrselassie (primatista in carica con 2h 3min 59sec) dopo aver retto per 27 km il ritmo del rivale ventiseienne, prima è scoppiato, poi si è dovuto ritirare.
Onore a Gebre.
mercoledì 21 settembre 2011
Scene di ordinaria follia
Gara di corsa sulla strada più ripida del mondo.
Guardate le foto, altroché trail running!
Non aggiungo nulla, se non un semplice dettaglio: pendenza media 35%.
lunedì 19 settembre 2011
La disfatta di Castelnuovo
La spedizione balcanica sottodescrittavi, come le altre già vittoriosamente portate a termine, necessita di una preparazione psicofisica tale da permetterci di sconfiggere il nemico e ritornare in patria vittoriosi, a seguito del Generale e del suo bianco destriero.
La preparazione, però, questa volta più di tutte, rischia di essere errata e superficiale.
Il rischio di una Caporetto è assai alto, il nostro condottiero rischia di passare dall'onorevole paragone con l'illustre imperatore francese ad il ben più ruvido accostamento col generale Cadorna, responsabile di una delle sconfitte più brucianti che l'italico regno possa annoverare.
Il perchè è presto detto.
Ieri mattina doveva iniziare la nostra trionfale marcia con circa 30km a Castelnuovo del Garda, impresa per cui già in settimana ci eravamo equipaggiati ed organizzati.
Eventi fuori dal nostro controllo, però, non ci hanno permesso di portare a termine la missione affidataci dal comando supremo.
L'11 aprile del 1848, vi ricordo, le truppe del feldmaresciallo Radetzky assalirono e trucidarono, proprio a Castelnuovo del Garda, i volontari lombardi giunti in terra veneta per liberarci dall'oppressore austriaco già sconfitto durante l'assedio di Milano.
Noi ieri dovevamo vendicare quell'eccidio e riprenderci un territorio già nostro fin da tempo immemore.
La storia lo richiedeva, le anime dei nostri fratelli scomparsi meritavano di veder lavata la loro brutale sconfitta col sangue del nemico.
Purtroppo non è stato così.
Siamo stati pavidi.
Venuta meno l'egida guida del nostro pluridecorato condottiero, le truppe, sentitesi perdute, si sono sparpagliate sul territorio senza riuscire a coordinarsi nell'attacco.
Ingannato da nettari allucinogeni e veneri desnude, il vecchio Generale, ha lasciato che le sue ormai stanche membra venissero dolcemente cullate dalle esperte mani della signora Circe, una donzella di bell'aspetto al cui fascino egli non sa resistere.
Max per primo, disorientato dagli innumerevoli balzelli che il regio governo ha imposto ultimamente, ha con me intrapreso una spedizione sull'Adige volta a minare la diga del Chievo onde impedire al nemico di entrare in città. Senza alcuna forma di coordinamento, feriti e senza forze, abbiamo disperso le nostre energie e siamo stati catturati, lui dopo un'avanzata di 13km mentre io, grazie alla mia astuzia, ho oltrepassato le linee nemiche cadendo prigioniero solo dopo 20km.
Ora siamo entrambi detenuti a Venezia col carbonaro Silvio Pellico.
Clodrunner invece, in preda ad un'impeto incontrollabile, si è recato fin sulle rive del lago di Garda dove, alla testa di un piccolo manipolo di soldati fedeli al vecchio governante della nostra città, è riuscito a respingere il nemico, il quale dopo ore di assedio nel piccolo paese di Costermano, si è veduto costretto alla resa.
Dopo aver persino negato agli sconfitti l'onore delle armi, la ferocia del giovane si è volta verso la città.
Convinto di trovar campo libero, e non sapendo che invece i suoi commilitoni avevano malamente fallito i compiti assegnati, ha percorso 30km lasciando dietro di sè un scia di morti, ma non è riuscito a liberare la roccaforte di Castelnuovo.
La vergogna che tutti proviamo nell'aver fallito l'impresa potrà essere lavata solamente respingendo l'invasione ottomana che è ormai giunta alle porte del Montenegro.
venerdì 16 settembre 2011
Il rito dell'iscrizione - Podgorica
Ieri sera abbiamo reiterato quel rito che si ripete circa ogni sei mesi. Mi piacerebbe, per una volta, dare ai lettori del blog una versione fedele della serata di ieri.
Dopo trecento pagine di email - tutte intercettate, secretate e conservate negli archivi del Ministero dell'Interno in quanto tra gli indirizzi figura quello del General - abbiamo preso la fatidica decisione alla quale è seguita ineluttabile l'iscrizione.
Per espletare ogni formalità, il Conte Cadachi ci invitò a cena nella sua residenza cittadina. Consegnate le chiavi della mia Aston Martin al parcheggiatore, salii la scalinata al culmine della quale mi accolse il maggiordomo, il quale, confermandomi di aver già avvisato il Conte del mio arrivo, mi fece accomodare nel salotto adiacente l'androne d'ingresso, offrendomi un Martini Dry per sopportare l'attesa.
Tuttavia, in un attimo, mi raggiunse il Conte, nella sua tenuta informale senza cravatta, segno di grande stima, in quanto Egli abbandona l'orpello soltanto quando riceve dei veri amici. Appena seduti sui comodi divanetti Luigi XVI uno squillo di trombe annunciò l'imminente arrivo del General, che infatti in un batter di ciglio fece capolino nella sala, quasi travolgendo con il suo fare guascone il maggiordomo, seguito dal silenzioso e dimesso Cavalier Bia.
Completa la riunione, il Conte ci introdusse nella camera da pranzo per pasteggiare velocemente prima di metterci al lavoro. Le laute portate, all'altezza del lusso di cui si contorna il Cadachi, vennero servite da un'ineccepibile servitù, silenziosa, riservata e mai invadente. Doti apprezzate dal General, che non si trattenne nel complimentarsi con il nostro ospite. Ma non val la pena di intrattenersi su vacui dettagli. Non appena ebbimo cenato ci trasferimmo nella sala dedicata alle riunioni, dove il Conte, maneggiando con maestria i potenti mezzi tecnologici a sua disposizione, iscriveva tutti alla nuova spavalda impresa. Devo dire destreggiandosi con supremi astuzia e acume nelle difficoltà poste dal rozzo modo di esprimersi degli abitanti della provincia dell'Impero Ottomano.
Le capacità e la rete internazionale di conoscenze del Conte ci furono altresì di aiuto al momento della scelta dei locali dove riposeremo a Podgorica. Con non più di un paio di telefonate ed aver premuto dei pulsanti su una tastiera elettronica, sistemò la pratica lasciandoci spettatori del suo successo: alloggeremo nell'arabesca residenza estiva che fu di Solimano il magnifico, ospiti dell'odierno proprietario, che per la verità è oggi un rozzo oligarca russo. Va detto però, che il General ha potuto trovare anche in questa coincidenza un aspetto a lui gradito, poiché sembra che l'oligarca sia sempre attorniato da splendide ragazze.
martedì 13 settembre 2011
Mi hanno battezzato: sono un trail runner!
Non so veramente come ho fatto a farmi convincere, ma alla fine anch'io ho ceduto alla tentazione.
Ho provato il trail running.La mattina, appena arrivato alla consegna pettorali a Caprino Veronese, mi sentivo abbastanza tranquillo (data anche la mia giovane età) e quando poi sono salito sul pullman diretto a Malcesine mi sono caricato a più non posso e mi son sentito pressochè invincibile.
Arrivato alla partenza in cima alla funivia ho guardato lo splendido paesaggio e non ho potuto che rimanere a bocca aperta: ero felice di trovarmi lì.
Arrivato alla partenza in cima alla funivia ho guardato lo splendido paesaggio e non ho potuto che rimanere a bocca aperta: ero felice di trovarmi lì.
Ancora per poco.
Partiti.
Non appena ho messo il piede sulla prima roccia mi sono detto: "qui alla fine non ci arriverò mai...".
Mi passano circa venti persone che si allontanano con un passo che non avrei mai potuto tenere, ma li lascio andare pensando che tanto li avrei recuperati una volta in piano. Invece pensavo male. Al decimo chilometro ero più o meno da buttare.
Oltre alla fatica anche l'attrezzatura mi stava abbandonando.
Il camelback da mountain bike comprato il giorno prima non era adatto alla corsa e dovevo tenerlo fermo con le mani all'altezza delle spalle, inoltre sentivo ogni minimo sassolino sotto le scarpe che poi si sono anche rotte sul davanti.
Arrivato al primo rifornimento la domanda che rivolgo agli organizzatori è relativa al distacco da me accumulato.
La risposta mi lascia di buon umore: solo 30 minuti dai primi.
Credevo peggio.
Stava andando tutto bene, ma invece, più o meno al tredicesimo chilometro, senza nessuno da seguire, mi perdo ad un bivio senza segnalazioni e finisco in un dirupo con qualche capretta che mi fa ciao.
Con questo fuori programma perdo un paio di posizioni che, però, recupero velocemente in prossimità del rifugio Fiori del Baldo, dove un organizzatore mi indica la direzione: una salita con il filo elettrificato tra i piedi.
Eccoci al dunque. L'apice della gara.
Non trovando cartelli da seguire, mi affido a quello che mi dicono i passanti e gli altri corridori. Purtroppo proprio aggregandomi ad altri mi perdo nuovamente. Ad un bivio loro scendono ed io con loro.
Brutta scelta.
Dopo pochi km di discesa tra sentiero e asfalto mi ritrovo a Prada e cioè a 13 km dall'arrivo.
Imprecazioni di tutti e chiamata agli organizzatori per richiedere di essere recuperati. La nostra gara era finita.
Tantissima fatica, vesciche, scarpe rotte e nemmeno la soddisfazione di arrivare.
Però l'ottima compagnia dei miei amici, i paesaggi incantevoli ed un buon allenamento hanno reso questa domenica, una domenica bestiale.
Partiti.
Non appena ho messo il piede sulla prima roccia mi sono detto: "qui alla fine non ci arriverò mai...".
Mi passano circa venti persone che si allontanano con un passo che non avrei mai potuto tenere, ma li lascio andare pensando che tanto li avrei recuperati una volta in piano. Invece pensavo male. Al decimo chilometro ero più o meno da buttare.
Oltre alla fatica anche l'attrezzatura mi stava abbandonando.
Il camelback da mountain bike comprato il giorno prima non era adatto alla corsa e dovevo tenerlo fermo con le mani all'altezza delle spalle, inoltre sentivo ogni minimo sassolino sotto le scarpe che poi si sono anche rotte sul davanti.
Arrivato al primo rifornimento la domanda che rivolgo agli organizzatori è relativa al distacco da me accumulato.
La risposta mi lascia di buon umore: solo 30 minuti dai primi.
Credevo peggio.
Stava andando tutto bene, ma invece, più o meno al tredicesimo chilometro, senza nessuno da seguire, mi perdo ad un bivio senza segnalazioni e finisco in un dirupo con qualche capretta che mi fa ciao.
Con questo fuori programma perdo un paio di posizioni che, però, recupero velocemente in prossimità del rifugio Fiori del Baldo, dove un organizzatore mi indica la direzione: una salita con il filo elettrificato tra i piedi.
Eccoci al dunque. L'apice della gara.
Non trovando cartelli da seguire, mi affido a quello che mi dicono i passanti e gli altri corridori. Purtroppo proprio aggregandomi ad altri mi perdo nuovamente. Ad un bivio loro scendono ed io con loro.
Brutta scelta.
Dopo pochi km di discesa tra sentiero e asfalto mi ritrovo a Prada e cioè a 13 km dall'arrivo.
Imprecazioni di tutti e chiamata agli organizzatori per richiedere di essere recuperati. La nostra gara era finita.
Tantissima fatica, vesciche, scarpe rotte e nemmeno la soddisfazione di arrivare.
Però l'ottima compagnia dei miei amici, i paesaggi incantevoli ed un buon allenamento hanno reso questa domenica, una domenica bestiale.
P.S: la foto nel post è stata scattata poco prima della partenza dall'arrivo della funivia Malcesine Monte Baldo.
lunedì 12 settembre 2011
Sulle creste del Monte Baldo - BTR '11
Probabilmente ieri abbiamo concluso la nostra stagione di gare di trail.
Dico probabilmente perchè con questo caldo libico che non molla e la neve che non scende, un po' di sano trail running è il modo migliore per rimanere in stretto contatto con la dea montagna.
Intanto proseguiremo con una serie di uscite di allenamento serale, poi si vedrà.
La gara è stata davvero bella, noi abbiamo fatto il percorso corto da 25km con partenza dalla stazione a monte della funivia di Malcesine ed arrivo a Caprino Veronese dopo una lunga e suggestiva corsa divisa in due parti:
- la prima sulle creste ad arrampicarsi e cercare di correre tra le rocce e i sassi;
- la seconda giù a bomba dall'ultima cresta con le rotule in gola e le caviglie al posto dei gomiti.
Panorami mozzafiato che, pur conoscendoli, mi lasciano sempre a bocca aperta.
E' stato tutto divertente, compreso lo scherzo di qualche simpatico buontempone che ha rimosso un po' di cartelli che segnavano il percorso facendo sbagliare strada a molti partecipanti, noi compresi.
Spero ti colpisca un cagotto fulminante.
Clodrunner è arrivato terzo ed io mi sono piazzato settimo.
Pacche sulle spalle, indigestione di thè verde, pastasciutta offerta e tutti a casa!
p.s. ho appositamente omesso di raccontarvi la prima esperienza di trail running di Max - che questa volta è venuto con noi senza sapere il perchè - in quanto ci tengo che ve la racconti direttamente lui, non voglio sottrargli questo onore/onere.
p.p.s. il nostro amico alieno ha vinto la gara lunga da 35km, davanti al campione in carica ed arrivando in mezzo a due ali di folla urlanti con ragazze che gli lanciavano reggipetti sul podio. Complimenti a lui, ogni giorno che passa è sempre più un marziano. Bravo alien!
Siamo una squadra fortissimi.
sabato 10 settembre 2011
giovedì 8 settembre 2011
Podgoricki maraton 2011
La nostra disorganizzazione sta raggiungendo livelli mai conosciuti prima dal genere umano.
Probabilmete è contagiosa anche.
Sta di fatto che vogliamo fare una maratona in autunno come al solito, ma, per vari motivi, non ci siamo ancora iscritti.
Inizialmente non riuscivamo a decidere che gara fare, poi, una volta deciso (Podgorica n.d.r.), nessuno si è dimostrato particolarmente convinto dell'operazione.
Serviva una svolta, un segno del destino che ci indicasse che quella montenegrina fosse effettivamente la giusta via da percorrere. Ma il segno divino non arrivava nonostante i riti - quasi tutti di natura sessuale - compiuti dal Generàl.
Col cuore ormai colmo di sconforto abbiamo abbandonato il discorso.
Pareva quasi una tacita rinuncia, ci sentivamo come Napoleone in Russia.
Forte, ma impotente.
E quindi sconfitto.
Quando ormai l'esilio a Sant'Elena pareva l'unica soluzione rimasta, la famosa luce si è finalmente accesa.
Max ieri sera, stanco di guardare film per adulti, ha inviato una mail all'organizzazione gara per ottenere informazioni, dato che dal sito certi passaggi risultavano essere oscuri.
La risposta ci ha caricato e la decisione è presa.
Lunedì ci iscriviamo.
Riporto qui la mail inviataci dall'organizzazione:
"Hi mr XXXXX,
1. for participation on the 18th Podgorica Marathon all athletes pay tax
off 10 euro per person.This tax You can pay in the Podgorica, one day
before a Marathon whowill started 30.Octobar 2011.
2. Organizers secured accomoditation
3. Your transfer ticket You pay
4. Iff You want to participation on the 18TH PODGORICA MARATHON YPU CAN
SEND PERSONAL DATA
A) full name and sex
b) date off birth
c) passport number and copy off first passport page
d) best results off athlete
After we recived this information, We will invitation for You and Your
friend - athletes who eant perticipation on the Podgorica Marathon.
Best regards
XXXXX XXXXX
MANAGER OFF 18TH PODGORICA MARATHON".
1. for participation on the 18th Podgorica Marathon all athletes pay tax
off 10 euro per person.This tax You can pay in the Podgorica, one day
before a Marathon whowill started 30.Octobar 2011.
2. Organizers secured accomoditation
3. Your transfer ticket You pay
4. Iff You want to participation on the 18TH PODGORICA MARATHON YPU CAN
SEND PERSONAL DATA
A) full name and sex
b) date off birth
c) passport number and copy off first passport page
d) best results off athlete
After we recived this information, We will invitation for You and Your
friend - athletes who eant perticipation on the Podgorica Marathon.
Best regards
XXXXX XXXXX
MANAGER OFF 18TH PODGORICA MARATHON".
L'estate è finita.
Alziamo la testa e corriamo tutti nei Balcani.
lunedì 5 settembre 2011
Il rientro
Finite le vacanze, ho ritrovato la compagine di mezzocaffè completamente trasformata.
Marathon Bia ha passato i suoi giorni al mare tra corsa e nuoto in acque aperte, vivendo come un romantico eroe naturalista (non so se anche naturista). Per far meglio comprendere l'epicità della saga dal Bia racconterò un aneddoto. Un mattino di una brillante giornata di sole il nostro paladino si recava in un'amena spiaggia sicula in compagnia della sua dolce metà. Dopo un lungo arrovellamento al sole tra baci ed abbracci affettuosi (12 secondi) nel torrido clima, egli si protendeva verso le chiare e fresche acque per trovare appagante ristoro, salutando la sua amata con la mano. Senza nemmeno fare caso al tempo che correva inarrestabile, con grande foga nuotava e nuotava sino a rendersi conto di essersi spinto un po' troppo in là. Trascorsa circa un'ora e mezzo dall'inizio del bagnetto, tornava a piedi dalla propria bella, trovandola in lacrime mentre scrutava l'orizzonte e già immaginava la sventura di un amore precocemente perduto. Ora il Bia nuota regolarmente, fa push-ups, corre, corre, corre.
Mr MaxCappa, invece, ha cambiato lavoro ed è ora in forze in un'azienda moderna e performante, con obiettivi chiari e precisa mission, competitività al punto giusto, always on the edge. Questo cambiamento lo ha reso un lavoratore impegnato ed arrembante, dall'impeccabile completo blu e dal fisico asciutto. Ama vivere bene, ma contemperando i piaceri della gola con le necessità della salute, mangiando sano ed in maniera equilibrata. Per il manager del 2000 la corsa non basta più: una bicicletta usata, ma che sembra nuova di zecca, completa l'inventario delle attrezzature sportive suscitando interesse in nuove imprese. Alla bicicletta Max ha sposato l'iscrizione ad un corso di nuoto. Normalmente alla nuotata segue giro in bici, mentre alla corsa Max riserva sessioni ad hoc. Avete capito, la nuova chimera è il triathlon!
Quanto a me, arranco dopo gli scarsissimi allenamenti estivi. Ieri ho avuto un assaggio di trail con l'Alieno, il Bia e la Punta di Diamante ed arrancavo penosamente in ultima posizione nel vano tentativo di stare coi ragazzi. Inutile dire che l'Alieno nel frattempo percorreva il doppio della distanza, andando avanti e indietro più di un cane da riporto e facendo crollare ancor di più il mio già basso morale. In ogni caso è solo questione di tempo: tornerò, più forte di prima!
P.S.: Il General ha compiuto gli anni, ma non ci sono notizie delle imprese sportive.
mercoledì 31 agosto 2011
Baldo trail running 2011 - il ritorno dei vacanzieri
Le vacanze finiscono piano piano.
L'estate se ne va e si avvicina la stagione della neve.
La stagione della montagna. L'unica stagione che merita di esistere.
Noi che mai dimentichiamo i monti durante tutto l'anno non ci facciamo mancare nulla e l'11 settembre parteciperemo al Baldo Trail Running.
I percorsi possibili sono due: da 35km e da 25km.
Con un grande bagno di umiltà faremo il percorso da 25km. Il dislivello positivo è di soli mille mt, poi tanta discesa su un sentiero davvero bello che copre gran parte delle creste del Monte Baldo, il monte veronese per eccellenza che si affaccia sul Lago di Garda.
Onore alla regina montagna.
Onore alla regina montagna.
lunedì 29 agosto 2011
"Parli sempre di corsa"
Dopo circa otto mesi dalla data in cui l'ho ricevuto in regalo, sono riuscito a trovare il tempo di leggere il libro ricevuto da un amico che forse voleva lanciarmi un messaggio subliminale: "Parli sempre di corsa" di Linus, all'anagrafe Pasquale Di Molfetta.
Sono un fedele ascoltatore di Radio DeeJay da moltissimo tempo e ho seguito i diversi programmi condotti dal vecchio deejay che si definisce milanese di adozione. Quando ho saputo che sarebbe uscito un libro in cui avrebbe "parlato di corsa" non nascondo che mi sono molto incuriosito e la voglia di sapere quali sarebbero stati i temi trattati è stata subito evidente. Ho cominciato a pensare che, essendo l'autore uno che effettivamente parla sempre di corsa alla radio, il libro avrebbe raccontato nuove avventure e strane conoscenze fatte durante le gare in giro per il mondo.
Quasi subito, però, mi sono reso conto che non era quello che mi aspettavo. Sicuramente una bella operazione di marketing, ma speravo di più.
Probabilmente per i veri fans di Pasquale il libro potrebbe anche rivelarsi interessante ma al sottoscritto è sembrato più che altro una lode alla maratona di New York condita da una piccola quantità di consigli per diventare un "radical chic" del running.
Quasi subito, però, mi sono reso conto che non era quello che mi aspettavo. Sicuramente una bella operazione di marketing, ma speravo di più.
Probabilmente per i veri fans di Pasquale il libro potrebbe anche rivelarsi interessante ma al sottoscritto è sembrato più che altro una lode alla maratona di New York condita da una piccola quantità di consigli per diventare un "radical chic" del running.
Devo dire che, effettivamente, in una cosa l'autore è riuscito: ha acceso una certa curiosità in me riguardo alla maratona che molti definiscono "la più bella del mondo". La descrizione della gara è sicuramente piacevole, anche se si articola in modalità Linus-centrica (un po' glielo concedo ma quando è troppo è troppo), però nulla di nuovo rispetto a quanto leggo nei post dei tanti forum di running che si trovano online.
Sono convinto che Linus sia una delle persone che ha contribuito all'espansione della moda della corsa in Italia, ma questo porta con sè due aspetti, uno positivo e uno negativo.
Il primo è sicuramente quello che molte persone, diciamo "non in forma", abbiano cominciato ad alzarsi dal divano e a spostarsi nei parchi delle città; il secondo è che molti, forse i più, corrono solo per essere alla moda "come Linus".
Io penso che uno sport nobile come la corsa, dovrebbe essere praticato da chi, spinto dalla voglia di stare in forma, di stare in compagnia, di vivere la natura e magari di competere, trovi gioia nell'infilarsi le scarpette nella più fredda delle giornate d'inverno, quando fuori nevica e tutti i tuoi amici sono al bar per una cioccolata calda e non da chi vuole assomigliare ad un vip che ha trovato nella corsa un nuovo modo di fare business.
Ognuno tragga le proprie conclusioni.
Il primo è sicuramente quello che molte persone, diciamo "non in forma", abbiano cominciato ad alzarsi dal divano e a spostarsi nei parchi delle città; il secondo è che molti, forse i più, corrono solo per essere alla moda "come Linus".
Io penso che uno sport nobile come la corsa, dovrebbe essere praticato da chi, spinto dalla voglia di stare in forma, di stare in compagnia, di vivere la natura e magari di competere, trovi gioia nell'infilarsi le scarpette nella più fredda delle giornate d'inverno, quando fuori nevica e tutti i tuoi amici sono al bar per una cioccolata calda e non da chi vuole assomigliare ad un vip che ha trovato nella corsa un nuovo modo di fare business.
Ognuno tragga le proprie conclusioni.
mercoledì 10 agosto 2011
Marcia del Maggiolino
Approfitto del nostro Blog per pubblicizzare un evento podistico non competitivo per il quale svolgerò per la prima volta l'attività di supporto invece di quella di partecipante attivo.
Volkswagen Group Italia tramite il suo gruppo sportivo ha deciso di organizzare per Sabato 17 Settembre una gara podistica non competitiva aperta a tutti coloro che vogliono passare un pomeriggio di sport.
La partenza è fissata, come si vede dal volantino, alle 17 davanti alla sede di Volkswagen Group Italia in zona interporto. Sono previsti 2 percorsi: 6 e 10km che passeranno per Madonna di Dossobuono e zone limitrofe. L'iscrizione è di 2,50€ e ci saranno riconoscimenti per tutti.
Spero di vedere qualche faccia conosciuta e magari se mi vedete con una bandierina in mano fate un cenno o mandatemi pure a quel paese.
Volkswagen Group Italia tramite il suo gruppo sportivo ha deciso di organizzare per Sabato 17 Settembre una gara podistica non competitiva aperta a tutti coloro che vogliono passare un pomeriggio di sport.
La partenza è fissata, come si vede dal volantino, alle 17 davanti alla sede di Volkswagen Group Italia in zona interporto. Sono previsti 2 percorsi: 6 e 10km che passeranno per Madonna di Dossobuono e zone limitrofe. L'iscrizione è di 2,50€ e ci saranno riconoscimenti per tutti.
Spero di vedere qualche faccia conosciuta e magari se mi vedete con una bandierina in mano fate un cenno o mandatemi pure a quel paese.
martedì 2 agosto 2011
E se fosse Podgorica?
Ci stiamo organizzando, anzi disorganizzando, per la maratona autunnale.
Dopo un po' di disquisizioni varie, e visto soprattutto che non abbiamo tempo per studiare la faccenda, pare che il dado sia finalmente tratto.
Per motivi che non so spiegarmi neppure io, il 30 ottobre andremo a Podgorica capitale del Montenegro ertasi, nella sua obbligata veste di baluardo geografico, a difesa dell'Europa occidentale da svariati, anzi innumerevoli, tentativi di invasione ottomana.
Ecco il sito ufficiale della Podgoricki Maraton.
giovedì 28 luglio 2011
Il racconto di una gara dolomitica
Fino a quest'estate - pur essendo da circa tre anni un podista con qualche maratona all'attivo e altre varie garette - da quando abbiamo iniziato a correre solo un'esperienza mi era rimasta davvero nel cuore.
La prima.
La maratona di Parigi non me la dimenticherò mai.
La novità, la grandissima fatica data dall'allenamento nullo, l'incontenibile gioia finale e il non riuscire a camminare normalmente per una settimana.
Quest'anno però mi sono dovuto ricredere e ho corso ben due gare il cui racconto non ha nulla a che invidiare al contenuto delle pagine scritte da Edmondo de Amicis: la maratona di Tromso col sole di mezzanotte e la Dolomites Skyrace arrampicandosi verso l'Olimpo.
Non soffermandomi a parlare di Tromso, in quanto vi abbiamo già tediato abbastanza, richiamerò la vostra attenzione sulla nostra ultima esperienza dolomitica cercando di farvi capire perchè non la scorderò fino all'ultimo dei miei giorni.
I motivi sono tre.
Innanzitutto il gruppo.
Sette runners: Clodrunner, io, l'alieno, la punta di diamante e altri tre amici pazzi come noi. Anzi di più. Ce n'era per tutti i gusti, da quello attento ad ogni dettaglio, fino a quello (anzi quelli!) addirittura senza scarpe da trail e pronti a correre la gara in infradito.
In secondo luogo il contesto.
Dormire in tenda in preda ad una smisurata ilarità, vedere dei veri skyrunners al briefing il giorno prima della gara (e poi superarli il giorno dopo sulle montagne) e mangiare come dei pazzi al pranzo offerto dall'organizzazione la domenica pomeriggio.
In terzo luogo la gara.
Il percorso, il clima e le dolomiti.
Proprio quest'ultimo è il punto saliente della vicenda.
La Dolomites - che tra l'altro è una gara ufficiale del campionato del mondo di skyrunning - doveva partire dal centro di Canazei (mt 1450), salire al passo Pordoi (mt 2239), salire sulla forcella Pordoi (mt 2829), arrivare in cima al Piz Boè (mt 3152) e poi scendere di nuovo fino a Canazei.
Ma non bisogna mai fare i conti senza l'oste e, infatti, dalla notte di sabato ha iniziato a nevicare in quota e a piovere in valle. All'inizio eravamo tentati di tornare a Verona a prenderci gli sci, poi abbiamo pensato di rimanere lì e correre lo stesso.
L'organizzazione però è stata costretta a modificare il percorso proprio poco prima della partenza. Troppo pericoloso salire fino in cima al mondo con quel tempaccio.
Gli skyrunners però sono una razza tutta particolare e avrebbero venduto madre, padre, moglie e figli al mercato nero di Caracas pur di fare il tragitto originario. Anche a costo di metterci venti minuti per fare un km con la neve fino al ginocchio.
Ma la sicurezza va prima di tutto.
Dicono.
Quindi ci siamo accontentati di fare un bel saliscendi comprensivio di ben due passi dolomitici (!). Il passo Pordoi e il passo Sella.
Tra discese in fiumi di fango, nevicate trasversali e salite di circa il 18%-20% ci siamo proprio passati una domenica mattina di ordinaria follia.
Vorrei rendere meglio l'idea delle condizioni del tracciato, eccovi un paio di foto:
Su due cose siamo stati tutti d'accordo: gara bellissima e meno male che non siamo arrivati a 3000mt, sarebbe stata davvero dura, molto più del previsto.
Ma quel che conta è che l'anno prossimo ci proveremo di nuovo, questo è sicuro!
martedì 26 luglio 2011
Il video di un'impresa!
Nulla da dire.
Solamente da guardare.
Una vera faticaccia, ma la pelle l'abbiamo portata a casa!
lunedì 25 luglio 2011
Siamo ufficialmente skyrunners
Un post veloce, il resoconto della gara (Dolomites Skyrace 2011), lo faremo non appena riacquisteremo l'uso di arti superiori e inferiori (si, a volte scriviamo con i piedi).
Quasi tre anni fa clodrunner ed io iniziavamo a sproloquiare su queste pagine forti di un'esperienza podistica di circa 5km annuali.
Ieri abbiamo terminato con grande - anzi grandissimo - onore la suddetta gara, diventando ufficialmente skyrunners. Dico ufficialmente perchè la Dolomites Skyrace è una gara valida per il campionato del mondo di skyrunning. Nientepopodimeno!!
Noi stessi in primis siamo stupiti ed euforici. Pensare dove - e soprattutto come - eravamo qualche anno fa e dove siamo ora ci riempie di gioia.
Siamo proprio orgoglioni.
E ora, dopo che ci siamo autoproclamati campioni, torniamo a leccarci le ferite.
venerdì 22 luglio 2011
Ricicliamo le scarpe!
Fin dai nostri primi passi nel mondo della corsa ci è stato insegnato che un paio di scarpe deve avere una vita massima di 700km circa (certi poi dicono 800km, altri 600km, ma il succo non cambia), dopodichè diventano delle pantofole.
Si deformano, si bucano in punta e, soprattutto, perdono la loro ammortizzazione.
Quest'ultimo è proprio il motivo che deve costringere il runner a buttare le scarpe vecchie e comprarne di nuove. Fare l'errore di continuare a macinare km con scarpe distrutte vi porterà dritti all'inferno.
Le vostre articolazioni si spappoleranno, vi piegherete su voi stessi e sarete costretti a sostituire i preziosissimi arti inferiori con qualche succedaneo meccanico o gommoso per poter gareggiare ancora.
La seguente, dunque, sarà l'ultima soluzione percorribile.
Il problema che si pone per chi corre anche solo 50-60 km a settimana è l'accumularsi di scarpe rotte nello sgabuzzino, sotto il letto, nel bidet e nel forno.
Insomma non si sa più dove metterle.
Buttarle via pare sempre un peccato, magari non sono distrutte, ma sono semplicemente "scariche".
Quindi se non volete regalarle alla vostra fidanzata e non volete contribuire all'inquinamento smisurato del nostro pianeta, la soluzione è: www.esosport.it.
Qui si occupano di riciclo scarpe.Troverete una serie di punti vendita in tutta Italia ove portare le fedeli compagne di allenamento per dare loro l'ultimo saluto.
Compreso nel servizio verranno sparati alcuni colpi di fucile e vi verrà consegnata la linguetta della scarpa destra in una teca di cristallo.
Mi raccomando: riciclate, riciclate e riciclate!
mercoledì 20 luglio 2011
Mr. Bowerman
Non so quanti dei nostri lettori possano essere curiosi come il sottoscritto ma dopo circa 2 anni ho voluto vederci chiaro su uno dei quesiti al quale, per pigrizia, non ho mai voluto cercare risposta.
Le mie penultime scarpe da corsa sono state delle Nike Air Pegasus. Nonostante i molti chilometri percorsi e il buco sulla punta di una delle due instancabili amiche, sono ancora li. C'è sempre stato un quesito che ogni qualvolta le guardo mi risuona nella testa: "Chi ca..o è Bowerman?". Sulla suola, all'interno della scarpa, si nota un'immagine con il profilo di un uomo con un cappello e una scritta "Bowerman Series". La stessa scritta e lo stesso logo li ho rivisti altre volte, in altre scarpe, in vari negozi.
Dopo molto tempo finalmente ho trovato una risposta. Infatti Bill Bowerman "è stato un allenatore di atletica leggera e imprenditore statunitense, e fu inoltre co-fondatore della Nike" (fonte wikipedia). Il nostro amico Bill ha allenato vari atleti tra cui il famoso Steve Prefontaine, morto in un incidente d'auto a soli 24 anni e soggetto del film "Without Limits".
Bill Bowerman fondò la Nike con Philip Knight (studente di economia) nel '67 per importare scarpe dal Giappone. Le scarpe che importavano erano create dalla Onitsuka Tiger che ora chiamiamo tutti Asics. Dopo pochi anni, però, il vecchio Bill si è dedicato alla sperimentazione: è rimasto famoso nell'aver rovinato il waffle-iron della moglie (la macchina per fare la cialda bucherellata detta anche gauffre) nel tentativo di rendere più leggere le suole. Se ci pensate le suole delle Nike sono tuttora così!
Nel frattempo Mr Bowerman, in 24 anni di onorato servizio come allenatore alla Oregon University, è riuscito a vincere i campionati 23 volte e ad ottenere 4 titoli NCAA.
Ora che ho trovato risposta ad uno dei quesiti più importanti della mia vita posso andare avanti e comprarmi un nuovo paio di Pegasus "Bowerman Series".
P.S. del correttore di bozze: NO ALLE VESCICHE MADE IN NIKE, si a Valsoia.
martedì 19 luglio 2011
Cartolina da Stoccolma
Non appagato dalla voglia di nord dopo la gita folkloristica di Tromso, mi sono nuovamente recato in terra scandinava per un assaggio di vacanze: Stoccolma.
La bella Stockholm sorge su isole e penisole collegate da ponti e divise dal mare del nord e dal lago Malarem. La location fa subito capire come dev'essere stata dura la vita su terre e mari tanto inospitali prima dell'avvento dell'era industriale. Questo in effetti è il quadro che gli stessi svedesi disegnano con orgoglio raccontando della conquista di un tenore di vita mediamente agiato ottenuta nel novecento. La popolazione è passata in pochi anni da uno stato di conclamata miseria all'avanguardia mondiale dello stato sociale.
La stessa architettura della città è stata totalmente ridisegnata nell'ultimo secolo, con la radicale eliminazione della sporcizia e carenza igienica che contraddistingueva alcuni borghi. In certi casi si è fatto un vero e proprio re-boot con quartieri rasi al suolo e ricostruiti da zero.
La conquista di un diffuso benessere ha fatto nascere negli svedesi un autentico culto per l'estetica nella cura della persona (moda), degli oggetti (design) e dell'architettura pubblica. Lo svedese vuole essere fashion, desidera che la propria casa abbia stile, anela a mostrare al mondo una Stockholm splendidamente brillante. Non per vanità, ma per la razionale consapevolezza che questi aspetti sono indice di un buon livello di benessere o, meno economicamente, di qualità della vita. Non per niente tutto ciò si accompagna ad un sentito e diffuso impegno su tematiche ambientali.
Al podista italiano in vacanza non resta che la soddisfazione di correre sugli ampi marciapiedi, sulle riva del lago Malarem, del Baltico e nel meraviglioso parco cittadino nel Djurgarden, gustandosi l'incredibile pace di una città di quasi due milioni di abitanti.
giovedì 14 luglio 2011
Dean Karnazes
Il nostro amico alieno ha portato alla mia attenzione questo personaggio: Dean Karnazes.
Molti di voi probabilmente già lo conosceranno.
Io ne avevo sentito parlare, ma poi ieri sera ho fatto una ricerca un po' più approfondita e ho scoperto che è un pazzo.
Pazzo scatenato.
Preciso subito che è diventato famoso nel 2006 quando, da buon yankee, ha deciso di correre 50 maratone, in 50 stati, in 50 giorni consecutivi.
Chiusura in gloria con la Maratona di New York!
L'anno prima, probabilmente per allenamento, aveva semplicemente corso 560 km - ininterrotamente - in circa 81 ore.
Ma non è solo ammirato da ragazzine urlanti, che si stracciano i reggipetti al suo passare, infatti è anche criticato. Non è un vero runner dicono i vecchi saggi. Non ha un fisico da runner (troppo grosso e pompato) e porta a termine le maratone in tempi "comuni" (oltre le 3 ore). Insomma, un personaggio controverso.
Corre per beneficienza però, non per bisnès, come direbbe il buon Don Corleone. E questo è sicuramente un punto a suo favore.
Comunque secondo me è semplicemente un pazzo scatenato.
L'alieno mi presterà il libro scritto da mister 50 maratone, intitolato Ultramarathon Man: Confessions of an All-Night Runner.
Sarà mia cura recensirlo, se non mi sentite più ho cominciato a corre come Dean Gump, o Forrest Karnazes che dir si voglia.
Ma non è solo ammirato da ragazzine urlanti, che si stracciano i reggipetti al suo passare, infatti è anche criticato. Non è un vero runner dicono i vecchi saggi. Non ha un fisico da runner (troppo grosso e pompato) e porta a termine le maratone in tempi "comuni" (oltre le 3 ore). Insomma, un personaggio controverso.
Corre per beneficienza però, non per bisnès, come direbbe il buon Don Corleone. E questo è sicuramente un punto a suo favore.
Comunque secondo me è semplicemente un pazzo scatenato.
L'alieno mi presterà il libro scritto da mister 50 maratone, intitolato Ultramarathon Man: Confessions of an All-Night Runner.
Sarà mia cura recensirlo, se non mi sentite più ho cominciato a corre come Dean Gump, o Forrest Karnazes che dir si voglia.
lunedì 11 luglio 2011
E poi fu Lessinia
Il nostro tentativo di diventare superuomini prosegue.
Tra due settimane ci aspetta la Dolomites Skyrace 2011, poi, qualora sopravvivessimo, entreremo a Fiume.
Senza gambe e a bordo di tante belle carrozzine colorate.
Sabato clodrunner ed io abbiamo portato a termine 15 km sui Monti Lessini. Partenza dal rifugio Bocca di Selva in direzione Podesteria e San Giorgio.
Non "un'arrampicata" come le altre volte, ma un saliscendi molto allenante ed anche molto bello.
Siamo infatti partiti quando gli escursionisti della domenica erano ancora a letto e, quindi, sulla nostra strada abbiamo trovato poche persone e tante mucche.
Davvero rilassante.
L'apoteosi è stata raggiunta con un ghiacciolo a petto nudo (clodrunner ovviamente si è tolto anche pantaloncini e mutande come da sua abitudine) prima di tornare nella calura cittadina.
Totale: 15 km e circa 700-800 mt di dislivello positivo.
Avanti così!
Tra due settimane ci aspetta la Dolomites Skyrace 2011, poi, qualora sopravvivessimo, entreremo a Fiume.
Senza gambe e a bordo di tante belle carrozzine colorate.
Sabato clodrunner ed io abbiamo portato a termine 15 km sui Monti Lessini. Partenza dal rifugio Bocca di Selva in direzione Podesteria e San Giorgio.
Non "un'arrampicata" come le altre volte, ma un saliscendi molto allenante ed anche molto bello.
Siamo infatti partiti quando gli escursionisti della domenica erano ancora a letto e, quindi, sulla nostra strada abbiamo trovato poche persone e tante mucche.
Davvero rilassante.
L'apoteosi è stata raggiunta con un ghiacciolo a petto nudo (clodrunner ovviamente si è tolto anche pantaloncini e mutande come da sua abitudine) prima di tornare nella calura cittadina.
Totale: 15 km e circa 700-800 mt di dislivello positivo.
Avanti così!
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